Treni senza aria condizionata: il disagio dei pendolari
A prendere le parti dei pendolari e a farsi portavoce del disagio l’associazione MiMoAl con un comunicato congiunto di tutti i comitati dei viaggiatori.
Treni senza aria condizionata: il disagio dei pendolari.
Treni senza aria condizionata: il disagio dei pendolari
Treni fermi, sospesi e cancellati per consentire, ora, la manutenzione e le verifiche agli impianti di condizionamento. Finestrini serrati, disagi sempre più frequenti per i pendolari che già da giorni lamentano “condizioni fatiscenti dei treni che ora diventano pericolose per la salute: senza aria condizionata, costretti in vagoni come bestie”, scrivono sui social i viaggiatori.
Grave disagio per i passeggeri
Parlano di pericolo per la salute perché le temperature torride previste per questi giorni spaventano chi deve prendere il treno, con la paura di trovarsi in un vagone senza aria condizionata e corretta ventilazione. A prendere le parti dei pendolari e a farsi portavoce del disagio, l’associazione MiMoAl che ha diffuso un comunicato congiunto di tutti i comitati dei viaggiatori.
La denuncia dell’associazione MiMoAl
“Non si può continuare con questo sistema che obbliga i cittadini ad accettare e pagare un disservizio come se fosse un servizio. È ormai chiaro che siamo vittime di un sopruso istituzionalizzato”, la premessa dell’associazione. “Caldo e treni: è un’emergenza inattesa e imprevedibile – scrivono sul comunicato congiunto i Comitati –. Appena le temperature arrivano sui 30 gradi, valore per nulla strano in estate, cominciamo i patimenti. Treni che non vanno e soprattutto carrozze invivibili. Ora, sappiamo benissimo che parte della flotta è datata e in via di sostituzione, ma non possiamo nascondere il sospetto che la causa principale della climatizzazione fuori uso sia una insufficiente manutenzione.
Oltre al caldo ci sono i continui guasti
In più, registriamo il permanere di un elevato numero di guasti che anche più volte al giorno coinvolgono diverse tratte della rete determinando blocchi o rallentamenti della circolazione, dove la maggiore responsabilità è del gestore dell’infrastruttura e segnatamente di Rfi. Passaggi a livello che si guastano, magari sempre gli stessi per mesi e mesi, o guasti agli impianti di stazioni nevralgiche per la circolazione dei treni. Inoltre notiamo che molto spesso la circolazione è penosamente rallentata, con lunghe tratte percorse a 30 km/ora e anche meno”. E concludono: “Ci chiediamo quando passeremo dalle promesse delle slide a concreti risultati. La mole di lavori programmati in questi mesi, e segnatamente ad agosto 2019, sarà solo fonte di disagi o inizierà a prefigurare una ferrovia più moderna ed efficiente al passo con le crescenti esigenze del territorio? Ce lo chiediamo da tempo, le risposte ancora non si vedono”.
In difficoltà anche il personale che lavora sui treni
L’associazione dedica un pensiero anche al personale Trenord, “che si trova a lavorare in condizioni intollerabili. Su una tratta, il capotreno è passato ad aprire manualmente tutti i finestrini”. In un altro caso, testimoniano i pendolari, “il macchinista si è rifiutato di partire perché nella locomotiva non c’era l’aria condizionata: una situazione che mette in pericolo anche il personale – denunciano i viaggiatori – che potrebbe avere un malore durante il servizio”.
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