L'impresa: dalla Puglia a San Siro in Vespa per festeggiare lo scudetto dell'Inter
Paolo Papagni, 61 anni, è partito da Bisceglie ed è arrivato a Corsico, dove abita la figlia, prima di raggiungere il Meazza per la festa della sua squadra del cuore.
L'impresa: dalla Puglia a San Siro in Vespa per festeggiare lo scudetto dell'Inter.
L'impresa: dalla Puglia a San Siro in Vespa per festeggiare lo scudetto dell'Inter
CORSICO – Una scommessa: “Se l’Inter vince il Campionato, vado a San Siro in Vespa”. Era Natale dello scorso anno e Paolo Papagni, 61 anni, è partito settimana scorsa da Bisceglie, in Puglia, in direzione Meazza, per festeggiare lo scudetto dei neroazzurri.
La scommessa: “Se l’Inter vince il Campionato, vado a San Siro in Vespa”
Cinque giorni di viaggio, 1.029 chilometri in sella alla sua Vespa, trascorsi insieme all’inseparabile compagna di viaggio, la moglie Rosalba, Rosy, che “non è sfegatata come me, ma ama la Vespa e mi ha accompagnato in questa folle impresa”, ammette Paolo, assistente sociale e psicologo.
Partito con la moglie Rosy da Bisceglie
La coppia è partita da Bisceglie cinque giorni prima della festa scudetto, ma il viaggio ha subito una prima interruzione a 30 chilometri da casa: “La Vespa è andata in panne, ci siamo demoralizzati, ma rientrati a casa abbiamo sostituito il tamburo della ruota posteriore e siamo ripartiti, grazie all’incoraggiamento del VespaClub di Bisceglie e dell’Inter Club”, ricorda Paolo.
Tappa a Corsico e poi fino a San Siro
Un viaggio “bellissimo, abbiamo percorso strade lungomare per evitare le trafficate statali. Da Bisceglie siamo andati a Marina di San Salvo, Chieti, Sirolo, Ancona, Imola, San Nicolò a Piacenza. Poi tappa a Corsico, dove vive mia figlia, e dritti a San Siro”. Il giro in vespa intorno allo stadio “mi ha emozionato e commosso: non pensavo di farcela. Ma grazie alla forze e al sostegno dei vari Vespa e Inter Club incontrati durante il tragitto non ci siamo mai persi d’animo, neanche sotto la pioggia in Abruzzo o tra le raffiche di vento a Pescara e Ancona”.
Una passione smisurata per l'Inter da tutta la vita
Per Paolo l’emozione è stata “fortissima. Per me l’Inter è una passione smisurata. I ricordi migliori? Quelli del Triplete, quando abbiamo vinto tutto nel 2010. Indimenticabile. Quell’anno di gioia è stato macchiato dalla tristezza per la perdita di mio papà Pasquale, anche lui tifoso sfegatato. A lui dedico questa mia impresa”.
Ma non si ferma qua. Ecco il suo prossimo obiettivo
Ma Paolo pensa già in grande, al prossimo traguardo, e promette: “Se l’Inter vince la Champions, organizzo un giro d’Italia con tutti gli interisti vespisti”.