Pistole, droga e kalashnikov a Buccinasco, ecco dove nascondevano le armi

Un narcos esperto, muoveva la droga di giorno e faceva rapine senza paura. Con solide amicizie tra Corsico e Buccinasco.

Pistole, droga e kalashnikov a Buccinasco, ecco dove nascondevano le armi
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Pistole, droga e kalashnikov a Buccinasco, ecco dove nascondevano le armi.

Pistole, droga e kalashnikov a Buccinasco, ecco dove nascondevano le armi

BUCCINASCO – “Maresciallo, posso dirle che ste armi le ho trovate in un parco?”. Sfacciato. Benedetto Mascari lo avevano già arrestato. Quattro volte. Diciassette anni di carcere. Un narcos esperto, che muoveva la droga di giorno e faceva rapine senza paura. Con il supporto di solide amicizie che frequentava nei bar tra Corsico e Buccinasco. “Pregiudicati calabresi”, hanno detto i militari. E si sa cosa significa in questi territori.

Il passato di Mascari

Mascari, 46 anni di Buccinasco, era finito già nei guai nel 2009 e l'anno dopo. Era affiliato della Banda Mazzone (dal capo Franco Michele Mazzone), specializzata in rapine alle banche (nel 2009 il colpo alla filiale della Banca Intesa a Quinto Stampi, Rozzano) studiate con piani d'azione e ruoli precisi. Una squadra ben strutturata con collegamenti diretti alla cosca dei Barbaro-Papalia: secondo gli inquirenti, la banda lavorava con estorsioni e minacce per conto dei boss della 'ndrangheta.

Il tentato inganno

Mascari ha provato a ingannare i carabinieri. All’esame del capello, per provare che era fuori dal giro della droga e che si stava disintossicando, si è presentato con un amico, Stefano Caramuscio, 38 anni, anche lui di Buccinasco. Un amico (incensurato) disposto a spacciarsi per lui, con il documento di Mascari ma con appiccicata sopra la sua foto. I carabinieri di Trezzano sul Naviglio guidati dal comandante Michele Cuccuru li seguivano già da tempo.

La "trappola" tesa dai militari

Li hanno aspettati lì, dentro la clinica di Milano, e gli hanno teso la trappola, vestiti da infermieri. Non c’è stato nulla da fare. I militari sono poi andati a casa dei due, che abitano nello stesso palazzo, e lì hanno trovato armi e droga. Dentro la cassapanca, nascoste in un borsone da calcio, c’erano due pistole (calibro 7.65 e 6.35), una 44 magnum e un kalashnikov a Buccinasco. Il revolver apparteneva a un tizio di Corsico che lo custodiva in casa, smontato. Ha raccontato di averlo smarrito, in qualche modo.

L'arsenale rinvenuto

Tutte le armi erano tenute bene: pulite, oliate. Pronte a sparare, insomma. Nella cantina dell’amico, Mascari nascondeva un altro borsone con mezzo chilo di hashish. Qualità ottima, la più ricercata. Sopra i panetti c’era la scritta Bob. I militari hanno trovato anche altre buste di plastica: forse c’era dentro cocaina, almeno dalle tracce di polvere bianca rimasta nel fondo del cellophane.

Il video con tutto l'arsenale cliccando su questo link

Il 46enne si è preso tutta la colpa, ha detto che l’amico gliele teneva le pistole, ma che non c’entrava nulla nel giro di spaccio e di armi. Un giro che i carabinieri della Compagnia di Corsico guidata dal capitano Pasquale Puca hanno fermato con i due arresti di ieri, grazie a un’intensa attività investigativa che potrebbe portare ad allargare il cerchio. E i legami pericolosi.

Francesca Grillo

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