Paese in vendita? Macchè, era una trovata pubblicitaria

"Vendesi Esino" è stata una grande provocazione per richiamare l'attenzione sui problemi dei piccoli comuni, primo fra tutti lo spopolamento.

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Paese in vendita? Macchè, era una trovata pubblicitaria.

Paese in vendita? Macchè, era una trovata pubblicitaria

Paese in vendita? Macchè: mega operazione di marketing. Vendesi Esino è stata una grande provocazione per richiamare l’attenzione sui problemi dei piccoli comuni, primo fra tutti lo spopolamento. Ma non solo. Ha rappresentato anche l’occasione per lanciare il progetto “Missione Comune”, promosso dal provider Eolo, che già ha portato la connessione veloce a Esino in occasione del raduno mondiale di Wikimaia nel 2016. L’arcano è stato svelato, anche se come avevamo anticipato la presenza di Eolo nell’operazione era ormai cosa nota, durante il convegno che si è svolto questa mattina a Palazzo Lombardia.

Assente l’annunciato governatore Attilio Fontana. Presenti invece, come da copione il sindaco di Esino Pietro Pensa, il  coordinatore nazionale Anci per i piccoli Comuni Massimo Castelli e il  critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi. Con lo loro anche Luca Spada, fondatore di Eolo, società di telecomunicazioni italiana e Internet Service Provider con sede a Busto Arsizio.

Luca Spada, fondatore di Eolo

“Lo spopolamento è un’emergenza nazionale silenziosa, che crea gravi danni all’economia e alla cultura del nostro Paese. Per questo, da imprenditore originario di un piccolo comune del varesotto, ho sentito la necessità di fare qualcosa di concreto per i nostri piccoli borghi. Ho quindi chiesto a Pietro Pensa, Sindaco di Esino Lario, di aiutarmi a far discutere del tema, nella speranza che questa provocazione aiuti ad attivare energie positive per salvaguardare l’immenso patrimonio dei piccoli centri” ha spiegato Spada. Ed ecco come è nata l’idea di mettere in vendita la “Perla delle Grigne”.

Esino paese in salute

Tanto spada quanto Pensa hanno tenuto a sottolineare che  sapete Esino Lario è un comune virtuoso che non si trova in difficoltà economica e che negli ultimi anni ha incrementato la sua popolazione.

“Lo spopolamento si combatte con una visione di medio periodo per rigenerare quel patrimonio di fiducia che è il collante delle piccole comunità. Ad Esino Lario abbiamo ricostruito la fiducia verso il futuro per le giovani coppie e per chi il paese lo abita. Abbiamo promosso un bonus bebè, ristrutturato la scuola elementare, riattivato l’asilo, creato occasioni di turismo e di promozione territoriale, sviluppando percorsi sostenibili e inaugurando un nuovo museo digitalizzato della cultura, per rendere gli esinesi sempre più orgogliosi del
meraviglioso territorio che abitano, e far ritrovare loro la fiducia.” ha spiegato Pietro Pensa, sindaco di Esino.

Il ruolo di Anci

Spada inoltre ha spiegato che la singolare iniziativa “è stata sostenuta sin da subito anche l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Il mio augurio è che con Pietro Pensa molti altri sindaci, cittadini e istituzioni si uniscano a noi per fare sistema e costruire insieme un futuro migliore con questo progetto che abbiamo voluto chiamare Missione Comune. Sono convinto che collaborando in maniera positiva con istituzioni locali e nazionali riusciremo ad attivare un processo positivo e di inversione della tendenza allo spopolamento – ha spiegato Spada”.

“Eolo è una società privata? A me non importa, basta che ci dia una mano”

Proprio Massimo Castelli, coordinatore nazione dei Piccoli Comuni  con amarezza ha ricordato come i piccoli comuni siano dimenticati dallo Stato e ha affermato: “Eolo è una società privata? A me non importa, basta che ci dia una mano”.

Cosa farà quindi Eolo?

Ma cosa farà quini Eolo? “Dal 2006 portiamo la banda larga nei piccoli comuni, la connessione veloce è un’esigenza per la popolazione. Oggi abbiamo deciso di partire con una donazione di 3 milioni di euro (un milione di euro all’anno per tre anni) affinché 100 piccoli comuni italiani possano dotarsi di infrastrutture digitali. E’ un’operazione “di restituzione”, doniamo al territorio parte del nostro fatturato. A breve sarà lanciata una piattaforma dove i cittadini potranno votare il proprio comune, i cento che otterranno la maggior quantità di voti beneficeranno del nostro contributo”.

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