Il videogioco creato da Lupo, 9 anni, per combattere il coronavirus. FOTO

Lupo Daturi ha nove anni, frequenta la quarta elementare e ha una passione profonda per la tecnologia.

Il videogioco creato da Lupo, 9 anni, per combattere il coronavirus. FOTO
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Il videogioco creato da Lupo, 9 anni, per combattere il coronavirus.

Il videogioco creato da Lupo, 9 anni, per combattere il coronavirus

BINASCO – Lupo Daturi ha nove anni, frequenta la quarta elementare e ha una passione profonda per la tecnologia, ereditata da papà Marco, managing partner dell’agenzia di marketing digitale Zero Pixel.

La passione per la tecnologia ereditata dal padre

Padre e figlio condividono la passione per tutto ciò che è tecnologia e innovazione, ma anche per lo sport: sci, karate e immersioni sono le discipline preferite da Lupo. A soli nove anni ha già all’attivo una trentina di immersioni: “Ho iniziato quando avevo quattro anni”, racconta soddisfatto. Un bambino in gamba, che ha tanti interessi ma soprattutto la determinazione di realizzare qualcosa con la propria creatività.

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Il videogioco che combatte contro il virus

Per questo, Lupo ha dato vita a “Cerba-20 vs Covid-19”, un videogioco disponibile sul pc. Da solo, utilizzando le sue competenze informatiche, gli insegnamenti della community di bambini e ragazzi CoderDojo, la piattaforma Scratch e tanta fantasia, ha creato un videogioco dove la navicella spaziale Cerba (“è il nome di un’azienda per cui lavora mio papà che sta cercando il modo per combattere il virus”, spiega Lupo) armata di laser, mine e razzi combatte il virus. La navicella può anche proteggersi con uno scudo, “ma è a tempo, se no è troppo facile”, spiega Lupo nel video che ha pubblicato sul suo canale YouTube (Lupovero) dove carica filmati dedicati ai coetanei per avvicinarli al mondo dell’informatica e della programmazione.

Lupo ha voluto esorcizzare così rabbia e paura per questo male invisibile

Il videogame è fatto per giocare da soli o per essere condiviso: Lupo sfida i suoi amici e compagni di classe in incontri virtuali appassionati. “Un modo per sentirci, mi manca giocare con loro”, racconta Lupo, costretto in casa, con le scuole chiuse, ormai da due mesi. Un po’ la noia di non poter fare la vita di tutti i giorni, un po’ la rabbia contro questo virus che impedisce di giocare liberamente e di condividere bei momenti con gli altri bambini. Lupo ha voluto esorcizzare così rabbia e paura per questo male invisibile. “L’idea mi è venuta programmando un gioco di astronavi che combattono – ancora Lupo –. Ho pensato: e se l’astronave combattesse il covid? E mi sono messo all’opera, dotando la navicella di armi potenti. Così il covid non ha scampo”.

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