Stop alla raccolta tappi: dopo 11 anni Danilo Distico saluta il progetto solidale

La scelta sofferta di abbandonare il progetto è dovuta soprattutto ad un problema logistico dovuto al luogo di stoccaggio dei tappi.

Stop alla raccolta tappi: dopo 11 anni Danilo Distico saluta il progetto solidale
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Stop alla raccolta tappi: dopo 11 anni Danilo Distico saluta il progetto solidale.

Stop alla raccolta tappi: dopo 11 anni Danilo Distico saluta il progetto solidale

SAN GIULIANO MILANESE - Polisolidale, un’associazione onlus che si occupa della raccolta di tappi di plastica a scopo benefico, è costretta a sospendere il progetto eco-solidale. L’iniziativa, che è nata 11 anni fa grazie alla volontà del commerciante sangiulianese Danilo Distico, ha come scopo la creazione  di particolari progetti di aiuto e di cooperazione nei paesi del terzo mondo. L’attività della onlus Polisolidale, in particolare, è servita alla costruzione di pozzi d’acqua nell’Africa subsahariana.

Stop per problemi logistici

La scelta sofferta di abbandonare il progetto, partito con il supporto organizzativo della  Caritas di Livorno, è dovuta soprattutto ad un problema logistico dovuto al luogo di raccolta dei tappi raccolti come afferma un amareggiato Distico: «Il Comune mi ha chiesto di liberare l’area, la ex scuola di Viboldone, dove, da circa un anno, periodicamente depositavo i tappi, chiusi in grossi sacchi, in attesa del conferimento – dice il negoziante -. Ne sono deluso, tanto più che si trattava di un’attività a fin di bene. Non posso neppure tenerli in negozio perché la plastica è materiale infiammabile”.

L'appello e il ringraziamento ai cittadini di San Giuliano

L’ultimo viaggio con un grande quantitativo di tappi è partito alla volta di Melegnano (alla Rsa che collabora al progetto) qualche giorno fa  ma da ora, fa appello il commerciante ai cittadini sangiulianesi, non portate più tappi. Danilo abbassa definitivamente la cler sul progetto con un sentito ringraziamento a tutti coloro che negli anni hanno contribuito a rendere prezioso lo scambio culturale con la realtà africana e l’impagabile arricchimento interiore che ne è scaturito.

Redazione

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