Sala difende il decreto Salva Milano: "non è un salvacondotto"
Il sindaco di Milano risponde alle critiche sul decreto, sottolineando i risultati raggiunti e l'importanza di una riforma urbanistica nazionale
Il sindaco di Milano risponde alle critiche sul decreto, sottolineando i risultati raggiunti e l'importanza di una riforma urbanistica nazionale.
Sala difende il decreto Salva Milano
MILANO - Gaetano Manfredi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Napoli, ha offerto un supporto al collega Giuseppe Sala, sindaco di Milano, suggerendo che il decreto "Salva Milano" potrebbe essere visto come una misura temporanea, in attesa di una riforma più complessiva in materia urbanistica a livello nazionale. Manfredi ha espresso questa proposta ieri pomeriggio durante una seduta della commissione Ambiente del Senato, subito dopo l'intervento di Sala.
L'intento è stato quello di suggerire una "strategia di uscita" per superare l'impasse urbanistica che ha colpito Milano e altre città, a causa delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto interventi edilizi trasformati in nuove costruzioni. Questa soluzione mira a ottenere il consenso dei senatori di Pd e centrodestra, permettendo così l'approvazione del decreto senza modifiche e evitando la necessità di farlo tornare alla Camera, dove era già stato approvato.
Transitorietà implicita
La transitorietà del decreto non verrebbe esplicitamente menzionata nella norma, ma sarebbe sottintesa, considerando l'impegno a sviluppare in breve tempo una legge quadro nazionale sull'urbanistica. Manfredi ha definito questo accordo come un "gentile accordo" tra i partiti di centrosinistra e centrodestra. Il presidente dell'Anci ha sottolineato l'importanza di garantire un bilanciamento tra gli interessi pubblici e generali, evitando distorsioni nell’applicazione delle norme, e ha auspicato una rapida riforma organica del settore, con l'obiettivo di semplificare le procedure e ridurre il consumo di suolo.
I successi degli ultimi 13 anni
Il contesto di queste dichiarazioni risale all'audizione in Senato sulle modifiche urbanistiche ed edilizie, dove Giuseppe Sala ha difeso il lavoro svolto dal Comune di Milano negli ultimi 13 anni, iniziato dall'ex sindaco Giuliano Pisapia e proseguito con la sua amministrazione. Sala ha evidenziato i successi di una semplificazione delle autorizzazioni urbanistiche, con un maggiore ricorso alla Scia rispetto ai tradizionali Piani attuativi, che ha facilitato la riqualificazione urbana e accelerato i progetti di rigenerazione. Nel corso di questi anni, sono stati riqualificati oltre 20 milioni di metri quadrati di territorio milanese. Tuttavia, alcune di queste operazioni sono state rallentate dalle indagini giudiziarie, con effetti negativi sull'economia. Nel 2024, la città ha visto una perdita di 165 milioni di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione e il rischio di perdere circa 3.000 posti di lavoro, a causa della paralisi dei progetti edilizi.
Le dichiarazioni
"Non siamo sordi ai richiami che ci vengono fatti e non ci siano messi in una situazione di difesa granitica di quello che abbiamo fatto, anche se stiamo agendo in questo modo da 13 anni. Abbiamo già avviato i lavori per un nuovo Pgt che dovrà considerare ciò che la Procura e il dibattito pubblico ci sta dicendo. Il punto è che questo sarà 'pro futuro', ma noi abbiamo una situazione che riguarda il passato e il presente": lo ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala, che ha ricordato "alcune conseguenze della situazione oggi" come la "la drastica riduzione di introiti per il Comune" pari a 165 mln di oneri di urbanizzazione in meno nel 2024.
"Il bilancio del Comune non si fa solo di oneri urbanizzazione ci mancherebbe - ha precisato - ma se questa situazione perdura ci sarà questa mancanza cronica di fondi per il Comune anche dopo il mio mandato". Inoltre, ha aggiunto citando dati Anci, "questo rallentamento fa perdere 3 mila posti lavoro" e infine "non di poco conto, ci sono alcune centinaia di famiglie che non possono rogitare ed entrare in appartamenti per cui avevano fatto preliminari perché la situazione è bloccata".
Il sindaco ha anche più volte sottolineato il tema dei dirigenti e funzionari comunali coinvolti nella vicenda.
"I primi due dirigenti del Comune che sono stati rinviati a giudizio hanno la colpa di avere applicato regole stabilite negli anni - ha detto -. Sono anche in pensione, per me non sono nomi e cognomi, sono persone che conosco dal 2009 quando ero direttore generale del Comune. Ci pongo attenzione profonda e non posso che essere dispiaciuto".
Sala: "il testo approvato alla Camera è esaustivo"
"Riteniamo che quanto approvato alla Camera possa funzionare e sia in linea con quello che noi reputiamo essere i chiarimenti che abbiamo richiesto. La mia posizione è che il dibattito alla Camera, che abbiamo seguito, è stato esaustivo, quindi noi ritenevamo e riteniamo che il provvedimento così andasse bene. Siamo arrivati alla Camera dopo mesi di lavoro per questo ero un po' sorpreso dal fatto che ci potesse ancora discussione ma è vostro legittimo ruolo", ha detto Sala rispondendo alle domande dei senatori in commissione.
"Nessun favoritismo"
"Non abbiamo fatto nessun favore a nessuno e non si sospetta nemmeno che nessuno dei dirigenti e funzionari abbia avuto interesse in materia, stiamo parlando di interpretazioni" delle normative "e non di interessi privati in atti pubblici. Prima del sorgere di queste problematiche circa il 50% degli investimenti immobiliari erano fatti a Milano, forse era anche eccessivo, ma chi investe va a cercare opportunità. Abbiamo sviluppato un processo urbanistico e non soltanto perché la città deve far fronte a necessità differenti".
Ad esempio, ha ricordato "dalla Galleria prendevamo 30 mln all'anno di affitti ora ne prendiamo 80. Con quei 50 in più sosteniamo un welfare poderoso". Milano, ha ribadito "è una città che attrae in maniera particolare gli investitori".
In tema di aggiornamento di oneri di urbanizzazione, il sindaco, rispondendo ad alcune critiche della senatrice M5S Elena Sironi, ha poi chiarito
"con me gli oneri di urbanizzazione sono raddoppiati. Gli oneri sono stai aggiornati annualmente su base Istat. Non so nemmeno come replicare a un'accusa che è pochissimo argomentata e pochissimo informata".
"A Milano si stima siano stati riqualificati 20 mln mq di aree, un processo abbastanza unico nel nostro Paese", ha anche evidenziato il sindaco Giuseppe Sala nel suo intervento in commissione Ambiente al Senato, ricordando la storia urbanistica della città, fatta di grandi insediamenti industriali come in zona Portello, Bicocca o Bovisa, poi dismessi e man mano riconvertiti. In un censimento delle aree fatto nel 2014, ha poi riferito il sindaco risultavano 281 aree degradate che nel 2020 sono scese a 178.
"Attualmente - ha concluso - sono ancora 160 di cui una misura significativa, oltre 120 sono interessati da riqualificazione, ma alcuni progetti sono messi in discussione dalle indagini Procura".
"Nessun salvacondotto, né un liberi tutti"
Per quanto riguarda le considerazioni politiche
"è chiaro che auspico che si trovi una convergenza" nel dare un parere interpretativo "poi Milano troverà le sue formule". Sala nel corso dell'audizione ha ribadito che con il provvedimento approvato alla Camera e in attesa del passaggio in Senato "non c'è nessun salvacondotto, né un liberi tutti. Vorrei che questo fosse molto chiaro", ha affermato citando passaggi previsti nel testo. "Se ne sta parlando da mesi, noi all'inizio pensavamo che si risolvesse a breve. Sembrava si arrivasse a una soluzione 6 mesi fa, poi 4 poi 2 mesi fa poi invece non sappiamo i tempi".
Il sindaco ha anche ribadito: "Mi è odioso il nome 'Salva Milano', Milano ha sempre cercato di fare da sola. Noi difendiamo il fatto che a parità di volumetrie, togliendo spazio orizzontale che occupa molto terreno e andando in verticale otteniamo benefici". Poi "capisco benissimo che mentre si discuta di ristrutturazione e di nuovo sia legittimo porsi la domanda" ma, ha affermato "abbiamo agito in questo modo perché ritenevamo fosse un bene e per 13 anni abbiamo creduto di essere nel giusto".
Il sindaco ha anche risposto a una domanda della senatrice Tilde Minasi (Lega) sulla posizione del Consiglio comunale in merito al Salva-Milano:
"Chiunque frequenta un Consiglio comunale sa che c'è una logica di maggioranza e di opposizione . Il Consiglio comunale non ha certo smentito le cose che sto dicendo, poi da qui a immaginare che non ci sono componenti del Consiglio comunale che mettano in discussione quello che noi facciamo...mi sembra che sia assolutamente normale e mi sembra che avvenga in ogni Consiglio comunale italiano".