A Cesano l'incontro sulla strage di Piazza Fontana: si parlerà di Giuseppe Pinelli, diciottesima vittima di quel 12 dicembre 1969
Parteciperà Claudia Pinelli, una delle figlie del ferroviere morto in questura tre giorni dopo l’attentato e il vicepresidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime Matteo Dendena
La diciottesima vittima della strage di piazza Fontana è Giuseppe Pinelli: prima giovane partigiano e poi ingiustamente accusato di essere tra i responsabili della strage del 12 dicembre 1969 nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, a due passi dal Duomo di Milano.
L’amministrazione comunale di Cesano Boscone ha deciso di patrocinare un evento organizzato dalla sezione cesanese dell’ANPI dove parteciperanno Claudia Pinelli, una delle figlie del ferroviere morto in questura tre giorni dopo l’attentato, e Matteo Dendena, vicepresidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime.
A Cesano l'incontro "Piazza Fontana, perché serve ricordare..."
CESANO BOSCONE - "Piazza Fontana, perché serve ricordare..." è il titolo dell’evento proposto dalla sezione cesanese Giovanni Bertolini dell’ANPI e patrocinato dall’Amministrazione comunale.
E' in programma sabato 14 dicembre, alle ore 17, nella biblioteca comunale di Villa Marazzi, in via Dante Alighieri 47.
Parlarne per non dimenticare
"Ricordare la strage di piazza Fontana – dichiara Aldo Guastafierro, assessore alle Politiche per la cultura e il tempo libero del Comune di Cesano Boscone – è un preciso dovere di tutti noi. Con il passare degli anni e la scomparsa di molti protagonisti di quegli anni, rischiamo di perdere la memoria collettiva di un evento che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese, anche per i depistaggi e i ritardi della giustizia".
Presente una delle figlie del ferroviere morto in questura
Interverrà Claudia Pinelli, una delle due figlie di Giuseppe considerato, in un primo momento, tra i responsabili dell’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969. La verità storica e quella processuale hanno dimostrato che anche lui è stato invece una vittima, la diciottesima. Si è aggiunta alle 17 persone morte per l’esplosione della bomba.
E il vicepresidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime
Ci sarà anche Matteo Dendena, vicepresidente dell'Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 , nipote di Pietro, commerciante di bestiame rimasto ucciso nella strage. "In tanti anni – ha dichiarato recentemente Matteo Dendena – non è stato raccontato il punto di vista dei famigliari delle vittime, impegnati nella battaglia civile per ottenere giustizia e verità. La testimonianza diretta permette di immedesimarsi in questa storia, di viverla col cuore, in una dimensione più profonda rispetto all’analisi storica distaccata, analitica e senza coinvolgimento emotivo".
Anche Cesano presente alla manifestazione milanese di giovedì 12 dicembre
Ieri, alla manifestazione per la ricorrenza alla quale ha partecipato il vicesindaco Fulvio Paladini con il Gonfalone, il primo cittadino di Milano Beppe Sala ha annunciato che il 10 gennaio consegnerà l’Ambrogino d’oro alla memoria di Licia Pinelli, moglie di Giuseppe, che ha lottato fino all’ultimo per la verità. Deceduta poco più di un mese fa a 96 anni, l’onorificenza civica le verrà attribuita come "atto di rispetto per aver fatto del suo dolore una missione di impegno civile".
Il presidente Mattarella sulla strage del 1969
Parole che rafforzano il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
"L'impronta neofascista della strage del '69 è emersa con evidenza nel percorso giudiziario, anche se deviazioni e colpevoli ritardi hanno impedito che i responsabili venissero chiamati a rispondere dei loro misfatti. La pressante domanda di verità da parte dei cittadini ha sostenuto l'impegno e la dedizione di uomini delle Istituzioni, consentendo di ricomporre il criminale disegno e le responsabilità".
Il commento delle due figlie di Pinelli
A margine della manifestazione di ieri, Silvia e Claudia Pinelli hanno ribadito che il dolore per la recente scomparsa della mamma non farà venir meno l’importanza di fare memoria, da coltivare ogni giorno:
"Licia – hanno dichiarato – ha seminato bene e noi siamo pronte, abbiamo sempre affiancato l'Associazione delle Vittime di Piazza Fontana perché è stato importante riconoscersi in una storia di verità e giustizia negata. Le responsabilità sono chiare così come le complicità. Per diventare una democrazia compiuta bisogna accettarla questa verità, perché ci sia una memoria collettiva".