Preservazione del verde e siccità: come stanno agendo i nostri Comuni?
Meno verde abbiamo nelle nostre città e più il caldo diventa insopportabile. Ecco cosa stanno facendo i nostri Comuni per preservare i nostri “polmoni”
Meno verde abbiamo nelle nostre città e più il caldo diventa insopportabile. Cosa stanno facendo i nostri Comuni per preservare i nostri “polmoni”?
Meno alberi = città più roventi
SUD MILANO - La fotografia dallo Spazio della nostra Milano è impietosa: laddove mancano aree verdi si soffoca sempre più. Ma con l’emergenza siccità sempre più alla ribalta, il dubbio diventa amletico: risparmiare acqua a discapito delle piante o mantenerle in vita e sperare in un cambio di clima. Domande dalla difficile risposta, con i mezzi di cui dispongono i nostri Comuni.
Ecco come hanno deciso di intervenire
Poco verde = tanto caldo. Un’equazione tanto semplice quanto complicata da gestire. Se per alcuni nostri Comuni, quelli più “giovani” come sviluppo, grande attenzione c’è stata in fase di progettazione urbanistica nell’assegnare ampi spazi ai polmoni verdi urbani, di certo non è possibile abbattere dall’oggi al domani interi quartieri per creare del verde dove non c’è e non era stato previsto.
E questo riguarda molti nostri comuni del Sud Milano. Ognuno di noi può di certo aiutare, nel suo piccolo, con un po’ di verde sui balconi, terrazzi, magari “adottando” anche la fioriera o l’aiuola sotto casa, ma tutto ciò non è sufficiente (per quanto gradito). A complicare il tutto, anzi, sarebbe meglio dire “come conseguenza di tutto”, non piove seriamente ormai da mesi interi. Di certo non possono bastare i violenti temporali (spesso distruttivi, specie per l’agricoltura) a risolvere il problema. Servono precipitazioni costanti, ore, giorni di pioggia, magari neve sulle Alpi, che possano ristabilire gli equilibri. Ma questa condizione manca ormai da molto e l’agricoltura è letteralmente in ginocchio, nel disperato tentativo di salvare i raccolti.
Una fotografia impietosa
L’effetto delle cosiddette “isole di calore urbano” è noto da tempo. In città fa più caldo che in campagna. Ma quanto più caldo? Uno strumento della Stazione Spaziale Internazionale, chiamato Ecostress, ha potuto rilevarlo, misurando le temperature al suolo delle città di Milano, Praga e Parigi del 18 giugno scorso nel primo pomeriggio. “Le isole di calore urbano si verificano quando la copertura del suolo naturale, come la vegetazione, viene rimpiazzata da un’alta concentrazione di pavimentazione, edifici e altre superfici che assorbono e mantengono il calore”, spiega l’Esa.
“Le immagini mostrano chiaramente quanto calda sia la superfice nelle aree edificate delle città - continuano dall’agenzia spaziale - ma evidenziano altrettanto chiaramente l’effetto rinfrescante di parchi, vegetazione e specchi d’acqua”. Queste ultime sono colorate con varie sfumature di blu e verde che indicano temperature tra i 32 e e 41 gradi, e quelle cementificate che raggiungono anche i 48 gradi centigradi. Il fenomeno si verifica perché le superfici cementificate hanno un’alta inerzia termica e – un po’ come fanno termosifoni in ghisa – una volta scaldate disperdono il calore molto lentamente.
Questo tipo di rilevazione, spiega Esa, l’agenzia spaziale europea che conduce il progetto in collaborazione con la Nasa, offre informazioni utili a mitigare le ondate di calore in futuro tramite una migliore gestione delle risorse idriche. Le due agenzie hanno da poco iniziato una partnership per studiare e trovare soluzioni al cambiamento climatico. Una tecnologia che potrà cambiare i giochi per gli urbanisti. Da tempo gli esperti consigliano di piantare più alberi nelle città per raffreddarle. Dalle foglie delle piante, infatti, evapora acqua, che nel passare dallo stato liquido a quello gassoso consuma energia che altrimenti verrebbe assorbita dal suolo, riscaldando ancor di più la giungla di cemento delle città.
Salvare l’acqua o le piante: che fare?
Lasciar morire tutta la vegetazione per preservare l’acqua? Lo diciamo chiaramente: almeno nel nostro territorio non siamo arrivati a questo punto di non ritorno. Di certo non possiamo fingere il nulla, sprecando un bene che già da anni viene definito il nuovo oro. Al tempo stesso è necessario non lasciar seccare tutto, e mi riferisco in particolare alle piante più giovani, che domani saranno parte di un polmone necessario a sopravvivere.
Abbiamo posto il seguente “quesito dei quesiti” ai nostri Amministratori Locali, consci che miracoli non se ne possano fare e senza alcuno intento accusatorio. Vediamo alcune buone pratiche utilizzate e altre, diciamo, migliorabili...
Dal 24 giugno un'ordinanza di Regione Lombardia ha decretato lo stato di emergenza, consigliando e cercando di limitare il consumo di acqua potabile dove non strettamente necessario. La nostra zona non presenta particolare criticità dal punto di vista delle riserve idriche.
La domanda delle domande
Come avete deciso di conciliare nel vostro Comune la necessità di ridurre gli sprechi con la necessità di non lasciar morire la vegetazione, così necessaria a mitigare gli effetti del cambiamento climatico? In molti comuni del nostro territorio vediamo prati gialli, piante secche. Vi state operando in tal senso per salvare il vostro patrimonio verde?
Milano: il piano per salvare le piante giovani
Per la siccità il Comune corre ai ripari. C’è stata l’ordinanza del sindaco, il 25 di giugno: giardini pubblici e privati si possono bagnare soltanto con impianti a goccia. Da questa settimana è stato deciso di utilizzare più autobotti per dare acqua agli alberi nei parchi, i mezzi adesso sono venti e sei sono in servizio anche di notte. “E si dovranno costruire pozzi per utilizzare l’acqua di prima falda visto che a Milano questa risorsa non manca”, aggiungono a Palazzo Marino.
“Pensiamo anche a tutelare il verde nei viali alberati, dove è ancora permesso parcheggiare e le auto sono sulle radici. Stiamo intervenendo con l’assessorato alla Mobilità, in via Pacini le auto sono state tolte e andremo avanti”. Intanto inizia la nuova era per la cura e la manutenzione del verde, che passerà a Mm, società partecipata del Comune. “Dopo vent’anni con un servizio ‘global service’ si cambia. La connessione tra verde e acqua è molto stretta e Mm già mantiene l’acquedotto — spiega Grandi al Corsera —. Per la cura dei nostri parchi poi serve continuità, prevediamo un contratto più lungo per poter creare un nuovo comparto con giardinieri, agronomi, manutentori. Aspettiamo a giorni la delibera definitiva della giunta”.
Assago
“Ormai è evidente a tutti che dove c'è verde si respira meglio. Recenti studi hanno stabilito che un prato verde con erba alta oltre 10 cm mantiene una temp. di 10°C circa, se il taglio d'erba è di 5 cm la temp. si alza a 20°C mentre se il prato è arso non esiste possibilità di mantenimento di raffrescamento e le temperature superano i 40°C. Dopo questa premessa fondamentale per capire l'importanza del mantenimento del verde al fine di attenuare le temperature e poter meglio respirare ecco cosa abbiamo fatto nel nostro comune:
La prima cosa è stata quella di informare i ns cittadini ricordando le buone pratiche per l'utilizzo dell'acqua riducendo al massimo gli sprechi. Negli anni passati abbiamo realizzato due pozzi di prima falda che ci permettono l'approvvigionamento di acqua non potabile ma ottima per innaffiare alberelli e fiori, questo ci permette senza grande disagio ad un buon mantenimento del nostro patrimonio di verde.
Inoltre dopo il recente ammodernamento del ns impianto di depurazione possiamo anche qui approvvigionarci dell'acqua di uscita per pulire le strade e innaffiare il verde. Tutte le fontane sono in funzione perché utilizzano solo acqua di ricircolo. Questa emergenza ci deve far riflettere e mettere in pratica nuove idee che negli anni futuri ci possano aiutare a superare sempre meglio questi periodi di siccità.
Buccinasco
L’acqua non va sprecata, MAI, ed è compito di ognuno di noi fare la propria, seppur piccola parte con i corretti comportamenti quotidiani. Occorre però non intraprendere azioni inopportune sull’onda dell’allarmismo o assumere provvedimenti restrittivi laddove non servono. Proprio per questo a Buccinasco NON ci sono divieti che riguardano l’acqua, SI POSSONO innaffiare le piante di case e condomini e lo stesso Comune non ha smesso di occuparsi della manutenzione e dell’irrigazione del suo patrimonio verde che va salvaguardato. Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e ha invitato la cittadinanza a utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace limitandone il consumo al minimo indispensabile.
Il sindaco Pruiti
“L’ordinanza proposta da Regione Lombardia – spiega il sindaco Rino Pruiti – è utile e giusta per quei territori regionali che purtroppo in questo momento sono in grande sofferenza idrica. NON è il nostro caso, non è il caso dei Comuni della Città metropolitana dove il sottosuolo è molto ricco di acqua e la falda addirittura sovrabbondante. Possiamo inoltre contare su una gestione virtuosa dell’intera filiera idropotabile da parte del Gruppo CAP, la società partecipata a capitale interamente pubblico che gestisce il servizio idrico integrato del nostro territorio, quindi acquedotti, pozzi e altre infrastrutture. Con queste temperature e la mancanza di pioggia dobbiamo tutelare il nostro verde, NON abbiamo quindi emesso alcuna ordinanza. NON CI SONO DIVIETI”.
“Come provvedimento ulteriore – ci comunicano dal Comune - la Protezione civile sta innaffiando le piante da frutto in Alpini. Annaffiamo, inoltre, tutti gli alberi piantati negli ultimi 3 anni e irrighiamo il verde di pregio come quello delle rotatorie”.
Corsico
“La tutela del nostro patrimonio verde - dichiara l’assessora all’Ambiente Chiara Silvestrini - è un tema che ci sta molto a cuore. Per questo, stiamo facendo tutto il possibile - nel rispetto delle norme sovracomunali previste per fronteggiare questa straordinaria emergenza idrica. Le uniche irrigazioni che sono state sospese sono quelle relative a prati e campi di calcio, mentre nelle rotonde sono state necessariamente ridotte. Stiamo inoltre provvedendo a posare la corteccia in tutte le fioriere del territorio: la tecnica della pacciamatura, infatti, consente di mantenere più a lungo il grado di umidità del territorio, prolungando l’intervallo tra un’irrigazione e l’altra”.
Cesano Boscone
“L'emergenza idrica -dichiara l’assessore Pozza - che sta colpendo il nord Italia è senza eguali. Il Po ha raggiunto i minimi da 70 anni a questa parte. Il Ticino riesce attualmente a sopravvivere, ma non a garantire la portata di acqua necessaria al Po che è ormai al limite del deflusso minimo vitale. A Cesano abbiamo inviato una lettera agli amministratori di condominio per sensibilizzare ad un uso più accorto dell'acqua, evitando quei comportamenti che prevedono spreco di risorsa idrica (lavare le auto, gli spazi impermeabilizzati etc). A livello di amministrazione continuiamo a garantire le innaffiature di emergenza delle nuove piantumazioni e stiamo predisponendo un piano che permetta una irrigazione selettiva delle alberature di maggior pregio e soprattutto quelle che stanno soffrendo maggiormente la calura, in modo da non disperdere le risorse idriche e tutelare il nostro patrimonio arboreo che in questi anni sta vedendo incrementato il suo valore, ma contestualmente messo a repentaglio dalle ondate di calore sintomi di un cambiamento climatico sempre più impattante nella nostra quotidianità”.
Trezzano sul Naviglio
"Abbiamo accolto l'invito di ATS e Regione di svuotare le fontane per evitare sprechi di acqua - dichiara il sindaco Fabio Bottero - e nel frattempo però, per tutelare il nostro verde, il nostro operatore sta provvedendo con una squadra dedicata a bagnare alberi, vasi, fioriture e macchie arbustiva circa 2 volte a settimana. Ersaf invece si sta occupando delle delle siepi della nuova Vigevanese. Il nostro Comune, inoltre, rientra nel progetto Città metropolitana Spugna (finanziato con Fondi PNRR), un tipo particolare di pianificazione urbanistica che sceglie interventi Nature Based come strumento più efficace per ridurre le inondazioni, conservare l’acqua per i periodi di siccità e ridurre l’inquinamento idrico. L’obiettivo è assorbire e immagazzinare acqua piovana localmente, invece di incanalarla e drenarla in fognatura.
A Trezzano sul Naviglio è prevista la riqualificazione del sistema idraulico dei parcheggi e della viabilità tra via Concordia, via Di Vittorio e via Gioia, la disconnessione della rete fognaria dell’intero sistema e la depavimentazione di alcune aree a parcheggio per favorire la rigenerazione delle aree. Sarà inoltre depavimentata anche la via Prati con la creazione di un sistema di bioritenzione per il trattamento delle acque delle strade limitrofe e la creazione di aree fruibili ai lavoratori della zona industriale".
Rozzano
“Per far fronte a questo particolare momento di siccità, e nell’ambito dello stato di emergenza idrica decretato da Regione Lombardia fino al 30 settembre, il sindaco Gianni Ferretti ha emesso un’ordinanza allo scopo di invitare i cittadini ad osservare un uso razionale e corretto dell’acqua potabile. Nello specifico l’ordinanza prevede su tutto il territorio comunale, con decorrenza immediata e sino al termine dello stato di criticità idrica, il divieto di prelievo e di consumo di acqua potabile per l’irrigazione ed annaffiatura di giardini e prati privati e pubblici, fatta eccezione per l’irrigazione pubblica a goccia che interessa i nuovi impianti di alberi, il lavaggio di veicoli privati ad esclusione di quello svolto dagli autolavaggi, il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino, piscine private. Si precisa inoltre che nei parchi e giardini pubblici verranno chiuse le fontanelle.
“Il Comune fa la propria parte per ridurre al minimo lo spreco d’acqua in particolare in questo periodo di siccità che interessa diverse aree del territorio regionale – spiega il sindaco Gianni Ferretti – invito tutti i cittadini, ciascuno nel
proprio ambito, a farsi responsabilmente parte attiva di questo sforzo finalizzato a preservare quanto più possibile un bene prezioso e indispensabile come l’acqua”. Lo scopo di questa misura di carattere straordinario ed urgente è razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili e garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare il fabbisogno d’acqua per uso alimentare, domestico ed igienico. Un uso corretto delle risorse naturali è una necessita primaria e l’acqua, risorsa essenziale per la vita, deve essere salvaguardata soprattutto in una situazione di carenza come quella attuale”.
Pieve Emanuele
Il Comune ha adottato un’ordinanza molto simile a quella del Comune di Rozzano. Inoltre ha cercato di sensibilizzare la popolazione sul consumo d’acqua.
“La mancanza di acqua che sta mettendo in ginocchio l'agricoltura in Italia, in particolar modo nel Nord del Paese, è qualcosa che riguarda tutti i cittadini, anche se nel breve termine non dovrebbero nascere problemi rispetto all'uso domestico. Come tanti altri Comuni, Pieve Emanuele partecipa alla campagna di sensibilizzazione su un uso più consapevole dell’acqua, anche attraverso la diffusione del decalogo curato dal Gruppo CAP. In Italia il consumo pro capite di acqua potabile si attesta a 215 litri per abitante al giorno, contro una media europea di 125 litri.
Nell’area della Città metropolitana di Milano il consumo medio giornaliero pro-capite è di 206,41 litri. I principali consumi dell’acqua riguardano l’irrigazione (51%), gli usi industriali (21%), gli usi civili (20%), la produzione di energia (5%) e la zootecnica (3%). Le fonti di approvvigionamento di acqua per uso civile, per i nostri rubinetti, sono per l’84,3% acque sotterranee, per il 15,6% acque superficiali (corsi d’acqua, laghi e invasi artificiali) e infine per l’0,1% acque marine o salmastre.
Il Gruppo CAP ha già attivato pratiche virtuose per far fronte all'attuale crisi idrica. Per esempio utilizzando acqua non potabile per irrigare parchi e campi da calcio. Nel futuro CAP prevede anche di estendere il perimetro di utilizzo dell’acqua depurata e di mettere a disposizione del settore agricolo di acqua dei depuratori del Gruppo”.