Coronavirus, scoppia la protesta nelle carceri italiane VIDEO

La protesta è stata messa in atto dai detenuti a causa delle limitazioni dei contatti con parenti per l’emergenza coronavirus.

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Coronavirus, scoppia la protesta nelle carceri italiane

Coronavirus, scoppia la protesta nelle carceri italiane

MILANO - È stata una giornata difficile ieri per le carceri italiane, dove la rabbia è esplosa in diverse case circondariali. Il video riporta l'ultima delle proteste, quella a San Vittore a Milano questa mattina.

Esplode la protesta nel carcere di Pavia

È rivolta presso la Casa Circondariale di Pavia Torre del Gallo dove i detenuti nella serata di ieri hanno preso in ostaggio due agenti di Polizia Penitenziaria, poi liberati. La protesta è stata messa in atto dai detenuti a causa delle limitazioni dei contatti con parenti e assistenti sociali imposte per il contenimento del contagio del Coronavirus.

Presi in ostaggio due agenti

Intorno alle 20, i detenuti hanno preso in ostaggio due agenti di Polizia Penitenziaria. Rubate le chiavi delle celle hanno poi liberato decine di carcerati. All’esterno si è invece radunata una folla di parenti di detenuti. Sono dovuti intervenire gli uomini della Polizia di Stato e i militari dell’Arma per contenere gli animi. Verso le 23 i due agenti sono stati liberati e la protesta è rientrata.

Disordini nel carcere di Opera

Disordini si sono registrati anche nel carcere di Opera ma sono presto rientrati.

Le proteste nelle carceri a Napoli e a Frosinone

Proteste al carcere di Poggioreale, sempre nella giornata di domenica 8 marzo, dove alcuni detenuti sono saliti sui muri del ‘passeggio' in una zona interna al penitenziario. All'esterno, invece, vibranti proteste di numerosi familiari dei detenuti contro la sospensione dei colloqui. Tensione anche a Frosinone dove un centinaio di detenuti, preoccupati dal rischio contagio, hanno chiesto provvedimenti ad hoc, protestando e salendo sulle mura.

Sei feriti gravi dopo la rivolta a Modena

Nel carcere Sant’Anna di Modena, dove ieri sono morti tre detenuti, altri sono stati portati in ospedale dopo la rivolta. Sei sono considerati più gravi, sono stati portati nei pronti soccorso cittadini e di questi quattro sono in prognosi riservata, terapia intensiva, ha spiegato l'Ausl di Modena in un bollettino. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Ferite lievi anche per tre guardie e sette sanitari.

Protesta in corso questa mattina sul tetto del carcere di San Vittore a Milano

Nel  carcere milanese di  San Vittore, a Milano questa mattina alcuni detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale. E' stato dato fuoco a carta e stracci attaccati alle grate di una finestra. Getti d'acqua vengono utilizzati per contenere le fiamme. Sono almeno una quindicina i detenuti visibili sul tetto che urlano e alzano le braccia al cielo, buona parte con il cappuccio della felpa alzato, o il volto nascosto da una sciarpa.

Il senatore Mirabelli

“Sono al carcere di San Vittore e anche qui da questa mattina alcuni detenuti, a cui non va data nessuna giustificazione, hanno distrutto gli ambulatori del secondo e del terzo raggio e sono sul tetto. Dentro questa emergenza drammatica in cui vive tutto il Paese, c’è una emergenza che va pure subito affrontata a tutela degli agenti, degli operatori e degli stessi detenuti. Il Decreto che di fronte alla sospensione dei colloqui, resa necessaria dal Coronavirus, impone di consentire le comunicazioni a distanza coi parenti non basta. Serve subito affrontare il problema del sovraffollamento. Si mettano ai domiciliari tutti coloro che hanno pochi mesi ancora da scontare per arrivare a fine pena. Non si risolverebbe nulla se, come pensa qualcuno, si tornasse a chiudere le celle superando la vigilanza dinamica. Serve consentire ai Direttori di poter lavorare, ricostruendo un clima che il sovrappopolamento pregiudica”. Lo scrive su Facebook il senatore milanese Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato e Capogruppo PD in Commissione Giustizia del Senato.

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