Il "sistema Buccinasco" vince sulle infiltrazioni mafiose
Il sindaco interviene con orgoglio dopo i sequestri a Paolo Portolesi
Il Comune di Buccinasco si riconferma territorio per nulla fertile per le infiltrazioni mafiose. Ancora una volta, il grande sistema di controlli serrati messo in atto dall'Amministrazione, ha bloccato i tentativi della criminalità organizzata di espandersi sul territorio.
Il "sistema Buccinasco" vince sulle infiltrazioni mafiose
BUCCINASCO - Il Tribunale di Milano ha eseguito il provvedimento di sequestro per 6 milioni di euro a Paolo Portolesi, 52enne di Platì, già condannato anni fa in via definitiva per associazione mafiosa e l’anno scorso arrestato di nuovo dalla Dia con l’accusa di trasferimento fraudolento di beni e valori. Attraverso prestanome a cui intestava aziende e società, Portolesi eludeva i controlli, in particolare quelli antimafia, per aggiudicarsi appalti e scongiurare confische.
A Buccinasco, però, non ce l’ha fatta, il “sistema Buccinasco” ha vinto: le società riconducibili a Portolesi lo scorso anno avevano tentato di lavorare nel quartiere di via Guido Rossa (dove era in corso la bonifica dei terreni inquinati da soggetti riconducibili alla ‘ndrangheta) ma il Comune non ha permesso la sottoscrizione dei contratti.
Orgoglio del sindaco Rino Pruiti
“Il ‘sistema Buccinasco’ è in grado di respingere i tentativi della criminalità organizzata di inquinare il nostro territorio. Il caso di Portolesi è emblematico: attraverso la proposta di subcontratti le società a lui riconducibili hanno provato ad entrare nel cantiere di Buccinasco Più ma il Comune non glie l’ha permesso, grazie ai serrati controlli condotti dal Settore Ambiente del Comune in sinergia con i Carabinieri di Buccinasco e della Compagnia di Corsico. Da parte della macchina comunale, c’è una grande attenzione agli appalti e in particolare alle attività che potrebbero essere soggette a infiltrazioni mafiose: da anni abbiamo introdotto il ‘Patto di integrità’ che i fornitori devono sottoscrivere e che consente al Comune di controllare anche le società in subaffidamento, cioè le società a cui i titolari degli appalti affidano anche piccoli lavori. Anche in caso di operazioni immobiliari, commerciali, catastali, vengono inviate segnalazioni alla Banca Dati Nazionale Antimafia in modo da consentire controlli efficaci”.