Da oggi arancione rinforzato, scuole (ancora) chiuse e impennata di chiamate al 118
A Milano incidenza di 217 casi ogni 100mila abitanti.
E’ entrata in vigore a mezzanotte la zona arancione rinforzata in tutta la nostra regione. Come riporta "Prima Milano", oggi, venerdì 5 marzo, bimbi e ragazzi milanesi, così come tutti i loro coetanei lombardi sono a casa. Le scuole sono chiuse, così come le aree gioco all’interno dei parchi pubblici. Una decisione drastica, ma necessaria a detta anche di Carlo Signorelli, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia e docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.
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Da oggi arancione rinforzato, banchi vuoti e scuole chiuse.
“La decisione di collocare l’intera Lombardia in fascia ‘arancione rafforzata’ è dettata da indicatori che non lasciano spazio a interpretazioni differenti da quanto deciso dal presidente Fontana” sottolinea il professor Signorelli. “Nell’ultima settimana le chiamate al 112 per emergenze infettive e respiratorie hanno fatto registrare un aumento in tutte le aree regionali. Lo stesso discorso vale per la percentuale tra i tamponi effettuati e il numero di soggetti positivi riscontrati”.
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Signorelli: “Le varianti colpiscono forte anche i giovani”
“Nel comprendere le difficoltà che molte famiglie si troveranno ad affrontare per decisioni così importanti – conclude Carlo Signorelli – è giusto e doveroso far comprendere a tutti i lombardi che solo agendo in questo modo si potrà fronteggiare la minaccia delle varianti che incombe sempre più in Lombardia e, in generale, su tutto il Paese. Varianti che purtroppo colpiscono, a differenza del recente passato, in maniera più forte e veloce anche i giovani. In tale senso, ripeto, è corretto agire in maniera rapida e rigorosa, per il bene di tutti”.
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La situazione a Milano
A Milano città, dove ieri si è registrato un picco di 421 casi in 24 ore, continua a salire il tasso di incidenza (ricordiamo che il Dpcm in vigore da domani, 6 marzo prevede la chiusura delle scuole là dove c’è una incidenza superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti).
Il commento del Professor Spada
"Il contagio nelle nostre province ha origini lontane, che da settimane (mesi, ormai) segnaliamo quasi del tutto inascoltati – ricordo che non leggiamo il fondo del caffè, ma solo i numeri del Ministero della Salute – con un dato di incidenza gradualmente aumentata, prima nel focolaio di Brescia, quindi nelle altre province, in una progressione cominciata lentamente il 10 febbraio, poi più spedita dal 19 febbraio, divenuta costante il 26 febbraio e ora, da un paio di giorni, in flessione. Potete vedere le variazioni percentuali di cui parlo nei grafici di slide 6 o 9. L’incidenza sta aumentando, ma la velocità con la quale aumenta si sta riducendo (e questo sì, possiamo dire che è uno specchio di quel che avviene in Italia).
Quale ragionamento abbia mantenuto la Regione Lombardia in colore giallo fino al 28 febbraio, e quale porti poi a cambiare da “arancione” ad “arancione scuro” in soli 4 giorni, davvero ci sfugge, ma temiamo che l’emotività abbia fatto la sua parte.
Poi intendiamoci, capisco benissimo l’ansia di chi deve guidare una regione di 10 milioni di persone, ed alla quale l’ultimo paludato report del Monitoraggio della Cabina di Regia, quello di venerdì scorso, attribuiva Rt pari 0.82. Saremmo confusi anche noi, ammettiamolo".