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Lo Sporting CB risponde alla Polisportiva Sant’Adele: parla il presidente della società

Dopo l’intervista sul nostro giornale al presidente della Polisportiva, la dirigenza dello Sporting ci ha chiesto di poter rispondere ad “alcune informazioni non corrette nei confronti della nostra società”: ecco la replica

Lo Sporting CB risponde alla Polisportiva Sant’Adele: parla il presidente della società

Polisportiva Sant’Adele e Sporting CB, non un derby sul campo, ma sulle nostre pagine del Giornale dei Navigli. Dopo l’intervista della scorsa settimana al presidente della Polisportiva, Andrea Bricchi, siamo stati contattati dalla dirigenza dello Sporting che ci chiede di poter rispondere ad “alcune informazioni non corrette e, in alcuni passaggi, denigratorie nei confronti della nostra società”.

La replica dello Sporting CB alla Polisportiva Sant ’Adele

CORSICO – Per questo abbiamo deciso di sentire anche l’altra campana, rappresentata dal presidente Emanuele Mancone, che ci ha chiesto “per correttezza nei confronti dei nostri atleti, delle famiglie e di tutti i lettori, di poter esercitare il nostro diritto di replica attraverso un’intervista”. Ed è quello che abbiamo fatto, qui sotto troverete le parole del presidente.

Dissapori e incomprensioni che sono ancore vive nell’animo dei due presidenti che, mi sembra evidente, stiano faticando a lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto. Come giornale speriamo che da qui in avanti, avendo dato la possibilità di
esprimersi a entrambi i presidenti, i rapporti possano migliorare.

L’intervista al presidente Emanuele Mancone

 

Cosa vi ha infastidito dell’intervista di settimana scorsa al presidente della Polisportiva S. Adele?

Più che infastiditi, riteniamo che ci sia stata poca chiarezza nel messaggio espresso dal Presidente della Polisportiva, quando ha descritto la nostra realtà come una società orientata a un calcio “più serio e a livello di federazione”, in contrapposizione a una loro presunta visione “educativa”. Innanzitutto, è importante chiarire che tale affermazione non corrisponde alla realtà.

Delle nostre 6 squadre, infatti, 3 partecipano ai campionati FIGC e 3 ai campionati CSI: una scelta precisa che ci permette di offrire a ragazzi di qualsiasi livello calcistico la possibilità di esprimersi e divertirsi all’interno della nostra Società. Detto questo, siamo una Società di calcio e, come tale, crediamo che sia giusto insegnare ai nostri ragazzi a giocare a calcio, con impegno, costanza agli allenamenti e serietà, sempre nel rispetto delle possibilità di ciascuno. Allo stesso tempo, l’educazione è un pilastro fondamentale per noi: ne è prova l’introduzione di un codice di condotta per i nostri atleti minorenni, che richiede non solo il rispetto verso compagni e allenatori, ma anche una buona condotta a scuola e comportamenti corretti dentro e fuori dal campo

C’è ancora un po’ di rancore nei confronti di ciò che è successo? Si riuscirà a mettere una pietra sopra, a perdonare, o a comprendere anche le motivazioni altrui?

Non nutriamo rancore verso la precedente dirigenza, a cui avevamo persino proposto una collaborazione. Ci siamo candidati alla Dirigenza perché la società era in grave crisi: l’ex presidente aveva ipotizzato lo scioglimento, si erano persi 120 ragazzi su 200, la maggior parte degli allenatori e accompagnatori, e regnavano disorganizzazione e mancanza di
visione, con episodi gravi come allenamenti senza tecnico e partite perse a tavolino per assenza di giocatori. Situazioni inaccettabili per famiglie e ragazzi che avevano riposto fiducia nella Sporting.

Quali sono i valori su cui si basa la nuova società Sporting CB?

Come già sottolineato, educazione e rispetto sono valori fondanti della nostra società, insieme alla costanza e all’impegno negli allenamenti e nelle partite. Lo scorso 13 settembre abbiamo voluto onorare la memoria di Luca Logias, un nostro ex
compagno di squadra scomparso prematuramente, organizzando un evento speciale: una partita tra la nostra prima squadra e la Nazionale Italiana Sordi. Al termine della partita, ciascun ragazzo di ciascuna squadra è stato presentato al centro del campo da uno speaker, tra le ovazioni del pubblico. È stata una giornata straordinaria, vissuta da tutti con grande partecipazione e intensità, all’insegna del ricordo, dello sport, del rispetto e del divertimento. Quell’occasione, più di qualunque parola, rappresenta appieno i valori in cui crediamo e che guidano ogni nostra scelta

Quanti iscritti avete in società e quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?

A giugno ci siamo trovati di fronte a una situazione critica: solo 2-3 squadre erano confermate per la stagione successiva, avevamo perso 120 ragazzi rispetto all’anno precedente e disponevamo di pochissimi allenatori. Nei pochi mesi a nostra disposizione, abbiamo rivoluzionato la comunicazione della società: aggiornando il logo per avvicinarlo alle nuove generazioni, strutturando una presenza social più adatta ai ragazzi, ridisegnando le divise da gioco e di rappresentanza e organizzando eventi dedicati ai giovani, come quello in memoria di Luca Logias. Oltre a fornire a tutti i ragazzi una doppia nuova divisa da gioco ed una divisa di rappresentanza nuova, cosa mai fatta negli anni precedenti, abbiamo effettuato degli importanti lavori di riqualifica alla struttura, sia per quanto riguarda la manutenzione del verde e la tinteggiatura delle ringhiere della tribuna, sia per gli spazi interni alla struttura, come spogliatoi, bar e segreteria. Inoltre abbiamo informatizzato tutti i processi interni oltre a quelli legati alle iscrizioni ed ai pagamenti dei ragazzi. Grazie a queste iniziative, le iscrizioni sono salite a circa 130 ragazzi, suddivisi in 6 squadre, il massimo consentito per gli spazi a nostra disposizione. Nei prossimi anni puntiamo a continuare a crescere, aumentando gradualmente il numero di
ragazzi e squadre, garantendo loro servizi, spazi e strutture adeguate per allenarsi e divertirsi.

Cosa vi augurate per il futuro della società e quali sono le vostre ambizioni per questa stagione?

Il centro sportivo in cui giochiamo è di proprietà della parrocchia e, dalla stagione 2026- 2027, don Domenico Sirtori, parroco di S. Pietro e Paolo a Corsico, ha deciso che non potremo più utilizzare la struttura. Questo ci rammarica profondamente, non tanto per noi quanto per i nostri ragazzi, che purtroppo non avranno più a disposizione una struttura a Corsico in cui allenarsi e giocare. La decisione ci è stata comunicata in concomitanza con le elezioni del nuovo consiglio
direttivo, tenutesi il 31 maggio scorso, e le motivazioni sono legate alle frizioni con la precedente dirigenza. Avremmo voluto mettere in pratica le nostre idee già nella stagione corrente, per dimostrare la bontà del nostro progetto e continuare a utilizzare la struttura, ma purtroppo non ci è stata data questa possibilità. Auspichiamo che tutto il lavoro che stiamo svolgendo e che abbiamo menzionato prima, possa consentire a don Domenico ed al Consiglio Pastorale di cambiare idea, permettendo ai ragazzi di avere un campo da gioco ed alla Società di proseguire il lavoro iniziato in questi
mesi. Per le stagioni future, ci stiamo già muovendo insieme alle società limitrofe e alle istituzioni per trovare un centro sportivo che possa ospitare le nostre squadre. Questo spiacevole episodio non ci fermerà: continueremo a lavorare per garantire ai ragazzi la possibilità di giocare e crescere nella nostra società.

Aloe Jacopo (Segretario)

Pagina a cura di Fabio Fagnani