A Corsico la maggioranza traballa, i forzisti infedeli al sindaco

Dopo Valastro alla penultima seduta, anche Rispo e Amoroso hanno lanciato un segnale.

A Corsico la maggioranza traballa, i forzisti infedeli al sindaco
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A Corsico la maggioranza traballa, i forzisti infedeli al sindaco

CORSICO – “Se il sindaco continuerà a fare il podestà e non il sindaco, sono pronto a revocare il mio appoggio”. Il messaggio di avvertimento era già arrivato dal consigliere Michele Valastro, in quota Forza Italia, che durante il penultimo consiglio comunale aveva lasciato l’aula, inviando, appunto, un messaggio chiaro al sindaco: o si cambia, o la maggioranza traballa. Un segnale che si è avvertito chiaro anche durante l’ultimo consiglio comunale, sempre dalle fila di Forza Italia.

Dopo Valastro, Amoroso e Rispo

Questa volta, a mandare il messaggio al sindaco Filippo Errante, ci avevano pensato le consigliere Giuseppina Amoroso e Patrizia Rispo che avevano dato solidarietà al consigliere della lista civica Roberto Masiero e agli altri esponenti dell’opposizione: tutti, tranne Iregna e Marchetti del Movimento Cinque Stelle, si sono alzati e hanno abbandonato l’aula.

L'abbandono dell'aula e le parole di Masiero

Motivo: “Il presidente del consiglio Cirulli mi ha impedito di rispondere al sindaco sulla delicata e importante questione della Fondazione Pontirolo che rivendica 200mila euro di mancati introiti da parte dei comuni – ha spiegato Masiero –. Un atteggiamento anti democratico e di prepotenza istituzionale: è stato leso il diritto di parola”. A sorpresa, anche Rispo e Amoroso (coordinate da dietro le quinte dall’ex assessore Giacomo di Capua, prima leghista, poi forzista) si sono allontanate dall'aula consiliare, dimostrando che non esiste appoggio assoluto al primo cittadino.

Necessità di "coinvolgimento"

Lo aveva già dimostrato Valastro (assente all’ultima seduta del consiglio), facendo capire al sindaco che ci voleva un cambiamento. Quello che il consigliere azzurro contestava al primo cittadino era “la mancanza di coinvolgimento delle sue forze politiche, un atteggiamento da podestà”. Valastro aveva anche sollevato qualche dubbio (così come Iregna) sulla necessità di privatizzare il servizio del cimitero, “perché i soldi ci sono, almeno sulla carta non c’è bisogno di questo provvedimento”, avevano detto.

Valastro ha anche aggiunto che il sindaco “si deve interessare di più delle questioni cittadine. Per esempio, mi hanno detto che nel vecchio supermercato chiuso da tanti anni al quartiere Lavagna, potrebbero esserci ancora frigoriferi e celle all’interno: un pericolo che va escluso immediatamente”. Un maggior coinvolgimento, è quello che chiede Valastro che ha fatto capire, con molta chiarezza, che la fedeltà di partito non è eterna.

Francesca Grillo

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