Il Comune di Rozzano ha voluto ringraziare pubblicamente Biagio Antonacci con un post sui social, dopo le parole intense e sincere che il cantautore ha dedicato alla città dove tutto è cominciato.
Rozzano dice grazie a Biagio Antonacci che in un video sui social afferma: “Qui sono nati i miei sogni”
ROZZANO – Il cantante ha voluto omaggiare la città con un racconto personale, accompagnato da immagini suggestive, che intreccia la sua storia artistica a quella della “sua” Rozzano.
Nel video Antonacci ripercorre i primi passi di una carriera allora ancora tutta da immaginare. A vent’anni viveva in una cameretta all’ultimo piano di un palazzone di Rozzano e, per mantenersi, lavorava come geometra. La musica però era già il suo pallino: con un battipanni improvvisava “Smoke on the Water” dei Deep Purple e la sera si esibiva nei piano bar, coltivando il sogno di diventare cantautore.
Tra cantieri, piano bar e musica
Nel 1988 arrivò la prima grande occasione con Sanremo Giovani, ma l’esperienza non andò come sperato. Eliminato, Antonacci tornò a Rozzano e di nuovo nei cantieri. “Non torno da vincente – racconta nel video – torno a casa da geometra che aveva provato a fare il cantautore ma che aveva fallito”.
Poi, come lui stesso sottolinea, “si vince dopo, si vince nel tempo”. E il tempo gli ha dato ragione, trasformando quel ragazzo di Rozzano in uno degli artisti più amati della musica italiana.
Il video del Comune di Rozzano
Parole che hanno emozionato anche l’amministrazione comunale, che ha voluto rispondere con un messaggio carico di orgoglio:
“Grazie Biagio! Questa è la nostra Rozzano 💙 Un video emozionante, autentico, che racconta una storia personale intrecciata a quella di una città intera.
Parole e immagini che parlano di radici, di crescita, di sogni e di appartenenza. Un racconto sincero che rende orgogliosa tutta la nostra comunità.
Rozzano è questo. Non è solo un luogo, ma un pezzo di anima che resta per sempre. Una città che forma, che cambia, che mette alla prova, che insegna a credere nei sogni e a non dimenticare da dove si viene. Ovunque si vada”.