Protesta dei lavoratori Pam di Trezzano, la tensione scalda gli animi

Da una parte gli autisti fermi sui camion, a cui è stato impedito di uscire, dall’altra ai lavoratori dell’azienda che vivono “una situazione non più tollerabile".

Protesta dei lavoratori Pam di Trezzano, la tensione scalda gli animi
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Protesta dei lavoratori Pam di Trezzano, la tensione scalda gli animi.

Protesta dei lavoratori Pam di Trezzano, la tensione scalda gli animi

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Alla fine l’esasperazione, la tensione e il nervosismo sono venuti fuori. Ore di attesa, fermi, bloccati senza poter uscire. Qualcuno ha capito, ha compreso le ragioni dei lavoratori della Pam (che subappalta mansioni alla Xpo e alla cooperativa Gipiemme) che hanno bloccato i cancelli in ingresso e in uscita di via Boccaccio, costringendo i trasportatori a rimanere fermi per ore.

La protesta di alcuni autisti

Altri autisti non ce l’hanno fatta: “Capiamo le loro ragioni, ma noi siamo lavoratori come loro, non possiamo fare le nostre consegne, abbiamo merce deperibile”, hanno lamentato, prima di accendere la scintilla con spinte e insulti. I lavoratori che stavano protestando sono stati costretti a lasciar passare i camion, pronti a ingranare la marcia al punto di blocco.

Nervosismo, esasperazione.

Da una parte gli autisti fermi sui camion, a cui è stato impedito di uscire, dall’altra ai lavoratori dell’azienda che vivono “una situazione non più tollerabile: sfruttamento e condizioni di lavoro da bestie – hanno denunciato –. I dipendenti fanno turni massacranti. In più, qui vengono portati una trentina di pakistani che prelevano da altre aziende per farli lavorare notte e giorno, dormono anche per terra”.

I Cobas in prima fila

In prima fila, con le bandiere della S.i. Cobas, Remo Campoli e Stefano Picciau che si battono per “condizioni di lavoro dignitose. Non esistono straordinari, stipendi adeguati ai contratti, mansioni rispettate. Chi va in pensione non viene sostituito e chi lavora non viene rispettato. Basta – hanno urlato – il lavoro è un diritto, non uno sfruttamento”. Gli operai hanno poi deciso di lasciare uscire i camion vuoti, un po’ alla volta, ma la tensione è salita quando uno degli autisti ha forzato il blocco.

Intervenuti anche i carabinieri

Sono dovuti intervenire i carabinieri, sempre presenti per tutta la durata del presidio, iniziato alle 6 del mattino e finito a metà pomeriggio. I militari hanno sedato la rissa in pochi minuti e sono riusciti a riportare la calma tra lavoratori e autisti. Un paio, di autisti, se la prendono anche con chi scrive: “Ti hanno dato una manata. Te la meriti, questa e pure altre”, si rivolge tra gli insulti uno dei trasportatori alla vista del telefono che riprende la scena.

Poi la situazione, con l’intervento dei militari, torna tranquilla. Gli animi si calmano, i lavoratori tornano a manifestare, consentendo ai camion l’ingresso nella sede. “Non ci fermeremo – assicurano i lavoratori –, se necessario organizzeremo altri presidi. Lotteremo per i nostri diritti”.

Francesca Grillo

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