La storia di Beatrice: "Sono scappata da un uomo violento, ecco come mi aveva ridotta"
Una storia profonda, che emoziona. Proprio nei giorni in cui si sensibilizza su un tragico tema sempre tristemente attuale: la violenza sulle donne.

La storia di Beatrice: "Sono scappata da un uomo violento, ecco come mi aveva ridotta".
La storia di Beatrice: "Sono scappata da un uomo violento, ecco come mi aveva ridotta"
MILANO – Una storia profonda, che emoziona. Proprio nei giorni in cui si sensibilizza su un tragico tema sempre tristemente attuale: la violenza sulle donne.
Una storia al contrario arriva dalla Croce Verde Baggio
La storia arriva dall’associazione di primo soccorso Croce Verde Baggio. “Oggi vogliamo raccontarvi una storia al contrario; si perché non è una storia di amore malato che si conclude con un episodio di inaccettabile violenza ma di un amore sano, rappresentato dalla scelta di fare del volontariato, che nasce dopo una brutale e vigliacca violenza. Non è il racconto di un nostro equipaggio che parte in soccorso di una persona in pericolo, ma di una giovane vittima che ha deciso di indossare con orgoglio la nostra divisa per andare in soccorso.
Un esempio di grande coraggio per chi non ha più speranza
È un esempio di coraggio ma è rivolto a chi questo coraggio non riesce a trovarlo dentro di sé perché la violenza a cui è sottoposto ha tolto ogni speranza. È rivolto a chi, come noi, è contro la violenza sempre, contro ogni forma di violenza. Si parla di riabilitazione per chi sbaglia ma noi non siamo educatori, noi siamo fidanzate, compagne, mogli, non dobbiamo mai accettare di sacrificarci in nome di un amore malato. Tutti noi colleghi della Croce Verde Baggio siamo orgogliosi del percorso difficile intrapreso da Beatrice e oggi, domani e per sempre siamo e saremo dalla parte di tutte le "Beatrice".
Beatrice racconta così la sua storia:
“Il 4 giugno 2019 sono arrivata al pronto soccorso del Policlinico così. Questo è il risultato di quattro giorni di botte incessanti, ovunque. E pensare che una di quelle sere sono anche uscita per strada con questa faccia: terrorizzata, senza un telefono, senza occhiali per vedere, con "l'uomo" al mio fianco che mi teneva il braccio e mi obbligava ad andare nella direzione da lui indicata. Abbiamo incontrato un sacco di persone ma nessuno si è girato; nessuno ha voluto vedere. In questo momento, quando è stata scattata la foto, mi ero addormentata per la prima dose di antidolorifico. Poco dopo avrei rilasciato la denuncia alla polizia tra interruzioni per esami, addormentamenti, telefonate al lavoro.
Dagli esami erano risultate: microfratture al cranio e alla mandibola, timpano sinistro perforato, setto nasale fratturato, due coste rotte per parte, tre vertebre rotte (ultima dorsale e prime due lombari), un'ernia del disco; frattura scomposta di calcagno, malleolo, 4° e 5° metatarso del piede destro. Nel momento in cui è stata scattata questa foto non si sapeva se sarei tornata a camminare. Invece il Signore ha guardato giù. Ha fatto sì che riuscissi a scappare da un balcone al secondo piano, che riuscissi a chiedere aiuto...che mi salvassi e che mi riprendessi alla grande, tutto sommato. E questa occasione non deve andare sprecata. Io mi sono fidata di una persona malata, manipolatoria, cattiva, e l'avevo scelto come mio compagno di vita. Ma alcune persone davvero non possono cambiare. Bisogna riconoscerle e mettersene al sicuro perché noi veniamo prima. Per cui no, non smetterò mai di far sentire la mia voce e mostrare la mia faccia, perché questo non deve mai accadere”.
Non è stato facile fare questo post
Non è stato facile fare questo post, scrivono dalla Croce Verde Baggio, ma la testimonianza della nostra Bea deve essere un esempio per tutti e se Lei ha deciso di urlarlo al mondo noi saremo il suo eco.
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