Mensa scolastica Corsico, lettera aperta al Comune dal Comitato Genitori

Per chiarire i motivi per cui oltre 200 famiglie della primaria Copernico hanno deciso di far portare il pranzo al sacco per un giorno ai propri figli.

Mensa scolastica Corsico, lettera aperta al Comune dal Comitato Genitori
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Mensa scolastica Corsico, lettera aperta al Comune dal Comitato Genitori.

Mensa scolastica Corsico, lettera aperta al Comune dal Comitato Genitori

CORSICO – Una lettera aperta indirizzata all’Amministrazione comunale, per cercare di fare luce sulle “problematiche in seguito alle quali oltre 200 famiglie della primaria Copernico hanno deciso di far portare il pranzo al sacco per un giorno ai propri figli”, spiegano dal Comitato Genitori Copernico

Il Comitato Genitori Copernico spiega

“Tale protesta ha avuto tre obiettivi: chiedere attenzione e risposte in merito a qualità, sicurezza e informazione sul servizio – spiegano dal Comitato –. Qualità perché per un pasto prodotto a decine di chilometri di distanza e con continui cambi di menu, può non essere garantita. Sicurezza, perché il trasporto così lungo in caldo di pietanze può andare incontro a problematiche batteriche e l’attenzione e la puntuale verifica devono essere più che altissime – per la società Vivenda i controlli dei propri esperti non hanno rilevato problematiche al cibo, servito caldo sulle tavole dei bambini, ndr –. Informazione, perché riteniamo gravissimo essere venuti a conoscenza della produzione pasti altrove del tutto casualmente.

Domande senza risposta

Abbiamo scritto all’Amministrazione comunale più volte e queste sono le domande ancora aperte a cui non abbiamo avuto risposta”. Secondo il capitolato, “la consegna dei pasti deve avvenire entro un tempo massimo di 40 minuti dall’inizio del trasporto fino alla consegna. È stata rispettata tale tempistica dovendo partire prima da Vigevano, Pavia, e ora da Nova Milanese, Monza Brianza, fuori provincia?” si chiedono i genitori. E ancora: “Da una non conformità pubblicata sul sito del comune di Corsico, è emerso che non solo i primi sono preparati fuori, ma che già a marzo anche l’impastatrice era rotta. In quell’occasione l’azienda è stata sanzionata per un filo di metallo ritrovato nel boccone di polpettone di un bambino. Quali altri macchinari dunque sono rotti? L’impastatrice ora è funzionante nel Centro Produzione Pasti di Corsico, oppure ci sono ancora pietanze, oltre ai primi piatti, che vengono preparate fuori in altri centri cottura? Quali? Come mai, ad esempio, le carote sono servite a rondelle? Ci sono altre attrezzature mancanti?”. Il Comitato si chiede inoltre perché le attrezzature rotte o mancanti non sono state sostituite nei tempi dovuti (richiamando ancora il capitolato dell’appalto), perché la caldaia del centro pasti di Corsico, ancora guasta, non è stata sostituita e quando inizieranno i lavori (la società Vivenda che si occupa del servizio ha comunicato che i lavori di ripristino sono stati rimandati a questa estate, con la chiusura delle scuole).

Perchè i genitori non sono stati avvisati?

In ultimo, il Comitato desidera conoscere i motivi per i quali “non si è ritenuto di avvisare i genitori in tutto questo tempo. Era già noto a inizio anno, quando è subentrata la nuova società, il guasto alla caldaia e i relativi disservizi. Dal Comune, ancora oggi, non abbiamo alcun comunicato in merito, né si è ritenuto di abbassare la retta della mensa. Ricordiamo che con il nuovo appalto un pasto ha un costo per il Comune di circa 4 euro, mentre le famiglie continuano a pagarne 6 al giorno e ben 7 per i non residenti”.

Chiedono risposte certe

I genitori vogliono “risposte, garanzie. Chi ci dice che a settembre saranno ripristinate tutte le attrezzature necessarie, dalla caldaia all’impastatrice, alle macchine per tagliare nel modo corretto e anti soffocamento le verdure? Abbiamo garanzia che ci sarà un numero adeguato di personale addetto conforme a un servizio di qualità i cui clienti sono bambini e bambine? Desideriamo un servizio mensa che sia all’altezza degli standard minimi. Il tempo mensa è tempo scuola, chiediamo risposte e azioni per ripristinare il rapporto di fiducia Comune/famiglie, rispondendo alle nostre domande e informando i genitori clienti del servizio di ristorazione a pagamento del reale stato attuale delle cose”.

FG

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