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Carenza di personale Atm, si va verso l'assunzione di 400 nuovi autisti

Per far fronte alla mancanza di conducenti l'azienda sta subaffidando diverse sue linee

Carenza di personale Atm, si va verso l'assunzione di 400 nuovi autisti
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La carenza di personale che sta caratterizzando Atm ha spinto l'azienda a subaffidare diverse sue linee. Nei prossimi mesi si apre la possibilità di nuove assunzioni.

Carenza di personale Atm

MILANO - Subaffidare linee, come la 46, ad altre aziende, per rispondere alla carenza di conducenti. Nel corso della commissione consiliare Mobilità e Partecipate Atm ha spiegato i motivi dell’affidamento temporaneo all’azienda STAV della 46, linea bus che collega il quartiere Cantalupa alla fermata metro Famagosta.

“La linea 46 rappresenta lo 0,09% della produzione del servizio, sono solo 2 veicoli – ha spiegato Amerigo Del Buono, Direttore Operativo di ATM - Il subaffidamento ha la durata dell’emergenza che stiamo affrontando, rientrerà a ottobre 2025, come sono rientrati anche gli altri subaffidamenti fatti durante il Covid. Non c’è alcuna strategia di lasciare i servizi ad altri”.

Del Buono ha continuato ricordando che è previsto “nel nostro contratto da 14 anni e dal 2010 ci sono linee subaffidate” ed è usato per ragioni di logistica, evitando di tagliare corse in situazioni di carenze e di emergenza.

Carenza di conducenti

“Atm subaffida il 3,9 % dei suoi servizi, per la gestione della logistica delle linee periferiche, che sono lontane dai nostri depositi e località di partenza. Il problema della 46 e non solo è dunque la carenza di conducenti. Atm in commissione ha ricordato che in Europa mancano 105mila conducenti di mezzi che trasportano persone. La crisi è nata tra 2022 e 2023 nel Nord Europa, la carenza è aumentata del 54% nel 2023. Nelle città europee a grande densità, soprattutto in Olanda e Germania, stanno diradando il servizio. Stiamo riprogrammando con programmi di servizio a frequenze leggermente diradate, permettendo comunque regolarità”.

Il piano di assunzione

Atm per rispondere a questa perdita di conducenti sta portando avanti da un anno iniziative per far conoscere il piano di assunzione:

“A fronte della perdita di 25 persone al mese, stiamo assumendo una trentina di persone al mese. 140 sono state assunte da inizio anno. Stiamo anche richiamando le persone che hanno dato le dimissioni dopo il Covid e qualcuna sta tornando. Dobbiamo non solo eliminare la perdita ma iniziare a crescere con tutta l’attività fatta in passato. Nei primi mesi del 2025, reinseriremo tutta una serie di corse. Crediamo che alla fine del 2025 completeremo la fase di ritorno alla normalizzazione”.

Atm copre le spese della patente

Atm ha ricordato che sono a suo carico le spese per l’acquisizione della patente e della carta di qualificazione del conducente.

“Abbiamo speso oltre 500 mila euro per attivare tutte le scuole guida. - ha affermato Del Buono - Abbiamo 400 persone che sono in lista, alcuni hanno già patente, altri la stanno completando, altri hanno foglio rosa. Ci aspettiamo nei prossimi mesi di avere un gettito di nuove assunzioni che possa azzerare il continuo stillicidio di abbandoni. Con l’Agenzia metropolitana per la formazione abbiamo iniziato anche un recruiting per ottenere altre 250 candidature di ulteriori persone”.

Un problema di salario (e non solo)

Se Atm le persone stanno lasciando questo lavoro per una diversa percezione dell’equilibrio con la vita privata, cambiata con la pandemia e con la possibilità di avere lavori che consento lo smart working, per i sindacati intervenuti e i lavoratori c’è anche un problema di salari.

“Il salario è il tema centrale. – ha sottolineato Luigi Battipaglia, lavoratore da 30 anni Atm - Nel ’93 mi sacrificavo a lavorare nel weekend perché lo stipendio era appetibile. Oggi no. Dall’oggi al domani sappiamo i turni. Ci sono anche altri problemi come la situazione vergognosa dei bagni ai capolinea o i parcheggi per i conducenti”.

La scadenza lo scorso 31 dicembre del contratto nazionale è stata evidenziata anche da Del Buono:

“C’è grandissima attenzione da parte dei sindacati, ma la parte datoriale non può fornire una risposta positiva, non ci sono le risorse economiche per dar seguito a questo aumento. C’è una richiesta di 900 milioni per far fronte alla richiesta sindacale”.

Sindacato contro il subaffidamento

Il subaffidamento non convince i sindacati che, con Claudio Signore dei Cobas, denunciano il passaggio a STAV anche della linea 353 di Assago e a Smart bus, "piccola azienda che si occupa di noleggio e che non ha esperienza sulla linea di tpl" delle linee 707 e 709 che passano a Cologno monzese. Il consigliere Pd Alessandro Giungi ha chiesto ad Atm un accesso agli atti per capire quante risorse vengono o meno recuperate e che costi ci sono.

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