Milano Cortina 2026 come procedono i lavori
Schena: "La Valtellina ha un ruolo fondamentale in questi giochi. Entriamo nel “club” delle località olimpiche con opportunità di scambi di esperienze, sinergie e aperture a nuovi mercati"
A poco più di tre anni dall'appuntamento olimpico, Sergio Schena è stato riconfermato quale rappresentante della Regione Lombardia nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina 2026, l'organismo che si occupa delle attività di organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi legati ai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio del 2026. Una decisione non scontata soprattutto alla luce della riduzione dei membri del CdA, ma anche una responsabilità in più… 52 anni, titolare della Sergio Schena Assicurazioni di Sondrio, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, è arrivato a ricoprire questa importante carica dopo essere stato presidente di Cancro Primo Aiuto, vice presidente di Confindustria Sondrio, Ad della Società di Sviluppo Locale e presidente del Distretto Culturale della Valtellina
Con la riduzione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, lei è l'unico rappresentante di Regione Lombardia. Una responsabilità in più.
"Con il nuovo statuto la Lombardia passa da tre a un solo rappresentante. Sono particolarmente grato al presidente Attilio Fontana e all'assessore Massimo Sertori per la fiducia che hanno di nuovo riposto in me: sono onorato di rappresentare la Regione e garantisco il massimo impegno. Certamente le responsabilità sono maggiori, poiché avrò anche il compito di coinvolgere le altre province e di instaurare fruttuose relazioni fra i territori olimpici e il resto della regione. Partendo naturalmente dalla Valtellina che è sede di gara ed è il mio territorio".
Il suo impegno nella Fondazione Milano Cortina 2026, è iniziato sin dalla sua costituzione, nel dicembre del 2019: come è andata?
"E’ stato impegnativo, ma molto affascinante. Mi sono accorto che la Valtellina ha un ruolo fondamentale in questi giochi, non solo perché ha oltre il 30% delle medaglie, ma anche come esempio virtuoso di affidabilità e capacità organizzativa. Abbiamo tanto da offrire, possiamo comunicarlo meglio. Sicuramente non abbiamo nulla da invidiare agli altri territori. Mi sono pure reso conto che una delle ricadute positive dell’ospitare i Giochi è l’entrare nella rete dei territori olimpici. Entriamo nel “club” delle località olimpiche con opportunità di scambi di esperienze, sinergie e aperture a nuovi mercati".
Il territorio Valtellinese come si è mosso fino ad ora?
"Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose, in quanto è stato completato ciò che ci eravamo prefissati. All’inizio non è stato facile. Tutto era da decidere e progettare. Innanzitutto fondamentale è stato il ruolo di Regione Lombardia che ha accolto tutte le richieste garantendo le risorse necessarie per realizzare i progetti, senza mai tirarsi indietro, con investimenti che qui non si sono mai visti in passato. Dopo iniziali difficoltà, i sindaci delle località sede di gara si sono mossi bene completando passaggi formali tutt'altro che semplici trattandosi di enti pubblici, operando le scelte e avviando le progettazioni previste. Sono soddisfatto per aver avuto risposte celeri in presenza di una complessità organizzativa ai più sconosciuta: per quanto riguarda le opere sportive siamo quindi assolutamente in linea con il programma".
In quali ambiti la Fondazione Milano Cortina 2026 dovrà concentrare il suo impegno?
"Ora si entra nel concreto delle opere e quindi sono fiducioso che Fondazione sarà più presente in ambito locale. Ritengo questo fondamentale perché da adesso in poi bisogna parlare di più di Olimpiadi, spiegare quello che accadrà, illustrare le straordinarie opportunità che si aprono per il territorio per coinvolgere i valtellinesi e i lombardi in quella che rappresenta una grande sfida per tutti, certamente non facile, ma strategica per lo sviluppo del nostro territorio. Le Olimpiadi per noi non finiranno il 22 febbraio 2026 ma dovranno prolungare i loro effetti negli anni che seguiranno".
E quali sono ora le sfide per la Valtellina?
"Affrontato il tema delle opere, ora è giunto il momento di definire la strategia di promozione e gli eventi collaterali. Non ha senso ospitare una Olimpiade se non si ha una strategia di comunicazione e marketing territoriale. Si perderebbe gran parte delle potenziali ricadute. Molti passi avanti sono stati fatti. Il tema olimpico unisce, non ho mai assistito a una coesione e volontà di collaborare così forte come ora. Poi una pietra miliare è il nuovo marchio Valtellina. Siamo stati i primi a muoverci lanciando un nuovo marchio coerente, anche dal punto di vista grafico, con quello delle Olimpiadi. I consorzi dei prodotti tipici si sono attivati mostrando la volontà di fare squadra e di investire, con grande visione e capacità progettuale. Le premesse ci sono ma ora è indispensabile un salto di qualità: una strategia condivisa di lungo periodo in termini di promozione del territorio ed eventi collaterali. Una strategia che non divida turismo da prodotti tipici perché non ha più senso: conta oggi l’esperienza turistica data da sport, enogastronomia, tradizioni, paesaggio ecc. Di fronte al mondo intero dobbiamo presentarci uniti, come Valtellina, territorio unico che si riconosce in un marchio".
Infatti lo spettatore delle Olimpiadi non verrà solo per assistere alle gare, ma anche per vivere e conoscere i territori che ospitano l’evento...
"Esatto. Mi stanno arrivando decine di bellissime proposte di eventi e contenuti promozionali da tutta la provincia. Dalla Valchiavenna, al Lago fino a Livigno abbiamo tante eccellenze da raccontare, tanti contenuti per un fantastico storytelling che rappresenti la nostra identità. Ora è indispensabile un budget e un team dedicato a livello provinciale, con competenze e leadership forte, che si concentri nel percorso olimpico con l’obbiettivo di gestire le relazioni con l’esterno (Fondazione, società incoming, sponsor, ecc.), coordinare la promozione, selezionare e progettare degli eventi. Investire su questi aspetti ora è diventato urgente per non vanificare tutti gli sforzi ed investimenti sportivi ed infrastrutturali".
Che Olimpiadi saranno quelle di Milano Cortina 2026?
"Quelle di Milano Cortina saranno le Olimpiadi della qualità, non dei grandi numeri: le prime diffuse, economicamente sostenibili. Saranno a loro modo straordinarie, per questo dobbiamo esserlo anche noi fin da ora, mettendo in campo il meglio di noi stessi e del nostro territorio in termini di idee, progetti e capacità creativa. Una sfida nella sfida per la Valtellina che possiamo e dobbiamo vincere".