Scoperti nuovi pianeti, nel team di astrofisici anche scienziati italiani

Una scoperta galattica, è il caso di dirlo, che apre le porte a nuove ricerche e certezze.

Scoperti nuovi pianeti, nel team di astrofisici anche scienziati italiani

Scoperti nuovi pianeti, nel team di astrofisici anche scienziati italiani.

Scoperti nuovi pianeti, nel team di astrofisici anche scienziati italiani

MILANO – Lo studio è di un gruppo internazionale di cui fanno parte astronomi italiani di INAF e Università Statale di Milano. Il team ha riconosciuto, osservando strutture ad anello intorno a giovani stelle, un gruppo di pianeti in via di sviluppo.

Aperte le porte a nuove ricerche

Una scoperta galattica, è il caso di dirlo, che apre le porte a nuove ricerche e certezze. Gli scienziati hanno osservato un campione di stelle in una regione di formazione nella costellazione del Toro e hanno notato tracce create da pianeti giovani ma che potrebbero raggiungere la dimensione di Nettuno. Allo studio, pubblicato oggi sull’Astrophysical Journal e la cui autrice principale è Feng Long dell’Università di Pechino, hanno collaborato per l’Italia le ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Brunella Nisini ed Elisabetta Rigliaco e i professori di Università Statale di Milano e associati INAF Giuseppe Lodato ed Enrico Ragusa.

Tracce dalla presenza di pianeti nascenti

“Utilizzando l’Atacama Large Millimeter Array (ALMA), composto da 45 antenne radio e situato nel deserto di Atacama, in Cile – spiegano dall’Università Statale –, il gruppo di ricercatori autori del nuovo studio ha eseguito un’analisi di giovani stelle nella regione di formazione stellare del Toro, una vasta nube di gas e polveri situata a 450 anni luce da Terra. Osservando l’emissione della polvere di 32 stelle circondate da dischi protoplanetari – strutture di gas e polvere in orbita attorno a una stella, ndr –, i ricercatori hanno scoperto che ben 12 di loro mostrano anelli e divisioni, strutture che hanno interpretato come tracce dalla presenza di pianeti nascenti”.

Il commento dei ricercatori italiani

Elisabetta Rigliaco, ricercatrice dell’INAF di Padova con una borsa Marie Skłodowska-Curie tramite il programma AstroFIt2, spiega: “In dischi protoplanetari strutture come anelli e cavità (spazi vuoti) sono molto comuni, e le strutture osservate in questi dischi nel Toro sono dovute alla presenza di pianeti di piccola massa, come super-Terre o nettuniani, che operando insieme ad altri processi producono queste affascinanti strutture”. Giuseppe Lodato, professore di Astronomia e Astrofisica all’Università Statale di Milano e associato INAF, aggiunge: “L’osservazione della morfologia dei dischi potrebbe affermarsi come una nuova metodologia per rilevare la presenza di pianeti attorno a stelle giovani, complementare agli studi sui pianeti extrasolari che in genere si concentrano su stelle adulte, dell’età del Sole”, “Inoltre – conclude Lodato – questo metodo permette di osservare pianeti altrimenti non rilevabili, in quanto troppo poco massicci e troppo lontani dalla loro stella”.

FG

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