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Parco Agricolo Sud Milano, primo passo verso il cambio di gestione: è scontro in Regione

A favore per il passaggio di gestione i partiti della maggioranza mentre hanno espresso voto contrario PD, Lombardi Civici Europeisti e Movimento 5 Stelle

Parco Agricolo Sud Milano, primo passo verso il cambio di gestione: è scontro in Regione
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Parco Agricolo Sud Milano: è subito scontro in Regione già alla prima discussione sul passaggio di gestione da Provincia di Milano a Regione Lombardia.

Il primo passo verso il cambio di gestione: cosa è successo

MILANO – La Commissione regionale Agricoltura ha dato il via libera alla riforma di governance del Parco Agricolo Sud Milano. A favore per il passaggio di gestione i partiti della maggioranza mentre hanno espresso voto contrario PD, Lombardi Civici Europeisti e Movimento 5 Stelle.

Si discute il passaggio di gestione da Provincia a Regione

Il parco regionale e di cintura metropolitana (istituito nel 1990) ha una gestione affidata alla Provincia di Milano (dopo l’approvazione della legge Delrio, in fatto, Città Metropolitana) e con la modifica viene introdotta una forma di gestione regionale.

Le posizioni dei partiti della maggioranza di centrodestra

“Dopo diversi mesi di lavori e nonostante le diverse posizioni in campo, la nostra Commissione è riuscita a licenziare il progetto di legge e a metterlo a disposizione sia della Commissione Bilancio sia del Consiglio regionale per l’approvazione finale. Un risultato significativo per un provvedimento atteso e strategico per il pieno rilancio del parco”, ha dichiarato il Presidente della Commissione Ruggero Invernizzi (Fi).

Della stessa opinione il gruppo Lega che si è espresso a favore con la capogruppo in Commissione Federica Epis: “Raggiungere questo traguardo non era scontato e credo sia stato fatto davvero un buon lavoro”.

L’aspetto della tutela della vocazione agricola del parco è stato sottolineato anche da Franco Luncente (FdI) che del provvedimento è anche relatore: “Questo progetto di legge – ha detto – viene dal forte impegno della maggioranza per imprimere una svolta a una situazione divenuta ormai insostenibile per il territorio e soprattutto per il mondo agricolo. L’80% del parco è privato e gli agricoltori sono i primi ad apprezzare questo cambiamento”.

I commenti dei partiti che hanno votato contro:

Piloni (Pd): "Un provvedimento che viene dal palazzo"

Per il Consigliere PD Matteo Piloni, “questo provvedimento non viene dal territorio, ma dal palazzo, calato dall’alto e va a interferire con altre istituzioni”. L’opposizione, fra le altre cose, contesta in particolare la scelta di attribuire alla Giunta regionale la nomina del Direttore del Parco e di due membri (su dieci) del Consiglio di gestione.

Strada (Lombardi Civici Europeisti): "Una sorta di ‘scippo’ da parte di Regione"

Aspetti sollevati con forza anche da Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti): “Siamo assolutamente contrari, in questo modo si fa una sorta di ‘scippo’ da parte della Regione nei confronti della Città Metropolitana di Milano. Non esistono soluzioni simili per nessuno degli altri parchi regionali. C’è anche stato un deficit di confronto, basti pensare che non sono stati ascoltati i 61 sindaci dei Comuni che afferiscono al parco e ben 40 di questi hanno inoltrato una lettera di protesta alla nostra Commissione per questo mancato coinvolgimento”.

Di Marco (M5S): "Questo territorio è al centro di appetiti di grandi interessi"

Di “scippo” parla anche il consigliere Nicola Di Marco (M5S): “Si tratta di fame di poltrone, che muove le politiche del centrodestra in Regione Lombardia. Poco o nulla interessa in merito alla revisione dell’assetto del Parco finalizzata a precisi impegni e obiettivi futuri. Questo territorio oggi è al centro di appetiti di grandi gruppi di interesse e non vorremmo che possano tornare in auge scellerati progetti di cementificazione dell’area, ulteriori impattanti insediamenti logistici o nuove autostrade”.

Il commento dei Dem in commissione Agricoltura

“Sui parchi ci si aspetterebbe che Regione Lombardia collaborasse e sostenesse i territori, invece di entrare a gamba tesa - intervengono Fabio Pizzul e Matteo Piloni, capogruppo e capodelegazione Dem in commissione Agricoltura -. E non per migliorarne il funzionamento, ma solo per aumentare il proprio potere, attraverso più membri di nomina regionale nel consiglio di gestione e attribuendo a sé la nomina del direttore, fatto assolutamente inconcepibile che rasenta l’incostituzionalità e che non si è mai deciso per nessun altro parco”.

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