udienza l'11 febbraio

Molestie su 15enne al cimitero, chiesta la sorveglianza speciale per l'ex custode

Erano state le indagini della polizia locale di Buccinasco a incastrare il 63enne pregiudicato per mafia, condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere.

Molestie su 15enne al cimitero, chiesta la sorveglianza speciale per l'ex custode
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Molestie su 15enne al cimitero, chiesta la sorveglianza speciale per l'ex custode.

Molestie su 15enne al cimitero, chiesta la sorveglianza speciale per l'ex custode

BUCCINASCO – Chiesta la sorveglianza speciale dalla Procura di Milano per il custode del cimitero accusato (e condannato) per aver molestato una ragazzina di 15 anni che andava a pregare sulla tomba della madre scomparsa di recente. La sorveglianza speciale è stata chiesta per via dei precedenti e del rischio di reiterazione.

La sentenza lo scorso dicembre

Il 63enne ex custode del cimitero era stato condannato con rito abbreviato a 4 anni e 2 mesi dal gup Sofia Fioretta (sentenza dello scorso dicembre). Erano state le indagini della polizia locale di Buccinasco, guidata dal comandante Gianluca Sivieri, a incastrare il custode che aveva approfittato della ragazzina. Con indagini lampo, dopo che la 15enne si era confidata con gli agenti, la polizia locale era riuscita a ricostruire le molestie subite e ad arrestare l’uomo.

Udienza il prossimo 11 febbraio

L’udienza, davanti alla sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano presieduta da Fabio Roia, è fissata per l’11 febbraio. L’inchiesta per violenza sessuale aggravata è stata coordinata dal pm Ilaria Perinu che aveva chiesto la condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere. Il gup Fioretta ha applicato la misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori (per due anni) e non ha concesso le attenuanti generiche, considerando i precedenti dell’imputato.

Già condannato per associazione di stampo mafioso

Il 63enne, infatti, era già stato condannato in passato a 17 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e tentato omicidio. Non ha invece applicato l’aggravante della recidiva in quanto “il reato oggi in contestazione non può ritenersi manifestazione di una ricaduta del reato”.

Ora è stata chiesta la sorveglianza speciale per l’ex custode del cimitero che ha tentato di giustificarsi dicendo che come uomo d’onore non avrebbe mai potuto compiere atti simili nei confronti di una ragazzina. Le indagini hanno tuttavia ricostruito ogni dettaglio e fatto luce sulle molestie subite dalla 15enne.

 

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