Chianti: volano le vendite nel 2019, ma ora c’è bisogno di aiuto
Il primo trimestre del 2020 ha risentito degli effetti negativi del lockdown, avvertiti soprattutto dagli agricoltori e dagli imprenditori agricoli.
Chianti: volano le vendite nel 2019, ma ora c’è bisogno di aiuto
Chianti: volano le vendite nel 2019, ma ora c’è bisogno di aiuto
Chi ama il vino sa bene che il Chianti rappresenta una delle etichette più prestigiose in tutto il mondo. Ci sono tante prove del suo successo, che non riguardano soltanto le sensazioni che questo vino è capace di regalare al palato. Per lui parlano anche e soprattutto i dati, alla luce del boom di vendite registrato nel 2019. Purtroppo, al pari della maggior parte dei settori dell’economia italiana, anche quello dei vini ha dovuto subire un brusco stop, imposto dall’emergenza sanitaria e dal lockdown. La fase 3 ha evidenziato il fatto che ora anche un’eccellenza come il Chianti toscano ha bisogno di aiuto.
Il 2019 anno d’oro per il Chianti toscano
Il 2019 è stato un anno brillante per il rosso più famoso della Toscana, considerando il suo successo non solo sul territorio nazionale, ma anche all’estero. Come anticipato poco sopra, le sensazioni vengono poi confermate dai dati e dalle ricerche ufficiali. Secondo lo studio del Consorzio Chianti, questo vino è riuscito a collezionare un incremento di vendite di bottiglie pari al 6,3%, limitandosi al singolo mercato italiano. Buone notizie anche dal fronte estero, con un aumento delle esportazioni di Chianti del +1%. È vero che non si tratta di un dato straordinario, ma ha pesato molto il crollo delle esportazioni in Germania. Ciò che conta, comunque, è la crescita della percentuale, sebbene sia contenuta. Si tratta dunque di un vino che continua ad essere ricercatissimo e le cui vendite sono salite molto anche online. Oggi è ad esempio possibile trovare facilmente alcune delle migliori bottiglie di Chianti della Toscana su Tannico, uno dei maggiori e più apprezzati shop digitali in Italia e all’estero. Il boom delle vendite appare chiaro se si studiano gli ultimi sette anni che hanno fatto registrare un trend di crescita pari al +23%.
Il Consorzio lancia l’allarme per il 2020
Sfortunatamente la grande corsa del Chianti è stata interrotta dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenze che il virus ha avuto sui mercati di tutto il mondo. Il primo trimestre del 2020 ha ovviamente risentito degli effetti negativi del lockdown, avvertiti soprattutto dagli agricoltori e dagli imprenditori agricoli. Qui l’export è il vero problema, considerando che rappresenta il 70% circa delle vendite del Chianti, come sottolineato dal presidente del Consorzio Giovanni Busi. Il timore è che si possa verificare un crollo del mercato molto grave, capace di mettere in ginocchio le aziende produttrici nel caso la ripartenza non dovesse andare a buon fine nel medio periodo. Il Consorzio si lamenta dello scarso supporto da parte del Governo e del fatto che tutte le aziende di questo settore stanno cercando di andare avanti con le proprie forze, che sfortunatamente non possono bastare. Per salvaguardare un vino d’eccellenza simbolo dell’italianità come il Chianti serve ora uno sforzo maggiore e un impegno concreto da parte dello Stato.
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