Alex Dragan, 10 anni e una passione che brucia in pista: il piccolo talento di Cesano conquista il titolo italiano di danza sportiva
A parlarci di Alex è Francesca, la direttrice artistica di Dance Vision: "con bambini come lui, il futuro è già in movimento"

In un mondo dove spesso si pensa che la danza sia un affare per sole "femmine", Alex, un bambino di appena dieci anni di Cesano, sta riscrivendo le regole, portando grinta, talento e determinazione in una disciplina ancora troppo poco conosciuta: la danza sportiva.
Alex Dragan, 10 anni e una passione che brucia in pista: il piccolo talento di Cesano conquista il titolo italiano di danza sportiva
CESANO BOSCONE - Francesca Berardi, direttrice artistica e insegnante di Dance Vision insieme a Giacomo Lucchese allenano Alex, il giovane campione e tanti altri ragazzi e ragazze che frequentano la scuola per correre verso i loro sogni.
L'intervista alla direttrice artistica dell’associazione Dance Vision
A parlarci di Alex Dragan è Francesca, la direttrice artistica dell’associazione Dance Vision, nonché sua insegnante, guida e mentore.
Francesca, ci racconti chi è Alex e quale traguardo ha raggiunto?
Alex ha vinto il Campionato Italiano FIDESM l’8 di luglio, ovvero l’unico campionato nazionale riconosciuto dal CONI, nella categoria 10-11 anni, classe C. Questo straordinario risultato gli permette di passare alla classe B, un livello superiore. Abita a Cesano e, nonostante la giovane età, è riuscito a distinguersi in una disciplina molto complessa e spesso sottovalutata come la danza sportiva.
Come ha iniziato il suo percorso nella danza?
Tutto è cominciato nell’estate 2022, durante un campus estivo organizzato dalla nostra associazione. In quell’occasione, Alex ha scoperto la danza attraverso un'attività di musical, che univa recitazione, canto e movimento. Da lì, ha deciso di iniziare a frequentare i corsi, prima in forma leggera, poi sempre più seriamente, con lezioni private e allenamenti costanti.
Quali discipline danza Alex?
Alex si è specializzato nelle danze latino-americane, che comprendono samba, cha-cha-cha, rumba, pasodoble e jive. Sono danze molto tecniche e codificate a livello mondiale, regolamentate dalla World Dance Sport Federation (WDSF).
Com’è strutturata la sua settimana di allenamento?
Alex si allena 4-5 volte a settimana. Partecipa a corsi collettivi, ma segue anche lezioni private. Oltre alla tecnica, svolge anche preparazione atletica. Ogni allenamento dura circa un’ora e mezza. È un impegno notevole per un bambino della sua età, ma è il primo a volerlo.
Come si riconosce un talento così giovane?
Nel nostro campo, il vero talento si vede a lungo termine. All’inizio, ciò che conta davvero è la passione: quella voglia costante di allenarsi e migliorarsi. E, ovviamente, bisogna sentire la musica in modo naturale, questa è la più grande predisposizione, ma quello che fa la differenza è la costanza. Alex, in questo senso, ha tutte le carte in regola per crescere bene e migliorarsi.
Quali sono le prospettive per lui ora che è salito di categoria?
Con il passaggio alla classe B, Alex si troverà a competere nella fascia 12-13 anni, anche se lui ne ha ancora solo 10. È una sfida impegnativa: gli avversari saranno più grandi ed esperti. Ma siamo fiduciosi e lo accompagneremo passo dopo passo anche dal punto di vista psicologico.
Ci parli un po’ anche della vostra associazione, la Dance Vision. Quando è nata?
Io vengo da una famiglia di ballerini: i miei genitori erano campioni di danza e ho iniziato a insegnare molto giovane. Nel 2018, insieme a mio marito Giacomo Lucchese – che era anche il mio partner di ballo – abbiamo fondato Dance Vision. Abbiamo fatto parte della Nazionale per anni e nel 2014 siamo stati campioni del mondo di Show Dance e finalisti mondiali nelle danze latino-americane. A Milano abbiamo ricevuto anche la benemerenza civica.
Dance Vision lavora anche sul territorio con progetti scolastici?
Assolutamente sì. Prima del Covid, abbiamo lanciato il progetto “Danza sportiva a scuola”, che portava gratuitamente la danza nelle scuole elementari e negli asili. L’obiettivo era far conoscere questa disciplina e rompere lo stereotipo che la danza sia solo per bambine. Vogliamo promuovere valori fondamentali: rispetto del partner, collaborazione, disciplina. Vogliamo riproporre il progetto quest’anno.
Qual è la vostra missione educativa?
Oltre a formare atleti, vogliamo formare persone. Alcuni dei nostri ex allievi, oggi maggiorenni, stanno iniziando a insegnare con noi. La danza sportiva può offrire anche una carriera futura, non solo da atleta ma anche da insegnante. E se un giorno Alex vorrà trasformare questa passione nel suo lavoro, noi saremo pronti a sostenerlo.
Un messaggio finale?
La danza sportiva non è uno sport di genere. È disciplina, arte, impegno e rispetto reciproco. Con bambini come Alex, il futuro è già in movimento.




