Mutuo a tasso fisso o variabile?
Diverse le formule messe a punto dagli istituti di credito per andare incontro alle esigenze della clientela
Mutuo a tasso fisso o variabile? Oggi più che mai le coppie di novelli sposi compiono il grande passo solo dopo aver maturato la certezza di avere un solido tetto sopra la testa. In questo contesto, per chi non ha la fortuna di poter pagare in contanti, diventa fondamentale poter contare su un mutuo dalla rata veramente personalizzata. In questa fase storica sul mercato, si trovano prevalentemente tre proposte: mutui a tasso variabile, fisso e misto.
Mutuo a tasso fisso o variabile?
Il mutuo a tasso variabile è di gran lunga quello preferito da chi compie un investimento per la prima casa. Il tasso di interesse sulla cui base si calcola l’importo della rata mensile da pagare, che può appunto “variare” volta per volta, si mantiene “variabile” per tutta la durata del finanziamento. Il tasso è composto da una parte variabile (Euribor) e da una parte fissa (spread > guadagno della banca) determinata in relazione alla durata del finanziamento. L’indicizzazione viene calcolata sulla base dell’Euribor 6 mesi. La durata del finanziamento può variare a seconda della banca a cui ci si rivolge. Ne esistono formule che possono protrarsi fino a 30 anni e più. Il rimborso, nella maggior parte dei casi, avviene per rate mensili. Il vantaggio per chi sceglie il mutuo a tasso variabile è quello di pagare rate più contenute in presenza di bassi tassi d’interesse. In questo periodo in cui i tassi d’interesse sono particolarmente bassi la variabilità può sembrare molto conveniente, comportando per il contraente rate più contenute. Quando però i tassi cominceranno a salire, allora anche le rate saranno inferiori.
Mutuo a tasso fisso
E’ un tipo di mutuo che vi consente di contare su una rata mensile dall’importo fisso, quindi non soggetto a variazioni sulla base del tasso d’interesse legato al costo del denaro. La banca che lo eroga provvede a calcolare il tasso d’interesse fisso sul quale si determinerà l’importo delle rate prevedendo quella che potrà essere l’evoluzione dei tassi nel tempo. Per questo l’importo della rata del mutuo a tasso fisso, solitamente è più elevata di quella di un mutuo a tasso variabile, per lo stesso importo, della stessa durata, acceso nello stesso periodo. La scelta del tasso fisso vi mette al riparo dalle oscillazioni verso l’alto dei tassi di interessi. Purtroppo, questa formula non agevola chi lo contrae quando i tassi scendono. Solitamente la durata non è mai superiore ai 15 o 20 anni.
Tasso variabile, rata fissa
Il tasso è variabile per tutta la durata del finanziamento ma l’importo delle rate è determinato sulla base delle proprie capacità di risparmio. Il tasso è composto da una parte variabile (Euribor) e da una parte fissa (spread) determinata in relazione alla durata del finanziamento. Solitamente la durata non supera i vent’anni, anche perché, data la particolarità della formula, questo mutuo può prolungarsi nel tempo automaticamente sino ad un massimo solitamente di 30 anni. La certezza è quella della rata fissa, nonostante la variabilità del tasso. Ora sapete rispondere alla domanda “Mutuo a tasso fisso o variabile”?
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