Trezzano esce da Avviso Pubblico: scontro tra maggioranza e opposizione
"L’amministrazione andrà comunque avanti perseguendo gli stessi valori in modo indipendente e per questo abbiamo deciso di istituire la Commissione comunale antimafia", ha detto il sindaco
Dopo la discussione in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale, la notizia che si era diffusa nei giorni scorsi, tra le proteste dell’opposizione, diventa ufficiale: il Comune di Trezzano ha deciso di non rinnovare l’adesione ad Avviso Pubblico, la rete di Enti locali che promuove la cultura della legalità, come spiega l’associazione.
Trezzano esce da Avviso Pubblico
TREZZANO SUL NAVIGLIO – “In molti mi hanno chiamato in causa per chiedere conto della scelta di non rinnovare l’adesione ad Avviso Pubblico – spiega il sindaco Giuseppe Morandi –: ho ritenuto di firmare e impegnare la Giunta e i consiglieri comunali della maggioranza alla firma del codice etico di Avviso Pubblico proprio per sposare quei valori. L’amministrazione andrà comunque avanti perseguendo gli stessi valori in modo indipendente e per questo abbiamo deciso di istituire la Commissione comunale antimafia. Come detto in Consiglio – conclude Morandi – siamo noi il primo baluardo della legalità, senza persone valide e oneste qualsiasi adesione perde di significato. La Commissione comunale antimafia sarà composta da trezzanesi che conoscono questi territori e si sono distinti in attività di esempio e valore”.
L'opposizione non ci sta
Ma l’opposizione non ci sta:
“Nel 2014 il Commissario Prefettizio ha fatto aderire la nostra città ad Avviso Pubblico, associazione che riunisce gli Enti locali e le Regioni contro mafie e corruzione, perché ne condivideva i valori e gli scopi. Con quell’adesione sentiva forte il desiderio e la necessità di “organizzare la legalità”, unendosi ad altri. Facendo rete. La Giunta di centrodestra, eletta a giugno, decide di uscire dall’Associazione, di isolarsi nei suoi confini. Dichiarandosi autosufficiente. La Giunta Morandi si isola e si rinchiude nel proprio territorio. Propone, in alternativa, una commissione comunale antimafia. Un luogo autoriferito. Perché o una o l’altra cosa? Perché sono alternative? Domande senza risposta. Il sindaco si “avoca questa scelta” scaricandola su presunti confronti, negativi, con i dipendenti comunali. Questa è una scelta politica. Se ne prenda la piena responsabilità. La maggioranza, a Trezzano, preferisce sottrarre, diminuire, togliere per poi, eventualmente, sostituire. Si rifiuta di aggiungere e moltiplicare. Le forze politiche di minoranza, formate dal Partito Democratico, dalla lista AVS – il Ponte e dal movimento civico Trezzano con Sandra, si sono battute in Consiglio Comunale perché questo errore venisse corretto. Sono andate a sbattere contro un muro di indifferenza e scarsa voglia di vedersi seduti, insieme, a gustarsi il sapore “di un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà”, come sosteneva Paolo Borsellino. Oggi, il Comune di Trezzano sul Naviglio è più solo”.
Il sindaco si difende
Ma il sindaco Morandi difende la sua scelta:
“Ho effettuato una ricognizione di tutte le associazioni a cui il Comune è iscritto, chiedendo parere anche agli uffici comunali. Abbiamo rilevato che essere iscritti ad Avviso Pubblico non era un utile strumento alla macchina amministrativa, anzi: a corsi e iniziative proposte i dipendenti non riuscivano a partecipare. Riteniamo che sia più utile un mezzo che rappresenti più concretamente il territorio, come la Commissione comunale antimafia”.