Riprende la produzione di mascherine solidali alla Rimaflow

Nella mascherina prodotta da Rimaflow c’è un progetto di lavoro, dignità, accoglienza, cooperazione, solidarietà.

Riprende la produzione di mascherine solidali alla Rimaflow
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Riprende la produzione di mascherine solidali alla Rimaflow.

Riprende la produzione di mascherine solidali alla Rimaflow

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Nella mascherina prodotta da Rimaflow c’è un progetto di lavoro, dignità, accoglienza, cooperazione, solidarietà. Principi su cui si fonda la fabbrica recuperata di Trezzano che ha iniziato a produrre le mascherine a inizio aprile. Produzione che è stata bloccata a causa di una non conformità del materiale utilizzato.

Arrivare a produrre una mascherina non è stato facile

I lavoratori della Città dei Mestieri, i laboratori artigianali della fabbrica, non si sono arresi e con costanza e determinazione sono arrivati al risultato sperato. “Ce l’abbiamo fatta – dicono in coro – arrivare a produrre una mascherina non è stato facile, per inesperienza, per la mole di informazioni e normative mai trattate, per la difficile ricerca dei materiali idonei, per scarsità di mezzi finanziari. Ma dopo un gran lavoro svolto nel bel mezzo della pandemia, che poteva spazzare via la nostra realtà di fabbrica, ci siamo riusciti”.

Un risultato raggiunto grazie al cuore pulsante della Città dei Mestieri

Un risultato raggiunto “con l’autogestione e l'impegno di tanti, grazie al cuore pulsante della Città dei Mestieri, lavorando insieme alle competenze degli artigiani, grazie ai migranti che partecipano attivamente alla costruzione del nostro progetto di lavoro, all’aiuto di persone solidali che ringraziamo sentitamente, attraverso i necessari test di laboratorio e il controllo della qualità. Ancora una volta il lavoro collettivo, il mutuo soccorso, la cooperazione e la solidarietà hanno dimostrato che si possono raggiungere risultati importanti, anche in una fase di profonda crisi come l’attuale, e dare una prospettiva di lavoro per sé e un’opportunità per altri e nel contempo essere utili alla società, contribuendo al bisogno di uno strumento di protezione”.

La convenzione con il carcere di Bollate

Rimaflow è riuscita inoltre a stipulare una convenzione con il carcere di Bollate che ha “concesso l’apertura di un laboratorio di mascherine anche nella loro struttura e l’assunzione di quattro detenuti che, attraverso il lavoro già iniziato, hanno un’opportunità di riscatto e di far parte di una comunità solidale. Anche di questo risultato andiamo fieri, perché il lavoro non deve essere finalizzato al profitto ma a dare possibilità di vita dignitosa a tutti e tutte, soprattutto alle categorie più svantaggiate della società, a chi vive le situazioni difficili, costruendo anche percorsi di liberazione dal carcere”.

Le mascherine prodotte con le linee guida del Politecnico di Milano

Nel produrre la mascherina, Rimaflow ha messo in atto “tutte le misure sanitarie e precauzionali, come da indicazioni ministeriali: distanziamento delle postazioni di lavoro, disinfezioni delle mani e dei locali adibiti alla produzione, utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale – assicurano dalla fabbrica –. Le linee guida del Politecnico di Milano, la supervisione di laboratori certificati, l’approvvigionamento di tessuti normati e la sanificazione in autoclave sono le nostre garanzie”. Acquistare le mascherine di Rimaflow significa “sostenere i nostri progetti di lavoro e cooperazione. Chi è interessato può chiamare i numeri 02 91637966 oppure 373 7652107”.

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