Senza gas alla Burgo, il sindaco diffida le tre società

“E noi cosa c’entriamo in tutto questo?”, gridano i cittadini. Gli ultimi sviluppi della vicenda.

Senza gas alla Burgo, il sindaco diffida le tre società
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Senza gas alla Burgo, il sindaco diffida le tre società.

Senza gas alla Burgo, il sindaco diffida le tre società

CORSICO – In questa storia ci sono tre parti. La prima, è quella di tre aziende. Unareti spa, Atecc e Nuovenergie. Si occupano della fornitura, della gestione dell’impianto e della distribuzione del gas al quartiere Burgo. Qui già agli inizi del Novecento sorgeva la vecchia zona industriale e a dominare l’area c’era l’imponente cartiera, la Burgo appunto.

Un po' di storia

Poi, intorno al 2002, si inizia a ragionare su un progetto di riqualificazione del quariere e nascono le prime palazzine. Il progetto che ha convinto tante persone ad acquistare casa, era inizialmente ricco di negozi di vicinato, servizi. Ma i cittadini, un po’ isolati dal resto della città, ancora aspettano. Si diceva che in questa storia ci sono più parti.

Tre aziende e tre parti in causa

Quella delle tre aziende, che si occupano di assicurare riscaldamento e acqua calda alle oltre 600 famiglie, a scuole e agli edifici pubblici collegati alla stessa rete. Dall’altra parte c’è il Comune, e in mezzo, loro malgrado, i cittadini che ci abitano, che sono i più penalizzati. Il motivo? Le tre società hanno deciso di staccare il gas all’intero quartiere, condannando gli abitanti all’acqua fredda (per ora il riscaldamento è spento).

Debiti accumulati

All’origine della decisione, ci sarebbero debiti accumulati dalla società di fornitura e, di conseguenza, quella che vende il gas (Nuovenergie) ritiene doverso sospendere il servizio, proprio perché non ha garanzie di un piano di rientro che possa assicurare la buona gestione del servizio. Insomma, l’unica soluzione, per la storica ditta che vende il gas a Corsico, è chiudere i rubinetti, perché Atecc non garantisce il saldo dei debiti accumulati.

Cittadini (giustamente) arrabbiati

“E noi cosa c’entriamo in tutto questo?”, gridano i cittadini, i tanti che sono in regola con le bollette ma a cui verrà tolta comunque l’acqua calda. A giorni, potrebbe essere questione di ore, secondo il cartello affisso da Unareti che paventa proprio la sospensione del servizio. “Come se in un condominio uno non paga le bollette e il gas viene tolto a tutti”, raccontano i cittadini arrabbiati. E il Comune, che fa? Denuncia, scrive al Prefetto, invia diffide.

Gli ultimi sviluppi dopo la diffida del sindaco

Per il sindaco di centrodestra Filippo Errante la situazione è “assurda e intollerabile, qui si tratta di interruzione di pubblico servizio”. Per questo, ha inviato una missiva al Prefetto e alle tre società, intimando di trovare una soluzione al più presto e scongiurare quello che tutti temono: rimanere senza acqua calda. E se non basterà, “mi rivolgerò ai carabinieri per denunciare i responsabili per interruzione di pubblico servizio”. Il Prefetto, dalla sua parte, ha scritto alle società chiedendo massima collaborazione, “auspicando un intervento immediato per individuare una soluzione, a tutela di studenti e personale scolastico, lavoratori e cittadini del quartiere”. Intanto, gli abitanti si svegliano la mattina e aprono i rubinetti. “Come prima cosa – dicono –, per vedere se ci toccherà fare la doccia fredda”.

Francesca Grillo

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