Dissidi tra i vertici, chiude Maxi Toys e 5 commesse senza lavoro
“Qui dicono sorgerà l’Ovs, speriamo di poter fare almeno un colloquio per essere riassorbite".
Dissidi tra i vertici, chiude Maxi Toys e 5 commesse senza lavoro.
Dissidi tra i vertici, chiude Maxi Toys e 5 commesse senza lavoro
BUCCINASCO – Alla base della chiusura del Maxi Toys ci sarebbe un mancato accordo tra i vertici del negozio di giocattoli e quelli di Casa, il marchio gemello. Solo che nel resto di Italia i dipendenti di Maxi Toys sono stati riassorbiti in Casa, mentre a Buccinasco le cinque ragazze che lavorano all’interno del negozio di viale della Resistenza rimarranno senza lavoro, perché è l'unica realtà italiana che viaggia in autonomia, raccontano.
Le parole delle commesse
“Qui dicono sorgerà l’Ovs, speriamo di poter fare almeno un colloquio per essere riassorbite. Tante hanno famiglia e figli, in questi tempi di crisi non è facile trovare un lavoro”, alzano le spalle disperate. Perché da un contratto a tempo indeterminato siglato cinque anni fa si trovano ora a chiudere la saracinesca a inizio settembre. Intanto, la super liquidazione sta svendendo tutto al 50% e la gente ne approfitta per riempire carrelli di giocattoli scontati.
Liquidazione fino a fine agosto
Scaffali già mezzi vuoti: fino a fine agosto è in atto la liquidazione. Non un fallimento, quindi, per il marchio di giocattoli nato in Belgio, dove funziona bene (ma anche in Italia, raccontano le commesse, funzionava bene), ma diatribe tra vertici che hanno portato alla chiusura nelle scorse settimane già del negozio di Rozzano e della trentina di punti vendita sparsi per tutta Italia. Ora tocca a Buccinasco. “È dura – alzano le spalle le commesse, tutte ragazze –, trovare un altro lavoro non è così semplice. Possiamo solo sperare”.
Francesca Grillo