Vaccinazioni sospese in Sacra Famiglia, il sindaco: "Inaccettabile, vite appese a un filo"
Il sindaco: "Chiediamo a Regione Lombardia di tutelare in particolare i disabili gravi e gravissimi che non possono assolutamente essere penalizzati in questo frangente".
Vaccinazioni sospese in Sacra Famiglia, il sindaco: "Inaccettabile, vite appese a un filo".
Vaccinazioni sospese in Sacra Famiglia, il sindaco: "Inaccettabile, vite appese a un filo"
CESANO BOSCONE – “Regione Lombardia rimodula la sua strategia vaccinale anti covid e il commissario Bertolaso annuncia di fare circa 4mila inoculazioni al giorno. Peccato che, per raggiungere l'obiettivo, adesso decidano di tagliare dosi al personale e ai pazienti delle rsa”.
Il commento del sindaco
Commenta così il sindaco di Cesano Simone Negri la notizia della sospensione delle vaccinazioni all’Istituto Sacra Famiglia per mancanza di dosi inviate da Asst. “Le conseguenze sul territorio sono disastrose: solo ieri la Sacra Famiglia di Cesano Boscone ha infatti subito una brusca interruzione senza alcuna spiegazione né riprogrammazione da parte degli uffici di Ats – aggiunge Negri –.
E' intollerabile che vengano tolte dosi di vaccini ai disabili gravi e gravissimi
Tutto questo è inaccettabile, abbiamo già visto cosa è in grado di fare il virus in strutture socio-assistenziali di quelle dimensioni, non possiamo tollerare che vengano tolte dosi di vaccini ai disabili gravi e gravissimi, laddove ci sono vite appese ad un filo. Giusto aiutare Brescia la cui situazione è drammatica, ma Regione Lombardia avrebbe dovuto usare le dosi vaccinali in ordine di priorità”.
La disastrosa situazione lombarda dei vaccinati nelle rsa
E prosegue: “In Lombardia, come ci dicono i dati della Fondazione Gimbe, abbiamo una percentuale altissima di vaccinati fra il personale non sanitario, pari al 28%, e solo dell'11% per gli ospiti delle rsa. Percentuali molto distanti da quelle che si registrano, per esempio, in Veneto col 15% non sanitari e 18% ospiti rsa.
Chiediamo a Regione Lombardia di tutelare in particolare disabili gravi e gravissimi
Chiediamo sì, a Regione Lombardia, di sostenere le zone rosse ma di tutelare in particolare i disabili gravi e gravissimi che non possono assolutamente essere penalizzati in questo frangente – conclude il sindaco –: si rivedano le priorità, escludendo fin da subito tutte quelle categorie che possono aspettare qualche settimana”.