Lo stupore della realtà, gli scatti del fotografo André Kertesz in mostra a Milano

La mostra al Centro Culturale di Milano espone una scelta di 90 fotografie che invitano a scoprire l’arte del grande fotografo.

Lo stupore della realtà, gli scatti del fotografo André Kertesz in mostra a  Milano
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Lo stupore della realtà, gli scatti del fotografo André Kertesz in mostra a Milano.

Lo stupore della realtà, gli scatti del fotografo André Kertesz in mostra a Milano

MILANO - Si è aperta in questi giorni e durerà fino al 10 marzo la mostra dal titolo "André Kertesz. Lo stupore della realtà", dedicata al grande fotografo ungherese: presso la sala espositiva del Centro Culturale di Milano di largo Corsia dei Servi, sono esposte alcune delle opere più significative dell'artista che ha ispirato e influenzato i principali fotografi contemporanei e che illustrano i diversi periodi della sua attività.

André Kertesz, un genio della fotografia

Kertesz, appartenente a una famiglia della borghesia ebraica, nasce a Budapest nel 1894 e fin da bambino sogna di fare il fotografo. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale come soldato dell'Impero austro-ungarico: le sue prime foto documentano la vita in trincea e le marce dell'esercito. Nel 1925 si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con personaggi del calibro di Robert Capa, Cartier Bresson, Chagall: gli scatti della città convergono nella sua prima mostra del 1927. Da qui il suo lavoro prosegue senza sosta: mostre internazionali, pubblicazioni e poi il trasferimento a New York negli anni Trenta. La maggior parte della sua attività si concentra negli Stati Uniti: collabora con riviste come Vogue e Harper's Bazaar e nel 1964 le sue opere sono esposte al Museum of Modern Art. Nei decenni successivi tutti i principali musei e gallerie del mondo - Londra, Parigi, Venezia, Buenos Aires, Tokyo, Melbourne - ospitano i suoi lavori; nel 1971 pubblica "On reading", originale raccolta di immagini di persone che leggono, scattate in ogni parte del mondo a partire dagli anni Venti, e nel 1981 "From my window" con gli scatti fatti in casa o dalla sua finestra con una semplice macchina Polaroid quando non è più in grado di muoversi. Muore nel 1985 lasciando un archivio di ben 100.000 negativi.

90 straordinarie opere esposte al Centro Culturale di Milano

La mostra espone una scelta di 90 fotografie che raccontano l'evoluzione della sua attività in Ungheria, a Parigi e negli Stati Uniti e inoltre, per la prima volta, una rara serie di scatti a colori realizzati a New York agli inizi degli anni Ottanta. La sua frase più celebre - "Qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, merita di essere fotografato, con amore" - testimonia la sua attenzione per ogni aspetto del reale e la sua capacità di stupirsi davanti agli oggetti più semplici e comuni del quotidiano.

Date, orari, prezzi

L'apertura della mostra, nella quale è presente anche un video con le testimonianze di alcuni fotografi contemporanei, si svolgerà nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 14-18,30; sabato e domenica con orario 15.30-19. Per l'ingresso è sufficiente una donazione di 5 euro.

Per informazioni: www.centroculturaledimilano.it

Vincenza Formica

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