Pizze, torte e biscotti fatti in casa dalla comunità di Badile donate all'Humanitas FOTO e VIDEO

Un progetto, partito da un'idea di due amici, a cui ha voluto partecipare tutta la comunità di Badile.

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Pizze, torte e biscotti fatti in casa dalla comunità di Badile donate all'Humanitas.

Pizze, torte e biscotti fatti in casa dalla comunità di Badile donate all'Humanitas

ZIBIDO SAN GIACOMO – L’idea è partita da due amici, Mauro Pesci e Yuri Corisio, abitanti di Badile, frazione di Zibido San Giacomo.

 

L'iniziativa è partita dagli amici Mauro Pesci e Yuri Corisio

Badile dona all'Humanitas

È bastato inoltrare il messaggio: decine di famiglie hanno raccolto l’invito, senza pensarci due volte, e hanno voluto partecipare all’iniziativa. Ognuno ha contribuito come ha potuto. La pizzeria Il Mago ha donato intere confezioni di bibite, mentre i cittadini si sono messi a preparare in casa pizze, focacce, torte salate e dolci, crostate, biscotti e altri cibi gustosi da donare al reparto di terapia intensiva dell’Istituto Clinico Humanitas.

L'intera comunità al lavoro e poi la consegna all'Humanitas

Un progetto a cui ha voluto partecipare tutta la comunità di Badile e il parroco don Luciano Pozzi. Le famiglie si sono messe a preparare ciascuna una specialità che poi i ragazzi hanno portato davanti all’Istituto di Rozzano. Ad accogliere quelle tre macchine cariche di cibi e generosità, c’erano le dottoresse del reparto che hanno caricato i carrelli per poi offrire tutte le prelibatezze fatte in casa al personale ospedaliero. “Abbiamo voluto fare qualcosa, un piccolo gesto – ha raccontato Yuri – per esprimere la nostra vicinanza, il nostro sostegno, il nostro ringraziamento per tutte le persone che stanno lavorando per la nostra salute”.

Grande commozione per il gesto di generosità

Un gesto di cuore, una generosità che ha colpito le dottoresse. Una di loro ha accolto con sorrisi e lacrime di emozione la delegazione di Badile. Poi, con gli occhi ancora umidi e la voce rotta dalla commozione, ha letto la lettera che i cittadini hanno consegnato al personale. “Vogliate accettare questo segno di solidarietà, incoraggiamento e sostegno – hanno scritto i cittadini di Badile –. Vogliamo che questo momento non ci lasci solo una lunga scia di lutti ma, come sta accadendo, ci apra gli occhi sul lavoro e la fatica degli altri e accresca la consapevolezza di un fine comune. Fare qualcosa per voi, che state facendo tanto per noi, offre un senso, una direzione al nostro restare reclusi. Il sentirsi utili di solito lo indirizziamo al nostro mondo famigliare, ma ora è il cuore che oltrepassa tutto e va verso il senso civico, verso il bene comune che ci strappa da quell’individualismo che toglie ossigeno alla vita. Forse è troppo pensare che qualche torta possa essere il seme di una vita diversa, ma ci vogliamo credere”.

La voce rotta della dottoressa

La dottoressa legge e sorride, poi la voce le si rompe ancora una volta quando arriva a un punto della lettera: “E quando questa battaglia sarà finita, vi aspettiamo a festeggiare con noi”. I ragazzi di Badile continuano a riempire i carrelli, le dottoresse li ringraziano, mandano il loro saluto alla comunità generosa, che ha dimostrato grande cuore in questo momento drammatico. Spingono i carrelli dentro l’istituto rozzanese, salutano, e tornano dentro a lavorare, a testa bassa, per tutti noi. Ma con un sorriso e una forza in più.

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