il provvedimento del prefetto

Connessioni mafiose, interdittiva per la società di Molluso a Buccinasco

Il nipote del boss Giosofatto, Marco Molluso, è stato arrestato lo scorso febbraio in seguito all’indagine della Dia sui campi da padel acquistati con soldi derivanti da fatture false

Connessioni mafiose, interdittiva per la società di Molluso a Buccinasco
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Connessioni mafiose: il Prefetto Renato Saccone ha emesso un'interdittiva antimafia per la chiusura della società di Marco Molluso a Buccinasco. Il nipote del boss Giosofatto è stato arrestato a febbraio in seguito all'indagine sui campi da padel all’interno di un Centro Sportivo comunale in via De Nicola a Milano.

Interdittiva per la società di Molluso a Buccinasco

BUCCINASCO – A far emettere il provvedimento interdittivo, sono state le concrete connessioni con la criminalità organizzata.

La 'ndrangheta nei campi da padel

La MC Immobiliare di via Resistenza a Buccinasco, destinataria dell’interdittiva antimafia, è l’attività di Marco Molluso, arrestato a febbraio in seguito all’indagine della Dia sui campi da padel acquistati con soldi derivanti da fatture false. Centinaia di migliaia di euro reinvestiti nell’attività “del futuro”, come raccontava Molluso.

L’interdittiva antimafia del Prefetto

Ora, in seguito alle indagini, il Prefetto Renato Saccone ha emesso un’interdittiva antimafia per la chiusura dell’attività. Gli inquirenti avevano evidenziato un “quadro allarmante”, non solo per l’aspetto economico, per l’ingente investimento di Molluso (sia da reati tributari sia da denaro ricevuto da un pluripregiudicato di Corsico), ma anche per la parentela con lo zio Giosofatto, nome noto all’interno della ‘ndrangheta corsichese, già condannato per diversi reati, tra cui associazione mafiosa.

L'indagine sui Molluso per i rifiuti illeciti nella cava di Zibido

I Molluso sono finiti nelle carte delle inchieste sulle infiltrazioni già tre anni fa, nell’indagine “Mensa dei poveri” che ha fatto luce su sistemi di corruzioni, politica, finanziamenti illeciti e coinvolgimenti della criminalità organizzata, e nell’inchiesta sui rifiuti illeciti vomitati nella cava di Zibido.

Anche nelle intercettazioni dell’indagine che ha visto l’arresto dell’ex allenatore di calcio Marco Molluso (finito ai domiciliari), viene fuori il nome dello zio Giosofatto, considerato un esperto in cantieri e nome noto per “spaventare” eventuali concorrenti nell’acquisizione dei terreni di gioco a Milano.

Il sindaco Pruiti commenta l'interdittiva

“Abbiamo sempre sostenuto che nella lotta alla mafia ognuno debba fare la propria parte – commenta il sindaco Rino Pruiti –. Come Amministrazione ogni volta che si avverte il pericolo della presenza mafiosa nelle attività del territorio gli uffici inviano le doverose segnalazioni alla Prefettura che poi, come in questo caso e grazie agli inquirenti e alle indagini che hanno portato all’ordinanza cautelare, vengono emesse le interdittive antimafia che impediscono, di fatto, il proseguimento di attività a rischio”.

 

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