Maxi operazione antidroga: chi sono gli indagati del Sud Milano

Le carte dell’operazione Edera mettono in luce una geografia dei traffici molto estesa.

Maxi operazione antidroga: chi sono gli indagati del Sud Milano
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Maxi operazione antidroga: chi sono gli indagati del Sud Milano.

Maxi operazione antidroga: chi sono gli indagati del Sud Milano

BUCCINASCO – L’indagine è partita nel 2010, quando un’intercettazione a casa di Giuseppe Pelle di San Luca (del ramo Gambazza) parla con i Barbaro castanu, la famiglia che insieme ai Papalia ha colonizzato il Sud Milano mettendo le mani su affari e traffico di droga.

La vicenda

Le cose non vanno bene per i Pelle reggini, per questo si decide di “investire” dei soldi per comprare un grande carico di cocaina e rivenderlo. A proporre di aumentare il carico è Domenico Sergi di Buccinasco che si offre come collegamento lombardo tra il Sud America, la Spagna e l’Italia. Finiti nelle indagini della maxi inchiesta della Dda di Reggio Calabria, in sinergia con i carabinieri del Ros reggini, ci sono anche i figli e i nipoti dei vecchi boss.

Come i fratelli Sergi, Domenico e Anna, 32 e 34 anni, entrambi di Buccinasco, come il marito di Anna, Gennaro Ragosta, originario di Napoli, 47 anni. I tre sono coinvolti nell’indagine che ha portato ad arresti per narcotraffico internazionale (loro non sono stati arrestati, solo indagati). I tre gestivano l’officina Winner Car a Buccinasco, specializzata in auto di lusso e sportive. Ed era proprio questa la copertura per far viaggiare il camion carico di droga dalla Spagna all’Italia: gare automobilistiche.

Il traffico dalla Spagna

In realtà il camion veniva preparato con un doppio fondo, dove nascondere i panetti di cocaina. Succede nel 2010, quando Tommaso Mazzone, 58 anni, si mette al volante insieme a Manuel Anibal Rengifo Rodriguez, detto Miguel, nato in Perù e residente a Motta Visconti, compagno della figlia di Mazzone Valentina, a sua volta sorella di Luana, 33 anni, compagna di Domenico Sergi. La famiglia pianifica il viaggio, ma qualcosa va storto: a Ventimiglia un controllo sul camion mette nei guai i due. “Hanno trovato tutto, ci stanno arrestando”, dice Mazzone alla figlia, al telefono intercettato.

Gli altri arrestati

I Sergi e i Mazzone non erano gli unici collegamenti con i platioti. Se i protagonisti della vicenda del carico di droga sono solo indagati, in manette è finito Francesco Cosimo Calabria, 40 anni, nato a Locri ma di Cesano Boscone, e Alessandro Infanti, nato nel 1983 a Napoli, residente a Trezzano sul Naviglio. I due, secondo gli inquirenti, avevano un ruolo operativo nella gestione del traffico di droga. Non solo cocaina, a 42mila euro al chilo, ma anche hashish e marijuana di ottima qualità, a 5.700 euro al chilo.

Un'enorme inchiesta

I due operavano nell’hinterland, cedendo i pacchi di stupefacente ad altri gruppi (tra cui parecchi albanesi che poi rimettevano su piazza la droga). Finita nell’indagine (ma non arrestata) anche Santa Trimboli, 33 anni, di Platì ma residente a Cesano, moglie di Calabria, accusata dagli inquirenti di collaborare con il marito e di tenere le comunicazioni con i clienti. Collaborazione anche di Claudio Catanzariti, 31 anni, di Buccinasco, di cui la coppia di arrestati si avvaleva per la rivendita al dettaglio della droga (anche lui solo indagato). Seicentodiciotto pagine: le carte dell’inchiesta mettono in luce la geografia dei traffici e dei collegamenti esteri dei narcos del Sud Milano che si avvalevano di fedelissimi collaboratori, figli e nipoti dei boss della ‘ndrangheta, di intermediari in Colombia, Ecuador, Olanda, persino di latitanti calabresi.

Francesca Grillo

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