Azienda trasferisce i servizi in Serbia e licenzia dipendenti

Una donna incinta e una dipendente inserita nelle categorie protette

Azienda trasferisce i servizi in Serbia e licenzia dipendenti
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Azienda trasferisce i servizi in Serbia e licenzia dipendenti

Azienda trasferisce i servizi in Serbia e licenzia dipendenti

MILANO – Lettera di licenziamento in tronco, nonostante i tanti anni passati all’interno dell’azienda, a tre dipendenti della BravoSolution Italia (marchio Jaggaer, servizi informatici), una multinazionale con 200 dipendenti a Milano. Alla base della scelta di lasciare a casa alcuni lavoratori, lo spostamento delle mansioni dei dipendenti in un nuovo call center in Serbia.

La denuncia delle Rsu

“Tra i licenziati c’è anche una donna in gravidanza e un appartenente alle categorie protette”, denunciano le Rsu che hanno organizzato uno sciopero per protestare contro il provvedimento. Le sigle sindacali avevano iniziato nel 2018 a chiedere incontri all’azienda per chiarire l’apertura (e le conseguenze) di un nuovo punto dislocato in Serbia, con relativa assunzione di personale in loco". “L’azienda ha sempre rassicurato la Rsu, negando l’intenzione di ridimensionamento dell'organico, intanto però i lavoratori serbi venivano formati e gradualmente resi operativi su alcune funzionalità di base svolte fino a quel momento dai lavoratori della sede italiana. L'azienda ha quindi spiegato che la nuova organizzazione del lavoro avrebbe previsto la dislocazione in Serbia dei soli servizi di livello base, mantenendo in Italia i servizi maggiormente qualificati, e ha persino lasciato intravvedere alla Rsu lo spazio per intavolare un ragionamento su premio aziendale e welfare”, dicono dalle Rsu".

La Rsu: "Scarso rispetto per i propri dipendenti"

“L’azienda ha dichiarato di aver rispettato i termini di legge e di non essere disponibile a intraprendere nessuna trattativa. La Rsu rivendica il diritto a un confronto schietto, pretende di avere interlocutori credibili e affidabili: non è possibile operare nell’interesse dell’azienda e dei lavoratori se non si condividono in modo trasparente le scelte che riguardano il futuro della stessa. Vedersi recapitare tre licenziamenti da un giorno all’altro, senza nessun segnale di allarme preventivo e senza aver anticipatamente comunicato e discusso con la Rsu, dimostra scarso rispetto per i propri dipendenti e per chi svolge un ruolo di rappresentanza sindacale con impegno e serietà”.

L'azienda: "Motivi puramente organizzativi"

L’azienda, dall’altra parte, ha spiegato di non essere a conoscenza della gravidanza e di aver rispettato la legge, anche per quanto riguarda la dipendente inserita nelle categorie protette, in quanto il licenziamento è legato puramente a motivi organizzativi”.

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