Il futuro del Meazza continua a essere al centro del dibattito politico: oggi la giunta incontra il Pd per il piano di vendita dello stadio. Intanto sabato a Milano sono attese decine di migliaia di persone per una grande manifestazione contro lo sgombero del Leoncavallo avvenuto in pieno agosto.
San Siro, confronto in Comune sul piano di vendita. E sabato il Leoncavallo porta in piazza la protesta
MILANO – Oggi sarà una giornata cruciale per il futuro dello stadio Meazza. Nel pomeriggio la giunta incontrerà i consiglieri del Partito Democratico per illustrare nel dettaglio i contenuti dell’accordo con Inter e Milan, che hanno presentato un’offerta per l’acquisto dell’impianto e delle aree circostanti.
Il vertice in Comune
A guidare il vertice sarà la vicesindaca Anna Scavuzzo, attualmente titolare ad interim delle deleghe all’Urbanistica. Sul tavolo ci sarà il prezzo della cessione — 197 milioni di euro, cifra stabilita dall’Agenzia delle Entrate e confermata da Bocconi e Politecnico — e le possibili ricadute economiche e urbanistiche per il quartiere.
Il punto cruciale del verde in programma
Un nodo centrale riguarda il verde previsto nel masterplan dei club: sulla carta copre il 52% della superficie, ma una parte sarebbe “pensile”, quindi non realmente fruibile.
L’incontro servirà anche a definire la tempistica che porterà la delibera in Aula entro fine settembre, termine entro il quale Inter e Milan considerano valida la proposta. Una corsa contro il tempo, perché all’orizzonte incombe la data del 10 novembre, giorno in cui potrebbe scattare il vincolo storico-architettonico sul secondo anello del Meazza.
Sei voti contrari già annunciati
Il dibattito in Consiglio comunale si annuncia acceso. Come riporta Il Corriere della Sera sono già sei i contrari già dichiarati, tra cui il dem Alessandro Giungi, da sempre scettico sul progetto del nuovo stadio. Proprio lui è stato oggetto di insulti in alcune chat interne, acquisite dalla Procura nel 2022, ma assicura che non si farà intimidire: “La mia azione sarà, se possibile, ancora più incisiva, a partire dalla delibera su San Siro”.
Sabato 6 settembre la mobilitazione del Leoncavallo
In parallelo alla discussione istituzionale, cresce l’agitazione in piazza. Nella serata di ieri, lunedì 1 settembre, alla Camera del Lavoro, si è tenuta l’assemblea del Leoncavallo per mettere a punto gli ultimi dettagli del corteo di sabato 6 settembre.
Gli organizzatori stimano la partecipazione di circa 50 mila persone, con l’adesione di centri sociali del Nord Italia, partiti della sinistra radicale, associazioni come l’Anpi e sigle sindacali tra cui la Cgil e i sindacati di base.
Il sindaco Beppe Sala ha già fatto sapere che non parteciperà. Resta invece da chiarire la posizione ufficiale del Pd: alcuni esponenti dem, come Pierfrancesco Majorino, hanno confermato la loro presenza anche in assenza di un’adesione formale del partito. Un corteo che potrebbe trasformarsi in un banco di prova politico, con la possibilità che alle voci della protesta si uniscano anche gruppi critici verso la giunta Sala.