Ornella Vanoni è morta all’età di 91 anni nella sua casa di Milano, colta da un malore improvviso. Il medico personale e i sanitari del 118 sono stati allertati poco dopo le ore 22 di venerdi 21 novembre, ma purtroppo, nonostante i soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Con la sua scomparsa se ne va una delle interpreti più amate e riconoscibili della musica italiana, protagonista di oltre settant’anni di carriera, più di cento pubblicazioni tra album, EP e raccolte, e circa 55 milioni di dischi venduti nel mondo.
L’eleganza di una voce inconfondibile
La Vanoni ha attraversato generi e decenni senza mai perdere la sua cifra stilistica. Dagli esordi nelle celebri “canzoni della mala” fino alla musica d’autore, alla bossa nova e al jazz, ha saputo reinventarsi più volte. Indimenticabile l’album del 1976 con Toquinho e Vinícius de Moraes, come anche le collaborazioni con giganti del jazz internazionale quali George Benson e Herbie Hancock. Con Gino Paoli condivide una storia d’amore intensa e creativa che produrrà capolavori come “Senza fine”, il suo primo grande successo anche internazionale.
Sanremo e i grandi riconoscimenti
Protagonista anche del Festival di Sanremo, ha partecipato a otto edizioni ottenendo risultati prestigiosi: il secondo posto nel 1968 con “Casa bianca” e diversi ottimi piazzamenti negli anni successivi. Un primato importante la distingue da tutti: è stata l’unica donna a vincere due volte il Premio Tenco come cantautrice, raggiunta in questo risultato solo da Francesco Guccini. In totale, i suoi riconoscimenti dal Club Tenco sono tre, con un premio speciale alla carriera assegnato nel 2022 proprio in suo onore.
Un’eredità che resterà
La morte di Ornella Vanoni segna la fine di una presenza artistica che ha attraversato epoche, mode e generazioni, lasciando un repertorio vastissimo e un esempio di eleganza e personalità inimitabile. La sua voce, unica e irripetibile, continuerà a raccontare emozioni ancora per molto tempo.