Accordo su Porte di Milano ok ma l'ex sindaco Negri avverte ancora grande preoccupazione per i lavoratori
"Rimangono diverse incognite tra cui il destino del supermercato e, soprattutto, i risvolti occupazionali", dice Negri

E' sicuramente una buona notizia per Simone Negri l'accordo raggiunto sul centro commerciale Porte di Milano col quale è stato scongiurato il rischio chiusura di tutta la struttura dopo lo stop al supermercato Bennet programmato per la giornata di ieri 30 giugno. Permane tuttavia per lui una preoccupazione ancora forte per i lavoratori.
Accordo su Porte di Milano ma l'ex sindaco Negri avverte ancora grande preoccupazione per i lavoratori
CESANO BOSCONE - L'ex sindaco di Cesano, ora consigliere regionale Pd, ha seguito sempre in questi mesi con molta attenzione la vicenda della crisi del centro, sempre con uno sguardo particolare ai lavoratori coinvolti e portando due audizioni anche all'attenzione di Regione Lombardia.
Ci tiene molto anche a rimarcare il ruolo del sindaco di Cesano nel condurre un tavolo con tutte le parti per arrivare al protocollo territoriale firmato ieri in Comune per salvaguardare i posti di lavoro.
Le parole di Simone Negri
Si tratta sicuramente di una buona notizia l'accordo per tenere aperto il centro "ma forse ci si poteva arrivare prima e resta ancora da risolvere il nodo dei lavoratori ", dice Negri. Ecco la sua riflessione sulla notizia:
"Finalmente si giunge alla notizia di un accordo nella tormentata vicenda di Porte di Milano. Tra i tanti colpi di scena, si torna dopo estenuanti trattative al punto di partenza (più o meno). Sarà infatti Ceetrus, che già gestiva la galleria e sembrava dovesse essere tagliata fuori, a lavorare per le nuove prospettive del centro. Evidentemente è stata raggiunta l’intesa economica su cui le parti erano al tavolo da mesi e che, forse, si sarebbe potuta trovare anche prima.
Comunque il centro non chiude, supera con questa manovra gli equivoci del passaggio Auchan – Margherita - Bennet ed ha dei punti fermi, seppur ancora non chiariti, di rilancio. Rimangono diverse incognite tra cui il destino del supermercato e, soprattutto, i risvolti occupazionali".
Il Bennet ha chiuso: quale futuro per la struttura?
E sulla chiusura del Bennet: "Senza supermercato, va da sé, la struttura non ha futuro. Inutile che mi metta a parlare in questo contesto della crisi generale della grande distribuzione, ma va considerata... L’impressione è che Bennet ormai non voglia tornare sui suoi passi mentre forse fino a qualche settimana fa ci avrebbe potuto ripensare. Il tempo anche in questo caso è stato sostanza.
A pagare il prezzo maggiore sono i lavoratori
A farne le spese soprattutto i lavoratori, dai tanti negozi già chiusi a quelli del supermercato, la cui tutela non mi pare abbia mai inciso sulle trattative, a dispetto del fatto che in gioco ci fosse il destino di almeno 150 famiglie, senza contare l’indotto. Credo che nei loro confronti vi sia terreno da recuperare e che nessuno si possa chiamare fuori, soprattutto per quanto riguarda Ceetrus e la proprietà".
Sul protocollo a difesa dei lavoratori firmato in Comune
"Il sindaco Marco Pozza, tramite il tavolo istituito a livello comunale, è riuscito ad arrivare alla definizione di un protocollo con le rappresentanze sindacali e AFOL per costruire dei percorsi di continuità per i lavoratori coinvolti. Verrà firmato nelle prossime ore e auspico che, nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa, anche le società provate coinvolte possano sottoscriverlo. Sarebbe un messaggio significativo e fugherebbe quelle voci che sostengono che la presenza dei dipendenti in questa fase sarebbe d’impaccio.
Ad ogni modo, prosegue il nostro impegno per le persone, la buona occupazione ed il territorio", conclude Negri.