Milano ricorda il primo attentato di Hamas: cerimonia in Consiglio comunale e in Sinagoga
Tante le istituzioni presenti, oltre alla senatrice a vita Liliana Segre
Ieri, lunedì 7 ottobre 2024 si è svolta in Consilio comunale la commemorazione del primo anniversario dell'attentato di Hamas.
Un anno dall'attentato di Hamas
MILANO - La seduta del Consiglio comunale si è aperta con le parole lette dalla presidente del Consiglio Elena Buscemi, per esprimere solidarietà al popolo israeliano, il giorno del primo anniversario dall'attentato di Hamas del 7 ottobre scorso.
Presente in Aula anche il sindaco Giuseppe Sala. Il discorso è stato seguito da un minuto di silenzio e dalla comunicazione che la seduta sarebbe terminata alle 17.30, per permettere a chi volesse di partecipare alle commemorazioni previste alla Sinagoga di Milano, in cui sarebbero stati presenti anche la senatrice a vita Liliana Segre e il sindaco Sala.
Solidarietà a Liliana Segre
Proprio alla senatrice il Consiglio comunale ha rivolto parole di solidarietà per gli insulti ricevuti durante una manifestazione pro Palestina a Milano.
"Ormai da tempo assistiamo a un crescendo di atti di violenza verbale nei confronti della comunità ebraica e dei suoi esponenti più in vista, prima fra tutte la senatrice a vita Liliana Segre, fino a pochi giorni fa offesa proprio qui, nella sua città, durante una manifestazione.
Rinnoviamo nei suoi confronti il nostro pensiero solidale e il nostro abbraccio. E permettetemi di mandarle questo messaggio: il nostro affetto e l'affetto dei milanesi è più grande delle cattiverie che sta subendo. Va detto e ripetuto senza se e senza ma: la violenza e l'antisemitismo non hanno giustificazioni, sono inaccettabili e vanno condannate e combattute" ha affermato Buscemi.
Nel discorso sono stati ricordati gli
"oltre 1.200 morti innocenti, tra donne, giovani e anziani, e più di 250 ostaggi, quasi cento dei quali sono ancora lontani dalle loro famiglie. Nel primo anniversario di quella terribile alba, voglio manifestare in quest'Aula vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime, al popolo israeliano e alle famiglie degli ostaggi, alle quali diciamo che Noi non abbiamo dimenticato il loro dramma" ha continuato la presidente del Consiglio comunale.
Ricordate le parole di Mattarella
Nel testo sono state infine ricordate le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
"in particolare sulle ostilità che infiammano la Palestina e il Medio Oriente, il Presidente ha ricordato come l'Italia sostenga 'il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario'. E ha poi aggiunto che 'è necessario giungere a un cessate il fuoco immediato per porre termine alla sequela di orrori che si sono susseguiti dal 7 ottobre' e 'profonda è la preoccupazione per la condizione dei civili a Gaza, la cui popolazione ha patito indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra'" ha concluso Buscemi.
Arbib: "i segnali di antisemitismo c'erano"
"L'ondata di antisemitismo ci ha colto di sorpresa, i segnali c'erano, non li abbiamo voluto vedere c'erano da anni": lo ha detto Alfonso Arbib, rabbino capo della comunità ebraica di Milano intervenendo all'incontro ."Un anno dal Pogrom - Il dramma dei Rapiti e la nuova ondata di antisemitismo" in corso alla sinagoga di via Guastalla, organizzato dalla comunità ebraica di Milano per l'anniversario dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso.
"Non so dire che cosa è cambiato in me veramente dopo il 7 ottobre, certo non sono la stessa persona e la mia vita non più la stessa", aveva poco prima detto Arbin ricordando "l'angoscia e lo stupore" con cui un anno fa venne appresa la notizia dell'attacco. "Ma era sbagliato. - ha aggiunto - Non siamo stati in grado di vedere. L'odio è stato insegnato nelle scuole di Hamas. Hanno insegnato odio alle persone e non possiamo pensare che questo insegnamento dell'odio non dia risultati". Il rabbino capo della comunità milanese ha anche ricordato "il picco di antisemitismo che si registra dopo la Giornata a della Memoria". In altre parole, ha ribadito ancora: "Inutile dire che l'antisemitismo non ha diritto di cittadinanza, dobbiamo renderci conto che c'è e siamo di fronte a un problema reale che è complicato da combattere". Da Arbib inoltre il monito a "stare attenti a non cadere nelle mascherature" di quello che di fatto è antisemitismo e viene chiamato in altro modo.
Meghnagi a Sala: "malintesi superati"
"Sindaco Sala, per noi l'importanza della sua presenza qui è superiore a quanto possa immaginare. Grazie. E non sono uno che fa complimenti. Da oggi noi dobbiamo avere un cammino con lei e con tutta la Giunta e tutto il Consiglio. C'è stato qualche malinteso tra me e lei ma è superato": lo ha detto Walker Meghnagi, presidente Comunità ebraica di Milano.
Un anno fa, a un mese dall'attentato, durante un incontro proprio in sinagoga si erano levati fischi al nome del sindaco, in quell'occasione rappresentato dalla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi.
Sala: "a Milano non c'è spazio per l'antisemitismo"
"Non c'è e non deve esserci alcun ambiguità e tentennamento. L'antisemitismo tanto più se mascherato da antisionismo non deve avere spazio nella nostra città. Mai deve essere sottovalutato qualsiasi atto che insulta qualcuno. Non possiamo pensare che forme di razzismo siano ragazzate di cui non preoccuparci": lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala.
Sala ha espresso "sentita vicinanza alla comunità ebraica milanese" e, ha detto "proprio perché l'antisemitismo va contrastato in ogni sua forma è compito di tutta la comunità internazionale l'impegno per riaffermare le ragioni della pace. Milano è una città di incontro e confronto, con la fatica che la costruzione di una comunità plurale comporta, ma con la consapevolezza che questa è la via per guardare al futuro". E ancora, s'è detto convinto il sindaco "Milano città antifascista Medaglia d'oro della Resistenza che è stata e sarà capace" di affermare questi valori. "La voce della pace non si riafferma senza rispetto della verità", ha concluso.
"Le forme di razzismo non possono essere considerate ragazzate"
"Non può esserci alcuna ambiguità. Mai potrà essere derubricata, sminuita o banalizzata alcuna espressione o atto che sottintenda o esprima odio verso qualcuno, men che meno il popolo ebraico. Giovani o meno giovani, non dobbiamo e non possiamo pensare che espressioni e forme di razzismo possano essere considerate ragazzate di cui non preoccuparsi", ha detto Sala nel suo intervento all'evento in sinagoga.
"Riportare vecchi slogan hitleriani e mussoliniani, ironia offensiva, tornare a espressioni come 'razza ariana', e 'razza ebraica, manifestare in modo violento, offendere i sopravvissuti all'olocausto e gridare slogan antisemiti, tutto questo è intollerabile, da chiunque provenga", ha detto ancora. Il sindaco all'inizio del suo intervento, parlando dell'attacco del 7 ottobre scorso aveva voluto sottolineare in particolare, tra le vittime, "le centinaia donne colpite da violenze. Tutta la comunità milanese si unisce nel chiedere un immediato rilascio degli ostaggi, a cui dobbiamo impegnarci tutti".
Fontana: "state combattendo per la civiltà contro l'inciviltà"
"Sono qui come vostro amico. Da sempre ho espresso vicinanza nei vostri confronti per dirvi di tenere duro. Sono e sarò sempre al vostro fianco. State combattendo per la civiltà contro l'inciviltà". Così il presidente della Regione Attilio Fontana. "Credo che questa sera si debba innanzitutto ricordare le vittime e quelle che sono ancora nelle mani di Hamas. È incredibile che in un mondo che parla di civiltà e democrazia ci siano persone nelle mani dei carnefici. Stasera dobbiamo ricordare l'orrore del 7 ottobre. La cosa peggiore è l'indifferenza, non lasciamo che questa situazione venga dimenticata" ha concluso il governatore sottolineando che "la questione degli ostaggi mi sembra di un altro mondo, una cosa che mi offende ogni volta che ci penso".
Sala a Segre: "sei la guida più importante per i milanesi"
"Non potevo mancare": così la senatrice a vita Liliana Segre, accolta dal presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, al suo arrivo all'incontro alla sinagoga di via della Guastalla.
"Un pensiero speciale a Liliana Segre perché al di là dell'affetto sei una guida per me e per i milanesi. In questo momento direi la guida più importante che ha Milano": lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala rivolgendosi alla senatrice vita, presente anche lei all'incontro.
"Mi avvicino a voi in punta di piedi conscio che la mia provenienza politica possa essere creare imbarazzo". Così il presidente del Senato ed esponente di FdI Ignazio La Russa ha cominciato il suo discorso in Sinagoga.