Ragazzo massacrato di botte per una story su Instagram
Assurda vicenda ieri, martedì 18 febbraio, a Lecco. Nove giovanissimi coinvolti, oltre alla vittima.
Ragazzo massacrato di botte per una story su Instagram.
Ragazzo massacrato di botte per una story su Instagram
LECCO - Massacrato di botte dal branco per una story su Instagram. L’assurda vicenda è avvenuta ieri a Lecco e ora nove giovanissimi, quattro dei quali addirittura minorenni tutti residenti in città, dovranno rispondere delle pesantissime accuse di lesioni personali aggravate e minacce in concorso, nonché per violazione di domicilio. Lo raccontano i nostri colleghi del giornaledilecco.it.
Una story su Instragram a scatenare i giovani
Tutto è successo nella serata di ieri in via alla Chiesa a Lecco, dove la Squadra Volanti della Polizia di Stato è intervenuta per la segnalazione di un’aggressione in atto ai danni di un ragazzo. Il giovane ha raccontato ai poliziotti di essersi recato poco prima ad un appuntamento con un conoscente a Lecco, di fronte al parco dell’Eremo, per chiarire un problema che era sorto tra lui ed il fratello del suo conoscente, in merito ad una pubblicazione sul social network “Instagram”.
“Se non togli la story su Instagram per te finisce male”
Ad un certo punto la conversazione si è animata ed il conoscente ha iniziato a spintonare la vittima. Il giovane ha cercato di tranquillizzarlo minimizzando il problema. A quel punto è arrivato anche il fratello del conoscente per chiarire la vicenda. Ma il nuovo arrivato, anziché calmare le acque, ha gettato benzina sul fuoco con un atteggiamento strafottente ed aggressivo. “Se non togli la storia su Instagram per te finisce male” avrebbe addirittura detto alla vittima, che si sarebbe limitata a rispondere che la storia su Instagram si sarebbe cancellata da sola di lì a poche ore e che non c’era motivo per continuare a discutere.
Il ragazzo massacrato di botte
La situazione, già tesa, si è fatta poi incandescente quando alcuni amici del fratello del conoscente hanno iniziato a incitarlo a colpire la vittima, urlando e picchiando i pugni delle mani in segno di sfida nei suoi confronti. Improvvisamente il fratello del conoscente ha sferrato alla vittima un pugno al volto e lo ha scaraventato sul cofano di una macchina parcheggiata, bloccandolo. Il giovane allora ha cercato di liberarsi, ma improvvisamente il gruppo di amici gli si avventato contro facendolo cadere a terra, colpendolo con calci e pugni su tutto il corpo.
La fuga a casa della nonna
Poco dopo il ragazzo è riuscito a rialzarsi e a fuggire in direzione della casa della nonna, dopo circa 300 metri di corsa disperata. La vittima ha riferito ai poliziotti che udiva le voci, le urla e gli insulti dei ragazzi che lo rincorrevano, ma era terrorizzato e non si è mai voltato indietro a guardare. Alcuni di loro sono riusciti a raggiungerlo colpendolo con calci e provando più volte a sgambettarlo per farlo cadere, bloccandolo nuovamente tenendogli le braccia. Divincolatosi nuovamente, il ragazzo è riuscito a liberarsi e a scavalcare il cancello della casa della nonna, lanciandosi nel giardino chiedendo aiuto urlando, inseguito da due ragazzi. In quel momento, richiamati dalle urla, si sono si sono affacciati alla finestra il cugino e la nonna della vittima che, capendo subito la situazione, hanno iniziato ad urlare, chiedendo ai vicini di chiamare la Polizia. I due aggressori a quel punto hanno scavalcato di nuovo il cancello e sono scappati.
Beccati i baby aggressori
Sul posto sono intervenute tre volanti della Polizia di Stato: hanno intercettato un gruppo di ragazzi nei giardini di via dell’Eremo, che sono in seguito stati riconosciuti come gli aggressori. I ragazzi, 9 in tutto, dei quali 4 maggiorenni e 5 minorenni, tutti italiani residenti a Lecco, sono stati accompagnati in Questura e successivamente denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di lesioni personali aggravate e minacce in concorso, nonché per violazione di domicilio.
Il monito dalla Questura
La Polizia di Stato – Questura di Lecco ribadisce, in particolare ai giovani, un uso corretto e responsabile di internet e dei social network, al fine di prevenire situazioni e comportamenti come la vicenda appena descritta. Continueranno in futuro, su questa importante tematica, gli incontri di formazione nelle scuole a cura di personale specializzato della Polizia di Stato.
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