A PIEVE EMANUELE

Pazienti rimasti senza medico di base, Mammì: "Una vergogna, cittadini abbandonati"

"Qualcuno si prenda carico della programmazione dei medici di base".

Pazienti rimasti senza medico di base, Mammì: "Una vergogna, cittadini abbandonati"
Pubblicato:
Aggiornato:

Pazienti rimasti senza medico di base, Mammì: "Una vergogna, cittadini abbandonati".

Pazienti rimasti senza medico di base, Mammì: "Una vergogna, cittadini abbandonati"

PIEVE EMANUELE – “I cittadini di Pieve sono stati abbandonati da Ats e restano senza assistenza medica”. Lo dichiara il consigliere del Movimento Cinque Stelle Gregorio Mammì, mostrando il cartello di avviso che gli è stato segnalato dai cittadini preoccupati.

Il cartello di avviso

La Asl ha deciso di non nominare un sostituto per i pazienti del dottor Zappia. Per cui, i pazienti stessi devono cambiare medico scegliendo fra quelli sul territorio con posti liberi”. “Ho provato in tutti i modi a suggerire ad Ats e a Regione Lombardia delle strategie per evitare di abbandonare i cittadini, sprovvisti dell’assistenza di base – dichiara il consigliere –. Da inizio legislatura, in ogni fase di bilancio, ho chiesto di incentivare la medicina di base ma il centrodestra ha sempre bocciato qualsiasi richiesta”.

"I medici vanno in pensione e Ats non li sostituisce"

“Quello che sta accadendo a Pieve Emanuele – prosegue – è solo uno dei tanti casi che si stanno verificando in tutti i territori: i medici vanno in pensione e Ats non li sostituisce abbandonando, di fatto, i cittadini spesso cronici che hanno bisogno di assistenza. Da domani mattina sarò sul territorio di Pieve per raccogliere le segnalazioni e cercare di trovare la soluzione per i cittadini che sono rimasti senza medico di medicina generale.

"Qualcuno si prenda carico della programmazione della medicina territoriale"

La situazione – prosegue Mammì – è assurda, in un momento del genere non è pensabile che possa accadere che una persona anziana, un cronico, un paziente fragile o semplicemente un cittadino rimanga senza assistenza medica. Se Regione Lombardia non è in grado di gestire il territorio è evidente che qualcuno deve prendersene carico. Siamo passati dal grande progetto di Gallera della presa in carico del paziente cronico alla realtà, dove c’è bisogno di qualcuno che si prenda in carico la competenza della programmazione della medicina territoriale e di base”.

Seguici sui nostri canali