Diversità è colore: SfidAutismo replica il successo e lascia il segno

Mostrare che le barriere sono invisibili, che la diversità è un valore aggiunto e non una condizione di esclusione.

Diversità è colore: SfidAutismo replica il successo e lascia il segno
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Diversità è colore: SfidAutismo replica il successo e lascia il segno.

Diversità è colore: SfidAutismo replica il successo e lascia il segno

BUCCINASCO – Le aspettative non sono state tradite. Ed erano tanto grandi da dover replicare il successo dell’edizione dello scorso anno, dove centinaia di persone hanno preso parte all’evento Sfidautismo.

Siamo tutti parte di una stessa opera

Sabato è stata una festa blu, il colore scelto per sensibilizzare sulla consapevolezza all’autismo. Blu come i pezzetti di puzzle di cartone che il Comitato genitori di Buccinasco ha messo al collo dei visitatori, come a dire: siamo tutti parte di una stessa opera. Blu come i palloncini che sono volati al cielo, mentre l’anima dell’iniziativa, la consigliera Giulia Lauciello, invitava i bambini e gli adulti a sorridere, a prendere parte con allegria a un evento che ha parlato di inclusione, di energia positiva.

"Sentirsi accolti e accettati per quello che si è"

“Riconoscere l'altro come persona – ha ribadito Lauciello – è la vera vittoria per noi e per gli altri: più l'individuo è accettato e capito profondamente, più si muove in una direzione positiva. Sentirsi accolti e accettati per quello che si è, significa uscire da uno stato di solitudine, sentirsi persona nella propria integrità e pienezza”. Presente anche l’assessore al Welfare Rosa Palone che ha sottolineato l’importanza di prevedere durante la festa due momenti: il primo, dedicato alla conoscenza del tema, attraverso interessanti convegni, seminari e laboratori con esperti. Il secondo, prettamente ludico, di divertimento, dove i protagonisti sono stati soprattutto i bambini, a cui una sinergia di associazioni, gruppi e semplici cittadini volontari, con la collaborazione indispensabile del Comune, hanno regalato momenti indimenticabili.

"Tep azzurro e l’arma sconosciuta

Giochi, doni, laboratori creativi, giri a cavallo, dolci, musica e storie. Come quella scritta e musicata da Stefano Andrello, un racconto garbato e intenso, una favola avvincente che scalda il cuore, dove si uniscono le suggestioni di un viaggio combinate con quelle che solo la musica può dare. A restituire le emozioni di leggere la storia di “Tep azzurro e l’arma sconosciuta” – questo il titolo della fiaba che sarà distribuita nelle scuole –, ci ha pensato il bravo attore Fabio Cercone di Messinscena che a coinvolto grandi e bambini attraverso l’interpretazione della bella storia.

“Mi chiamo Fabio”, la poesia di una mamma dedicata al figlio

La stessa emozione che ha trasmesso la band Elecrtic Ladyland (della Scuola Civica di Musica Alda Merini) che ha musicato la poesia scritta da una mamma, Desirée Scassa, dal titolo “Mi chiamo Fabio”, dedicata al figlio. Spazio anche alla conoscenza della Caa, la Comunicazione aumentativa e alternativa, con la lettura animata di “Un riccio per amico”, sempre di Desirée. E poi giochi ed esibizioni di danza degli Ugualmente Artisti: ancora una volta i ragazzi coordinati da Patrizia Cribiori hanno fatto vedere che nella danza i limiti non esistono.

L’autismo va prima di tutto conosciuto

Ed è stato proprio questo il senso della festa: mostrare che le barriere sono invisibili, solo nella testa di alcuni. Che l’autismo va prima di tutto conosciuto, in ogni sua forma. Che la diversità è un valore aggiunto e non una condizione di esclusione. Anche perché sabato, durante Sfidautismo, c’erano solo tanti colori, voglia di stare insieme, di condividere il tempo migliore. Di giocare, con i clown che si sono esibiti intrattenendo i bambini, con i personaggi dei cartoni animati che hanno regalato abbracci e con i laboratori pensati dalle tantissime associazioni, cooperative sociali e comitati dei genitori (tra cui quello di Buccinasco e Corsico), uniti per unire. L’intento era lasciare un segno, e così è stato. Nel cuore dei bambini, nell’animo degli adulti, resi più consapevoli. Tanti piccoli segni indelebili. Un po’ come il murale di Giovanni Beretta il cui titolo ha riassunto bene l’anima profonda della festa: “Diversità è colore”.

FG

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