Questa settimana per la nostra rubrica “Lo sport sul nostro territorio” Massimo Biadigo parla di sport con un dirigente sportivo e anche consigliere comunale di Buccinasco: Aldo Scialino.
L’intervista
BUCCINASCO – Lo sport dilettantistico deve ancora essere un luogo di gioco, divertimento, inclusione e regole condivise. Com’è la situazione a Buccinasco, dal suo punto di vista?
Assolutamente sì. Lo sport dilettantistico deve restare uno spazio dove ragazzi e adulti possano crescere giocando, divertendosi e imparando a rispettare regole e persone. È il luogo ideale per insegnare valori come rispetto, inclusione e collaborazione. Dopo tanti anni di esperienza, vedo segnali positivi: ci sono società, allenatori, dirigenti e volontari
che ogni giorno si impegnano con passione per mantenere vivo questo spirito educativo. Certo, ci sono anche delle difficoltà. A volte ci si dimentica il vero senso dello sport dilettantistico e subentrano tensioni o aspettative eccessive, magari da parte di genitori o dirigenti. Ma non bisogna lasciarsi scoraggiare: ci sono tante realtà sane che continuano a credere nello sport come strumento di crescita e di coesione sociale.
Scuola, associazioni, spazi pubblici: cosa auspica per i prossimi anni come politico e uomo di sport?
Il mio sogno è che scuola, associazioni e spazi pubblici lavorino insieme per promuovere davvero lo sport per tutti.
Vorrei una scuola che non si limiti alle ore di educazione fisica, ma che collabori con il territorio per offrire attività sportive anche oltre l’orario scolastico. Vorrei associazioni sostenute concretamente, con impianti adeguati e regole chiare. E vorrei spazi pubblici accessibili a tutti: non solo per l’agonismo, ma per il gioco libero, per gli adulti che vogliono muoversi e per le persone con disabilità. Investire nello sport significa investire nella salute, nell’educazione e nella prevenzione. Se vogliamo una Buccinasco più sana e unita, questo deve diventare un obiettivo comune.
Lei propone spesso che ogni ASD organizzi almeno un evento inclusivo all’anno. Ci sono prospettive concrete per realizzarlo?
È un’idea in cui credo molto. Ogni associazione sportiva, nei limiti delle proprie possibilità, dovrebbe proporre almeno un’iniziativa inclusiva all’anno, rivolta non solo agli iscritti ma a tutta la comunità. Molte lo fanno già: giornate aperte, eventi gratuiti, tornei solidali, attività per bambini con disabilità. Però possiamo fare di più: serve più coordinamento, più comunicazione e un vero sostegno da parte delle istituzioni. Io, come dirigente sportivo e consigliere comunale, vorrei promuovere un dialogo strutturato tra Comune e associazioni. Mi piacerebbe, ad esempio, istituire un tavolo permanente dello sport per costruire insieme un calendario condiviso di iniziative inclusive. Le possibilità ci sono: serve solo la volontà di mettersi insieme e lavorare per le persone, non solo per i risultati.
Lo sport è spesso legato alla competizione e alla celebrazione dei risultati. Secondo lei Buccinasco valorizza abbastanza i successi sportivi? Ha un esempio personale?
La competizione fa parte dello sport ed è giusto celebrare vittorie, coppe e medaglie. Dietro ci sono impegno e sacrificio di atleti, allenatori e famiglie. Ma non devono essere l’unico parametro. A Buccinasco già si fa qualcosa in questa direzione, ma si può fare di più. Bisognerebbe valorizzare anche le storie di crescita personale, di correttezza e di spirito di squadra. Penso, per esempio, alle premiazioni istituzionali che potrebbero includere anche chi si distingue per fair play o inclusione. Ricordo con piacere un torneo giovanile della mia società dove premiammo non solo la squadra
vincente, ma anche il giocatore più corretto e la società più collaborativa. Fu un momento speciale e molto apprezzato. Credo che Buccinasco abbia tutto il potenziale per valorizzare non solo i risultati, ma anche i valori e le relazioni che lo sport sa creare.
A breve sarà inaugurata la nuova tensostruttura. Come immagina la sua gestione? Ha qualche suggerimento?
L’apertura della tensostruttura è una bellissima notizia. Ogni nuovo spazio sportivo è un’opportunità per la comunità e un aiuto concreto per le associazioni. La gestione però va pensata bene: serve un equilibrio tra sostenibilità economica e accessibilità, soprattutto per le ASD. È giusto avere regole chiare e trasparenti, ma credo che la politica debba dare un indirizzo preciso: mettere al centro il bene comune, evitando logiche solo commerciali. Sono favorevole al coinvolgimento dei privati, ma in modo sussidiario, per affiancare il pubblico e garantire costi equi e qualità del servizio. Un’idea potrebbe essere un patto pubblico-privato che premi chi investe nello sport come valore sociale, magari attraverso sponsorizzazioni etiche o concessioni con obblighi chiari verso la comunità.
I bilanci comunali spesso frenano nuovi progetti. Che ruolo dovrebbero avere associazioni e privati per migliorare strutture come parchi, piste o campi?
È vero: i bilanci comunali non possono coprire tutto. Ma questo non deve bloccare le idee. Anzi, proprio quando le risorse sono poche serve fare squadra. Le associazioni e i cittadini conoscono bene i bisogni del territorio. Per questo è importante ascoltarli davvero e raccogliere proposte concrete, sostenibili e realizzabili, magari per fasi. Un campo da beach volley o un circuito per il running non richiedono investimenti enormi, ma possono nascere da progetti condivisi, con piccoli contributi di più soggetti. Lo stesso vale per piste ciclabili o la valorizzazione del campo di atletica. Il Comune deve creare le condizioni giuste: bandi trasparenti, incentivi per chi investe nello sport e tanta disponibilità al dialogo. Se tutti fanno la propria parte, Buccinasco può diventare un esempio virtuoso di sport all’aperto per tutte le età.
Le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 possono essere un’occasione per lanciare iniziative locali? Ha qualche idea?
Assolutamente sì. Un evento come le Olimpiadi e Paralimpiadi non deve essere solo qualcosa da guardare in Tv. Può diventare un’occasione per far crescere l’interesse sportivo anche a livello locale. Ad esempio, mi piacerebbe proporre a Buccinasco un “Festival dello sport inclusivo” durante le Olimpiadi. Potremmo coinvolgere scuole, società sportive e cittadini con attività ispirate agli sport olimpici e paralimpici. Si potrebbero organizzare tornei scolastici, incontri con atleti, mostre fotografiche o giornate aperte nelle palestre. Anche un gemellaggio simbolico con una disciplina paralimpica, per farne conoscere regole e storie, sarebbe molto educativo. L’importante è cogliere lo spirito dell’evento e trasformarlo in un’occasione di partecipazione e condivisione. Non serve avere la montagna fuori dalla finestra per sentirsi parte delle Olimpiadi: basta la voglia di fare sport insieme.
Sulla possibilità di una commissione permanente sullo sport locale: favorevole o contrario?
Sono assolutamente favorevole, a patto che sia davvero transpartitica e collaborativa. Lo sport non ha colore politico. Riguarda la salute, l’educazione, la socialità. Una commissione che riunisca rappresentanti istituzionali, tecnici del settore e anche esponenti delle associazioni può diventare uno strumento prezioso per affrontare i problemi reali e programmare interventi concreti. L’importante è che non diventi un luogo di discussioni vuote, ma uno spazio operativo e orientato ai risultati. Se funziona bene, può davvero fare la differenza: monitorare gli impianti, coordinare gli eventi, costruire bandi più adatti alle ASD. Io ci credo molto, e sarei felice di dare il mio contributo, sia come dirigente sportivo sia come
consigliere comunale.
Vuole lasciare un messaggio ai giovani di Buccinasco?
Ai giovani voglio dire: non abbiate paura di mettervi in gioco. Lo sport – come la vita – è fatto di impegno, di cadute, di vittorie e di delusioni. È proprio così che si cresce, si scopre chi si è e si impara a stare con gli altri. Vi invito a scegliere sempre il rispetto, la correttezza, la lealtà. Non fatevi condizionare da chi pensa solo al risultato: giocate, divertitevi, sbagliate e rialzatevi. Fate sport non solo per vincere, ma per diventare persone migliori. Noi adulti dobbiamo offrirvi spazi accoglienti e sicuri. Ma siete voi che potete dare senso a questi luoghi, riempiendoli di passione, amicizie vere e sogni. Buccinasco ha bisogno di voi. E io – nel mio piccolo – ci sarò sempre, al vostro fianco.
Intervista a cura di Massimo Biadigo