Bonus mobili 2019, lo sconto che resiste

E’ una agevolazione fiscale applicata all’acquisto di mobili finalizzati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione

Bonus mobili 2019, lo sconto che resiste
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Il Bonus Mobili 2019, introdotto con il Decreto Legge n. 63 del 2013 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019, ma potrà essere richiesto solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2018. E’ una agevolazione fiscale applicata all’acquisto di mobili finalizzati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione. Pertanto si possono acquistare mobili, arredi ed elettrodomestici in classe A+ e A (per i forni) usufruendo degli sconti fiscali nella misura del 50% su una spesa massima di 10 mila euro da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. È possibile usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili a seguito di interventi di: manutenzione ordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali, di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sia sulle parti comuni sia su singole unità immobiliari a destinazione residenziale.

Bonus mobili 2019

Rientrano inoltre anche gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie precedenti a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Il “Bonus mobili” è associato solamente alla detrazione fiscale del 50% prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e non alla detrazione del 65% prevista per il risparmio energetico. Condizione essenziale per poter accedere al “Bonus Mobili”, è che la data di inizio dei lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo. L’acquisto di: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione sono tutti agevolabili.

Quali acquisti ne godono

Non lo sono invece gli acquisti di porte, di pavimentazioni, di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo. Le agevolazioni interessano anche l’acquisto dei grandi elettrodomestici di classe energetica pari o superiore alla A+, nonché A per i forni e per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento sono una parte degli elettrodomestici che possono usufruire degli sconti fiscali. Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito o di debito).

Come ottenere il Bonus

Per la fruizione del Bonus, l’acquisto deve essere sostenuto con bonifico bancario o postale, oppure effettuato mediante pagamento con carte di credito, mai con assegni o contanti. Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste italiane S.p.A. per le spese di ristrutturazione edilizia. Le ricevute dei bonifici e quelle di transazione dei pagamenti fatti con carte di credito oltre alle fatture di acquisto devono essere conservate per 15 anni. Le fatture devono sempre riportare l’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquistati. E’ equivalente alla fattura lo scontrino sul quale è annotato il codice fiscale dell’acquirente insieme all’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni comprati. E’ ammesso anche lo scontrino senza codice fiscale dell’acquirente purché siano indicate le caratteristiche e la quantità dei beni acquistati.

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