Il mio nome era Beethoven

“Sono stato avvelenato da qualcuno che sa solo odiare noi cani”. La commovente storia di Beethoven e del suo padrone

Il padrone di Beethoven, labrador di 7 anni, ha scritto una lettera affissa fuori da casa e presentato una denuncia. Migliaia i messaggi di vicinanza.

“Sono stato avvelenato da qualcuno che sa solo odiare noi cani”. La commovente storia di Beethoven e del suo padrone
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“Sono stato avvelenato da qualcuno che sa solo odiare noi cani”. La commovente storia di Beethoven e del suo padrone.

“Sono stato avvelenato da qualcuno che sa solo odiare noi cani”. La commovente storia di Beethoven e del suo padrone

Il padrone di Beethoven, labrador di 7 anni, ha scritto una lettera affissa fuori da casa e presentato una denuncia: il suo cane sarebbe stato ucciso da un boccone avvelenato ingerito durante una passeggiata a Fagnano. “Era come un figlio, non mi do pace. Ha sofferto le pene dell’inferno e non ho potuto fare nulla. Se qualcuno ha visto qualcosa avvisi i carabinieri”.

Come raccontano i colleghi di Prima Milano, il suo messaggio ha commosso tutti, arrivando anche alla politica nazionale.

“Sono stato avvelenato, ho sentito papà piangere e disperarsi ma era tardi”

Continuano i ritrovamenti e purtroppo continuano anche le vittime. I bocconi avvelenati continuano a rappresentare una minaccia per tutti i cani e capita spesso che nonostante l’attenzione di chi li porta a passeggio qualcuno venga ingerito, con conseguenze tragiche. Così è successo a Beethoven, un labrador di 7 anni, la cui storia raccontata in una lettera scritta dal proprietario Max Piro e affissa su un portone a Fagnano ha rapidamente fatto il giro delle cronache nazionali.

La riportiamo integralmente:

Il mio nome era Beethoven, avevo solo 7 anni… e insieme al mio papà, vivevo in questa casa ed ero felice… Papà mi aveva portato in questa cittadina, perchè mi aveva detto che qui al Nord i cani venivano trattati bene… e io mi fidavo ciecamente del mio papà… lui mi amava!!! Amavo stare vicino a lui, anche quando viaggiava… Mi accucciavo sul sedile posteriore dell’auto e mi rilassavom perchè con papà mi sentivo sempre al sicuro. Mi piacevano le passeggiate, ero un labrador e per me annusare i profumi della natura era tutto…

Qui a Fagnano avevo conosciuto tante persone, e tutte mi salutavano e mi regalavano carezze… e io ero felice… Tante volte papà suonava la chitarra e io mi accucciavo vicino a lui e le sue note mi rilassavano… fino a dormire… Ero sempre al suo fianco e bastava uno sguardo per capirci…

Poi, una mattina di mercoledì, dopo la passeggiata di fronte casa, qualcosa è cambiato… Sono stato male… E dopo 4 giorni di agonia e dolori forti ho chiuso gli occhi per sempre…

Ieri mattina, 23 febbraio, alle 7.15 il mio cuore ha smesso di battere… Sono stato avvelenato da qualcuno che non sa amare ma solo odiare noi cani… Ho sentito il mio papà piangere e disperarsi ma era tardi…

Ora riposo in pace ma nel mio nuovo mondo corro felice perchè so che un giorno rivedrà il mio papà… E nessuno più ci dividerà…

 

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