Bambini schedati per andare in bagno a scuola: polemiche con la preside

Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale Paolo Limonta

Bambini schedati per andare in bagno a scuola: polemiche con la preside
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Bambini schedati per andare in bagno a scuola: polemiche con la preside.

Bambini schedati per andare in bagno a scuola: polemiche con la preside

MILANO – “Al fine di tutelare il benessere psicofisico degli studenti, i docenti dovranno rilevarne quotidianamente per iscritto, su apposito modulo allegato, le uscite e i rientri per recarsi ai servizi igienici. Il modulo dovrà essere consegnato in segreteria al termine delle elezioni”.

Alle elementari

In pratica, quando un alunno deve andare in bagno, la maestra dovrà prima compilare un modulo con nome, cognome e orario, e poi consentire al bambino di uscire per recarsi ai servizi. Succede in una scuola elementare di Milano, dove la dirigente ha deciso di adottare la pratica del “registro del bagno” in tutte le classi della primaria.

La reazione dei genitori

Immediata la reazione dei genitori che considerano il provvedimento non solo una perdita di tempo per le insegnanti, provocando un inutile rallentamento sullo svolgimento della giornata scolastica, ma anche una violazione della privacy dei bambini, costretti a essere “schedati” prima di recarsi ai servizi.

Per la preside problemi di disciplina

Dall’altra parte, la preside sottolinea problemi di disciplina tra gli alunni che salgono sui water con le scarpe, sporcano e spargono acqua e sapone sul pavimento, provocando situazioni di pericolo per gli altri alunni e per il personale scolastico. Il registro, secondo la preside, serve quindi a monitorare il comportamento degli alunni ed evitare che si facciano male.

Le carenze denunciate dai genitori

Ma non la pensano così i genitori che invece mettono in evidenza prima di tutto delle carenze nei servizi igienici, con necessari interventi di ristrutturazione e pulizia. Mamme e papà si erano già lamentati delle condizioni dei bagni, con le richieste dell’Associazione dei genitori che domandava maggiore cura, anche se la preside replica che i tecnici da lei contattati per un sopralluogo non hanno individuato necessità di ristrutturazione.

Il consigliere Limonta

Ma la battaglia dei genitori per tutelare i piccoli alunni continua. Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale Paolo Limonta (che è inoltre maestro elementare): “Non volevo credere ai miei occhi. Io credo che l’unica tutela reale del benessere psicofisico degli studenti di questa scuola possa essere esclusivamente la decisione del dirigente scolastico (volutamente minuscolo) di cambiare mestiere. Molto velocemente”.

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