la presentazione

L’assemblea pubblica per il nuovo PGT , tra rigenerazione urbana e le istanze di alcune associazioni “amiche”

Il sindaco ha analizzato gli ambiti di trasformazione, quindi di costruzione su suolo libero e quelli su terreni già urbanizzati entrando nel dettaglio delle zone cittadine interessate dai lavori di trasformazione

L’assemblea pubblica per il nuovo PGT , tra rigenerazione urbana e le istanze di alcune associazioni “amiche”
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Il sindaco Ventura ha presentato al folto pubblico presente in sala il prossimo Piano di Governo del Territorio dove ha spiegato "molto si può rigenerare, poco si può consumare, per assenza di spazi" entrando nel dettaglio per ogni singola zona della città e spiegando dove e come sarà possibile (o dove non lo sarà) procedere con i lavori di trasformazione e rigenerazione.

L’assemblea pubblica per il nuovo PGT , tra rigenerazione urbana e le istanze di alcune associazioni “amiche”

CORSICO - “Un lavoro lungo e complesso”. Così ha iniziato il sindaco Stefano Martino Ventura l’intervento di presentazione del percorso per formulare il nuovo piano di Governo del Territorio. Attraverso le slides, ha analizzato gli ambiti di trasformazione, quindi di costruzione su suolo libero, e quelli di rigenerazione, cioè su terreni già urbanizzati. Molto si può rigenerare, poco si può consumare, per assenza di spazi.

L'intervento del sindaco

“Bisogna partire dallo studio della città - ha spiegato il sindaco - e dai suoi squilibri: quello demografico, con uno sbilanciamento verso la popolazione anziana; quello sociale, perché Corsico ha tra i redditi più bassi della Città metropolitana, e quello urbanistico, con un elevato livello di urbanizzazione e una quantità importante industriale, spesso dismessa che crea criticità di ordine pubblico, degrado e perdita di valore. Il mondo è in rapido cambiamento, dobbiamo ragionare in modo flessibile rispondendo alle esigenze attuali ma anche con prospettive efficaci verso il futuro”.

Il Pgt è in vigore dal 2012: tante situazioni sono cambiate in questi anni e nate nuove necessità, come la richiesta di case, in particolare in città al confine con Milano come Corsico. Il nuovo Pgt ha definito aree omogenee con destinazioni, appunto, omogenee tra loro, “indagando sui servizi necessari per la popolazione – ancora Ventura –.

Il Pgt in vigore era caratterizzato da regole molto rigide e da una sostanziale impossibilità a modificare le destinazioni d’uso. Il risultato è che molti edifici e immobili sono stati dismessi e nessuna operazione è partita in questi anni. Ora dobbiamo rigenerare le aree e massimizzare il verde pubblico, cercando di riequilibrare la città da un punto di vista anche sociale, conciliando l’ambiente con la crescita economica e sociale”.

Gli interventi: le aree interessate

Ogni area presa in esame ha regole e modalità di rigenerazione. Si parte dal quartiere Molinetto di Lorenteggio, con le imprese come Dicalite Perlite: un’operazione complessa, quella di spostare gli impianti, e l’obiettivo è valorizzare il residenziale sull’intera area da 60mila mq, con un recupero di circa 12mila mq di verde pubblico. Nella zona a nord della città, verso via Volta, si intende mantenere l’impianto produttivo, con la speranza di incrementare gli spazi con nuove imprese tecnologiche e innovative.

Area ex fabbrica Pozzi: qui i costi della bonifica sono alti e quindi le ipotesi per la rigenerazione dello spazio non sono molte. Diversamente dall’ex centro diurno Perversi, dove l’idea è collegare gli spazi verdi e recuperare l’area per renderla residenziale: ogni ipotesi di rigenerare la struttura è vana, secondo i tanti operatori che hanno visionato l’immobile, considerandolo, all’unisono, da abbattere per creare altre opportunità abitative.

Sulla Nuova Vigevanese, area a vocazione industriale, su 23mila mq si pensa a un recupero di oltre 5mila mq in verde pubblico, ma senza creare nuovo residenziale perché l’area, una strada ad alta percorrenza, non è ideale.

Quartiere Lavagna: è caratterizzato da tanti centri che in passato hanno offerto servizi, come il nido e il centro sociale, ma “non è più possibile, da anni ormai, sostenere le spese per questi luoghi che, nel tempo, sono degradati anche perché poco manutenuti – ha spiegato il sindaco –: ora andrebbero rifatti infissi, coperture, impianti. Si pensa a una rigenerazione con vocazione residenziale, mantenendo comunque i servizi di vicinato”.

Per l’area Burgo, c’è il problema della ex Masotina e degli odori molesti: l’impianto è a norma e funzionante ma è evidente che crei disagio agli abitanti che andranno a crescere in seguito all’approvazione del piano attuativo per le nuove abitazioni. Il Comune non può obbligare la proprietà a spostarsi o a evitare di creare un data center, ipotesi anche questa al vaglio, può solo cercare di chiedere mitigazioni per risolvere il problema degli odori e tentare di disincentivare la costruzione di data center.

Infine, sull'area Conti, ha spiegato il primo cittadino, c’è un importante recupero di verde pubblico. Sarà cambiato anche l’ex centro di smistamento postale in via Matteotti, con diverse possibilità di sviluppo a “indifferenza funzionale”, quindi con ipotesi aperte sui piani futuri, mentre nuovo volto avrà lo spazio vicino al Naviglio, in seguito alla razionalizzazione degli spazi comunali e allo spostamento dell’Ufficio Tecnico nel Municipio di via Roma.

Anche l’area dove ora è situato l’Ufficio Tecnico del Comune potrà essere rigenerata (ma non con una media struttura commerciale di vendita).

Discorso complesso per l’ex deposito Atm. Anche qui, come per l’area ex Pozzi, i costi di bonifica sono altissimi e il Comune non può permettersi la spesa, onerosissima, di acquisire l’area e bonificarla: ci deve pensare la proprietà che, secondo il sindaco, sta dialogando con operatori interessati a sviluppare progetti.

In conclusione, il sindaco ha parlato di una “riduzione del consumo di suolo di oltre 43mila mq rispetto al Pgt vigente: un obiettivo importante”.

Le istanze portate all’assemblea

Durante la serata, c’è chi ha chiesto più parcheggi, chi vorrebbe piantare alberi lungo la stretta via Sant’Adele, chi ha domandato il futuro della vecchia biblioteca.

Sui parcheggi, il primo cittadino ha spiegato le criticità della città che ha vie molto strette e impossibilità di creare nuovi stalli: si realizzano dove possibile, ha evidenziato. Sulla struttura di via Dante, dove c’era anche il seminterrato della biblioteca centrale, c’è poco da fare: andrebbe demolita, ma anche qui i costi sono altissimi. Nel frattempo, prosegue il progetto per la nuova biblioteca al sottoponte Galetti.

Abitazioni pubbliche e sociali e affitti calmierati

Le volontarie di Itaca hanno chiesto di “prevedere servizi abitativi pubblici e sociali e affitti calmierati, rivolgendosi in particolare ai tanti stranieri che sono sfruttati e costretti a vivere in condizioni precarie, a 700 euro al mese di affitto per un posto letto” e su questo Ventura ha risposto da una parte di “denunciare sempre qualsiasi condizione di illegalità”, dall’altra che “Corsico ha mille appartamenti di edilizia residenziale pubblica, 700 di Aler e 300 del Comune.

È impensabile crearne ulteriori, per un discorso di equilibrio sociale ed economico della città e di gestione. Come è normale che sia, chi ha poche risorse versa meno contributi e richiede servizi. Se continuiamo con questo squilibrio, aumentando le richieste di servizi abbassando ulteriormente le risorse, la città collassa. Non possiamo aumentare il livello di bisogno ma, al contrario, riequilibrare la città”.

Il futuro di Villa Triste

Anpi ha chiesto il destino della Villa Triste, “un lotto privato – ha spiegato Ventura – con struttura dismessa di albergo. Il progetto di riqualificazione era già previsto dal Pgt vigente e prevede la demolizione e la ricostruzione in ottica residenziale. La proprietà è d’accordo a mantenere il ricordo di quel luogo creando un muro-monumento. All'interno della struttura non c’è più nulla di storico, ma sarà comunque dedicato un ricordo”.

T.G.

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