Infrastrutture

Autostrade per l’Italia, nel 2023 oltre 110.000 interventi per potenziamento rete

L'amministratore delegato Tomasi: “Il nostro impegno per il Paese prosegue spedito, portiamo avanti la grande sfida delle nuove opere autostradali”

Autostrade per l’Italia, nel 2023 oltre 110.000 interventi per potenziamento rete
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Un bilancio importante, denso di numeri e di obiettivi raggiunti quello tracciato da Autostrade per l’Italia sul finire del 2023. Il Gruppo Aspi, fortemente impegnato per la rigenerazione e lo sviluppo degli oltre 3.000 km di rete autostradale in gestione, ha tirato le somme delle attività portate avanti nel corso dell’anno e ha delineato le sfide che lo attendono per il prossimo anno, soprattutto in vista dell’avvio delle fasi realizzative delle grandi opere.

Aspi, oltre 110.000 interventi nel 2023

Solo nel 2023 Aspi ha attivato e gestito oltre 110.000 interventi con un impegno economico di oltre 1,6 miliardi di euro per proseguire le attività di manutenzione, per continuare o avviare il lavoro di realizzazione delle grandi nuove infrastrutture necessarie per far fronte alla saturazione di alcune tratte e, soprattutto, per proseguire il lavoro di ammodernamento degli asset autostradali. Un impegno economico con importanti ricadute sul territorio che coinvolge l’intera filiera generando, per ogni euro investito, 3 euro di indotto.

Nel dettaglio, si tratta di oltre mezzo miliardo speso per la manutenzione della rete e di circa 1,1 miliardi di euro spesi per gli investimenti in ammodernamento (oltre 700 milioni) e per le nuove opere (circa 400 milioni di euro), attività queste ultime due che sono state portate avanti attraverso l’installazione di oltre 300 grandi cantieri.

Le grandi opere realizzate quest'anno

Possiamo definire il 2023 come l’anno che ha posto le basi per la realizzazione del rilevante piano di investimenti di Aspi, grazie all’avvio dei cosiddetti lotti 0, attività propedeutiche che accelerano la messa a terra delle grandi opere previste dal Piano industriale di Aspi, tra cui la Gronda di Genova, il Passante di Bologna, e una serie di ampliamenti autostradali nei nodi e nelle tratte più intensamente trafficate della rete. A inizio anno sono stati aperti i cantieri preparatori all’avvio delle attività realizzative dei nuovi progetti, con l’obiettivo di poter entrare nel vivo della fase realizzativa nel corso del 2024. A queste attività si aggiungono quelle già concluse e inaugurate nel corso del 2023: l’apertura a settembre della 5ª corsia sulla A8, nel tratto tra la barriera di Milano Nord e l’autostrada A9 Lainate-Como-Chiasso, per un investimento complessivo di circa 150 milioni di euro. Aperti al traffico anche i primi 3,5 km della 4ª corsia dinamica della A4 in area milanese tra gli svincoli di viale Certosa e Sesto San Giovanni, la prima in Italia dotata di un sistema di rilevamento automatico di incidenti e anomalie di traffico tecnologicamente molto avanzato (Automatic Incident Detection). Entro la fine dell’anno verranno aperti ulteriori 2,5 km di corsia dinamica a partire dallo svincolo di Cormano verso Nord.

Meno disagi sulla viabilità e più sicurezza

Nell’ultimo anno sono state oltre 14 milioni le ore di lavoro in cantiere, che hanno visto impegnate più di 8mila persone: un programma denso portato avanti attraverso una pianificazione puntuale, privilegiando, soprattutto per i lavori di manutenzione, le fasce orarie notturne con l’obiettivo di minimizzare, ove possibile, i disagi sulla viabilità. Rispetto all’aumento del numero dei cantieri attivati sulla rete, nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore calo degli incidenti sul lavoro. Nello specifico, nel 2023 l’indice infortunistico del Gruppo Aspi si è ridotto di circa il 20% rispetto al 2022, confermando così il trend positivo degli ultimi anni che ha visto una diminuzione di oltre il 60% degli infortuni. Un risultato possibile anche grazie all’innovazione di standard e processi e al pieno coinvolgimento delle persone all’interno del percorso di trasformazione culturale intrapreso dal Gruppo.

Grazie al lavoro proseguito nel 2023, è stato possibile portare all’84% di avanzamento il grande piano di potenziamento degli impianti nelle gallerie, avviato in adeguamento agli standard di sicurezza previsti dalle normative europee.

Prosegue nel 2024 il piano di ammodernamento

Proseguirà anche nel 2024 il piano di ammodernamento dei maggiori asset autostradali - gallerie, viadotti e barriere di sicurezza - insieme alle iniziative di potenziamento autostradale, per una previsione di investimenti di circa 1,4 miliardi di euro che si aggiungono alla prosecuzione del piano di manutenzione annuale, di circa 0,4 miliardi di euro.

A garantire l’avanzamento delle attività le sinergie sviluppate all’interno del Gruppo, a partire da Tecne, seconda società di ingegneria del Paese con oltre mille dipendenti, e ad Amplia, player di primo piano nel mondo delle costruzioni. Un ruolo fondamentale è stato giocato anche dalle società del Gruppo impegnate nello sviluppo di tecnologie. Grazie a Movyon, infatti, è diventato sempre più importante l’impiego del tech nell’ammodernamento della rete e nella dotazione delle nuove opere di apparati digitali in grado di portare l’asset autostradale nella mobilità del futuro.

Tomasi: “Il nostro impegno per il Paese"

Dichiara Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia:

“L’impegno del Gruppo per lo sviluppo degli asset prosegue spedito. La rete autostradale è e continuerà a essere per il Paese l’ossatura portante della mobilità delle merci e delle persone. Il nostro obiettivo è quello di renderla sempre più moderna, digitale e sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. Il numero di cantieri aperti e gestiti parla di importanti passi avanti nella rigenerazione della rete che ha una complessità con pochi eguali nel mondo. Le maestranze impegnate ogni giorno testimoniano il grande lavoro avviato per mettere a terra anche le nuove opere, necessarie per adeguare innanzitutto i punti nevralgici della rete all’attuale domanda di traffico. È questa la grande sfida che abbiamo avviato e che continueremo a portare avanti proprio per la complessità che la caratterizza”.

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