Un mattoncino per l’inclusione con Elena di Piperita e Antonio: il progetto Piperamp
Per realizzare questo piccolo, ma grande, sogno di integrazione serve il vostro sostegno: passate dal negozio Piperita di Via Giuseppe Parini a Corsico e lasciate i vostri mattoncini Lego
Oggi vi raccontiamo una bella storia, quella di Elena, proprietaria del negozio per bambini Piperita di Corsico e del suo cliente Antonio e di un piccolo, ma grande, dolce gesto inclusivo che per la sua realizzazione ha bisogno del vostro contributo.
Un mattoncino per l’inclusione con Elena di Piperita e Antonio
CORSICO - A volte siamo così presi dalla frenesia della quotidianità che ci perdiamo le piccole cose. Piccole, come un mattoncino. Come quelli della Lego, avete presente? A volte siamo così distratti dai nostri problemi che ci dimentichiamo di quelli degli altri. E a volte pensiamo di aver già fatto tutto quello di cui c’è bisogno e non riusciamo più a vedere se qualcosa manchi davvero oppure no. Serve qualcun altro che ce lo dica. Ci osserva da fuori, ci scruta, prova a darci qualche indicazione, ma noi non ce ne accorgiamo.
video, realizzato dai ragazzi della IV SCA dell'istituto Galilei Luxemburg di Milano
La storia di Elena e Antonio
È quello che è successo tra Elena Moro, proprietaria del negozio per bambini Piperita di Corsico, e Antonio, un suo cliente. La storia di Elena e Antonio proveremo a spiegarvela qui di seguito, ma non vi preoccupate, si è risolta positivamente, come nelle favole, come nei racconti, ma anche come nella vita, grazie alle giuste attenzioni, ai gesti dolci e inclusivi, grazie alle piccole cose. Piccole, appunto, esattamente come un mattoncino di Lego.
Partiamo dall’inizio, per chi non ti conoscesse, che cos’è Piperita?
Piperita è un negozio di giocattoli e libri per bambini. Ho aperto il negozio nel 2015 e un po’ per volta ho aggiunto a questa parte di vendita di prodotti selezionati alcuni laboratori come ad esempio lavoretti in occasione delle feste principali, letture bilingue, presentazione di libri per bambini e il laboratorio di inglese tenuto da teacher John a cui partecipa anche Antonio.
È il corso che citi nel video che avete realizzato, ormai è diventato virale
Sì, non ci aspettavamo che raggiungesse così tante persone, ma per fortuna è successo e adesso possiamo raccontare il progetto a un pubblico più ampio. Nel video, realizzato dai ragazzi della IV SCA dell'istituto Galilei Luxemburg, facciamo vedere come quel gradino sia un ostacolo per Antonio e non gli consente di entrare nel negozio autonomamente. Questo aspetto ha toccato la sensibilità di molti.
Raccontami prima come hai conosciuto Antonio e che cosa è successo
Io ho conosciuto Antonio come cliente perché veniva a comprare articoli per i suoi bambini. Poi la conoscenza è diventata più stretta quando ha iniziato a partecipare anche ai laboratori che propongo. A un certo punto della nostra amicizia Antonio - che mi chiamava sempre per entrare nel negozio - mi ha detto quanto lo facesse sentire a disagio dover entrare nel mio negozio con il mio aiuto per via di quel maledetto gradino. Perché Antonio è sulla sedia a rotelle e io quel maledetto gradino l’ho sempre sottovalutato. Pensavo di essere stata attenta a tutto e invece non era così. All’interno il negozio Piperita è accogliente, inclusivo, attento.
E quel gradino di ingresso invece l’ho completamente sottovalutato ed è per questo che nasce questa iniziativa. Vorrei però chiarire che Antonio mi ha parlato del gradino in totale tranquillità e trasparenza, senza pietismo, senza autocommiserazione. È un tipo tosto, pieno di vita, solare, ma ha voluto con sensibilità e amicizia farmi presente questo problema.
L’iniziativa si chiama Piperamp, la rampa di Piperita
Le barriere esistono e a volte non sono così evidenti, soprattutto quando non riusciamo a
immedesimarci nei panni altrui e sottovalutiamo alcuni possibili limiti, non riusciamo proprio a vederli, a comprenderli. È per questo che nasce questa iniziativa, Piperamp, per creare degli strumenti utili ad abbattere questi limiti e nel nostro caso quello strumento è la rampa. Non dobbiamo sentirci sbagliati perché non abbiamo capito o perché abbiamo sottovalutato un problema, ma una volta che siamo venuti a conoscenza del danno che questo limite causa alle persone, in questo caso ai disabili, dobbiamo provvedere a sistemare e intervenire prontamente.
Io mi sono resa conto soltanto perché Antonio me lo ha fatto notare, altrimenti non avrei dato peso a quel gradino. E quando con coraggio ha sottolineato quanto per lui fosse castrante l’accesso al negozio, mi sono sentita malissimo. Mi dispiaceva davvero molto di non essere stata in grado di vedere come vedeva lui e di capire di cosa davvero avesse bisogno.
A quel punto cosa hai fatto?
La prima reazione è stata quella di aprire Amazon e cercare una rampa che potesse andare bene per il gradino del negozio, ma poi per fortuna ci è venuto in mente che forse avrei potuto unire l’esigenza di Antonio al mio lavoro con i bambini. Io e Antonio abbiamo pensato che da questo errore poteva nascere un’occasione per creare un progetto più ampio, che coinvolgesse tante persone e che potesse mandare un messaggio importante. Io avrei potuto risolvere il mio problema, e quello di Antonio, ma invece abbiamo preferito amplificare questa nota stonata per condividere questo messaggio di inclusione e magari stuzzicare altre attività commerciali che hanno lo stesso problema di barriere architettoniche per risolvere il problema.
E cosa state facendo per realizzarla?
Stiamo raccogliendo tanti mattoncini Lego per realizzare la rampa. La scelta della famosa azienda danese non è casuale. Il Lego permette di coinvolgere i bambini, tra l’altro è un gioco che tutti conoscono e che probabilmente è presente in tutte le case. Inoltre, l’utilizzo del Lego ci permette di utilizzare una bellissima metafora ossia quella di riuscire ad abbattere la barriera e risolvere il problema, tutti insieme, mattoncino su mattoncino, ognuno dando il proprio contributo. Una costruzione condivisa che rimane e risolve. Ovviamente i bambini sono gli amici più grandi del negozio Piperita e in più rappresentano il nostro futuro. Fare questa cosa insieme significa mandare un messaggio e lasciare un segno indelebile di condivisione, di integrazione, di inclusione.
Quando verrà inaugurata?
Noi vogliamo inaugurare la rampa il 3 dicembre e stiamo raccogliendo più mattoncini possibili per realizzare questo progetto. Abbiamo scelto questa data perché è la giornata internazionale delle persone con disabilità. Quel giorno faremo una festa alle 17.00, così che i bambini possono essere presenti dopo l’orario scolastico e Antonio entrerà nel negozio Piperita da solo senza aver bisogno del mio aiuto per colpa di quel maledetto gradino e festeggeremo l’abbattimento della barriera architettonica grazie all’aiuto di tutti, con i cuori di tutti e con i mattoncini di tutti, colorati e diversi.
C’è bisogno dell’aiuto di tutti, avete calcolato quanti pezzi servono?
Per costruire una rampa congrua e adatta al gradino del negozio servono davvero tanti pezzi. Quindi più pezzi arrivano meglio è, sarebbe meraviglioso riuscire a costruire la rampa interamente con i mattoncini Lego che ci vengono donati ed è per questo che chiediamo il sostegno da parte di tutti. La nostra è un’iniziativa privata, senza colore, senza partito, senza bandiera. Solo nostra, per la città, per i bambini, per migliorare la nostra società. Perché tutti noi possiamo fare la nostra parte, anche solo con un mattoncino.
La storia di Elena e Antonio ve l’abbiamo raccontata. Adesso tocca a voi, basta un piccolo, ma grande, gesto. Piccolo come un mattoncino, ma grande come la rampa che potremo creare insieme. Passate dal negozio Piperita di Via Giuseppe Parini, 13A, a Corsico e lasciate i vostri mattoncini Lego.
Fabio Fagnani